Pillole di dis-informazione
di Luciano Uggè
Ecco. Leggete questo titolo e cosa pensate? Quel “criminale dittatore di Assad ha colpito civili ebrei: dobbiamo fermarlo!”
Peccato che la notizia vera sia: “Nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 giugno missili israeliani hanno colpito l’aeroporto civile di Damasco”. Silenzio.
A questo punto la Rai con le sue pillole ‘contro la disinformazione’ come potrebbe spiegare l’oscuramento della notizia vera (ossia la seconda) da parte dei media occidentali?
Disinformare non è solo una questione di forgery, ossia di inventare o contraffare notizie, bensì soprattutto di cosa mettere in evidenza e cosa obliare. In pratica, la faccenda non si risolve in due minuti di spot dove magari si adombra che un gruppo di scienziati fin dagli anni 70 abbia contestato l’unica certezza fideistica dell’Europa, ossia che l’uomo sta distruggendo il pianeta come la ‘santa dei venerdì va predicando ai grandi del mondo’.
Ma torniamo a Israele e alla Siria. Fare informazione significa anche scrivere che la stampa israeliana afferma che i missili “che si asserisce siano israeliani, sarebbero stati diretti contro magazzini utilizzati da hezbollah iraniani” – come a giustificare un’azione che, però, non si nega né si ammette di aver compiuto (come di consueto con il Governo israeliano).
Fare giornalismo vorrebbe dire, a questo punto, porre domande, dato che il giornalista dovrebbe essere una figura di garanzia di autenticità ma anche di mediazione tra la notizia e la sua interpretazione. La prima domanda che si potrebbe porre al lettore è chi dà a Israele la facoltà di colpire coi propri missili infrastrutture in uno Stato estero – la risposta potrebbe essere che Israele commette omicidi ‘mirati’ e rapimenti (da Adolf Eichmann a Mordechai Vanunu, per citarne due a caso) da decenni, impunemente, in Stati esteri, e un bombardamento in più non farà grande differenza. La seconda domanda, più mirata al fatto specifico, è come mai tali missili siano stati così imprecisi da colpire diverse aree dell’aeroporto civile, rendendolo di fatto inagibile. I voli su Damasco sono al momento sospesi.
La terza domanda partiene alla filosofia o alla politica – e forse alla società civile. Perché il medesimo comportamento non è egualmente sanzionato a livello internazionale, massmediatico e nella consapevolezza delle persone se commesso da uno Stato che l’Occidente considera amico o da uno che ritiene nemico?
Alla Rai continuare coi suoi spot pedagogici. A noi, continuare a informare.
venerdì, 17 giugno 2022
In copertina: Foto di Hands off my tags! Michael Gaida da Pixabay.