La retorica di un partito alla deriva
di Simona Maria Frigerio
«Fratelli d’Italia non vuole l’abolizione della legge sull’aborto», lo ha dichiarato senza remore Giorgia Meloni lo scorso giugno – la prima Primo Ministro donna della storia della Repubblica italiana (e chissà come – viene da pensare – mai la cosiddetta sinistra, leggasi il PD ma anche Rifondazione e i Comunisti italiani, ha avuto un segretario né un candidato Premier donna).
E però d’un tratto il Partito Democratico inizia una battaglia per ‘salvare’ la legge 194 dalle ‘sgrinfie’ di Fratelli d’Italia. La levata di scudi tutta ideologica contro Meloni, vista non come il volto della destra liberista bensì presunta erede di un partito fascista dio patria famiglia, pare solo fumo negli occhi. Questo perché, attaccarla su scelte economiche liberiste o l’invio di armi in Ucraina in spregio alla nostra Costituzione o l’eventuale abolizione del reddito di cittadinanza sarebbe oltremodo difficile per il partito di Enrico Letta, dato che sono scelte perfettamente condivisibili da questa ‘sinistra’.
E così La Stampa pubblica una foto di una nave in cui donne che abitano in Paesi proibizionisti possono fruire della Ivg in acque extraterritoriali, affermando che anche le italiane potranno servirsene se Meloni eccetera eccetera. Povere le donne che vivono in Paesi che non hanno sbocchi sul mare e povere le donne che dovessero prendere un treno, un taxi e poi mettersi in coda per salire su una lancia che dovrebbe portarle su una nave a interrompere la propria gravidanza!
Ma guardiamo ai fatti e smettiamola con la retorica.
Su Laiga194.it (1) si possono leggere i dati reali del Paese retto, tra ‘ulivi’ e governi tecnici, dal PD (o le sigle che lo hanno preceduto) fin dal 1996 (con brevi interruzioni berlusconiane). E in questa Italia ‘rossa’ – visto il coro di voci che si sta levando – per anni le donne sono state tutelate nel loro diritto all’autodeterminazione (tanto quanto un malato terminale che volesse una dolce morte o un maggiorenne che si facesse una canna di marijuana senza temere l’arresto).
Scusate, stavo scherzando…
In Italia, sette ginecologi su dieci che operano negli ospedali sono obiettori (dati 2018, riportati da Laiga194.it); in dieci regioni sono obiettori il 70% dei medici, in Molise il 92,3% e nella Provincia di Bolzano l’87,2%. Ma non solo, visto che in Italia anche gli anestesisti possono essere obiettori di coscienza (e se ne annovera in tale categoria il 46,3%) e persino il personale di supporto al lavoro medico-infermieristico – ossia un barelliere può permettersi di non alzare un dito per una donna che voglia esercita il suo legittimo diritto all’Ivg!
La legge 194 precisa, all’articolo 9, che “gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8” ma, se non ci sono ginecologici, infermieri, anestesisti disposti a farli, questo articolo resta lettera morta.
Se il PD avesse voluto battersi per le donne, in questi anni avrebbe potuto promuovere una piccola modifica alla legge, proibendo che nelle strutture pubbliche fosse assunto personale che non era disposto a svolgere tutti i compiti e le mansioni atti a garantire ogni procedura medica autorizzata e regolamentata dalla legge italiana. Medici, infermieri e anestesisti obiettori potrebbero tranquillamente lavorare nel privato oppure ‘ravvedersi’ – dato che la realtà italiana non è quella di un Paese devotamente cattolico. Ma, come denuncia sempre Laiga194.it: “Essere non obiettor* spesso significa rinunciare a importanti occasioni di carriera. Questo perché, molti dei primari degli ospedali sono obiettori provenienti da università cattoliche, il che fa sì che all’interno delle strutture sanitarie aleggi un messaggio molto chiaro, che tende a ostacolare coloro che se ne distaccano. In definitiva, coloro che non sono obiettor* spesso si ritrovano ad essere discriminat*, sia dai collegh*, sia delle politiche di assunzione e promozione che privilegiano il personale obiettore”.
Fatti non parole. Come per la riforma elettorale anti-democratica che ci ha consegnati a una maggioranza ‘bulgara’, è ridicolo che il PD si lamenti poi per ciò che ha (o non ha) fatto prima.
(1) https://www.laiga194.it/sai-qual-e-la-percentuale-di-obiettori-e-obiettrici-nella-tua-regione/
venerdì, 11 novembre 2022
In copertina: Foto di Fernando Zhiminaicela da Pixabay.