Lʼennesimo eccidio di migranti
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Non si muore solo nel Mare Nostrum. I migranti africani che, fino ad alcuni anni fa, erano detenuti soprattutto nei lager libici finanziati dalla cattiva coscienza europea, e che adesso tentiamo di far trattenere dal Governo turco – sempre con modi gentili e in strutture adeguate, immaginiamo (ma forse noi ci preoccupiamo di più che la presidente della Commissione Europea von der Leyen abbia la sedia che non di cosa vada a discutere con il presidente Erdoğan) – muoiono anche bussando a un altro cancello dorato dʼEuropa, Melilla.
Il 24 giugno scorso almeno 23 africani sono stati uccisi al confine tra Melilla (exclave spagnola in Nord Africa) e il Morocco. Sullʼennesimo fatto di inusitata violenza ha chiesto una commissione d’inchiesta indipendente anche Human Rights Watch.
Il fatto è accaduto durante un tentativo umanissimo di fuga – uno di quei voli d’uccello preclusi agli umani, come racconta con maestria teatrale lo spettacolo Birdie di Agrupación Señor Serrano. Un tentativo estremo di scavalcare lʼennesimo muro di questo mondo sempre più diviso ed egoista.
2.000 esseri umani cercavano di migrare, come gli italiani hanno fatto per decenni, mentre le condizioni nel loro continente diventano sempre più precarie a causa del cambiamento climatico (che sta ingenerando periodi di siccità prolungata intervallati dalle alluvioni), provocato dal sistema capitalistico occidentale e con il contributo di alcuni nuovi giganti economici come la Repubblica Popolare Cinese, e dallʼesacerbarsi delle carestie – aggravate dalle sanzioni occidentali che impediscono, di fatto (se non di diritto), lʼesportazione di fertilizzanti e prodotti agricoli da Bielorussia e Russia (mentre lʼUcraina potrebbe esportare i propri ma, per scopi geo-strategici ben noti, sembra preferire non farlo).
“I video e le fotografie mostrano corpi stesi per terra in pozze di sangue, mentre le forze di sicurezza marocchina picchiano e prendono a calci le persone, e la Guardia Civile spagnola lancia bombe lacrimogene contro gli uomini che tentano di scavalcare il recinto” (t.d.g.), ha dichiarato alla stampa Judith Sunderland, vice direttore di HRW per lʼEuropa e lʼAsia Centrale.
Gli uccelli possono volare e, anzi, le loro migrazioni sono protette da oasi e leggi ambientaliste che salvaguardano le aree di nidificazione. Gli esseri umani, no. E se anche giacciono sul terreno in pozze di sangue, la narrazione mainstream che ci ha regalato reiterate fake news dallʼUcraina – come il famoso Tochka “per i bambini” – si guarda bene di accendere i riflettori sulla violenza dell’Occidente. In questo caso, poi, perpetrata a poche settimane dalla decisione, di stampo colonialista, della Spagna di ʻregalareʼ il Sahara Occidentale al Marocco, proprio in funzione di una maggiore ʻattenzioneʼ da parte di questʼultimo nel bloccare flussi migratori indesiderati.
Come ha detto una volta lʼacuto Gore Vidal: “Ho sempre trovato strano che una nazione la cui prosperità è basata sul lavoro a basso costo degli immigranti sia così incessantemente xenofoba”.
venerdì, 15 luglio 2022
In copertina: Foto di Jacek Kijewski da Pixabay.