Un piccolo gioiello lucchese
di Simona Maria Frigerio (fotografie e photo-gallery di Luciano Uggè)
Ai più Palazzo Pfanner e il suo giardino – con la limonaia – potranno ricordare, come la Madeleine proustiana, il profumo della pellicola, essendo stati scelti quale set cinematografico per Ritratto di signora di Jane Campion e Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli.
La diafana Nicole Kidnam e il sanguigno Alberto Sordi si sono ritrovati, per un attimo, nel cuore di Lucca – città scrigno che offre sempre meno momenti culturali e artistici ma che conserva alcune dimore signorili visitabili e perfettamente conservate, come il Museo Nazionale di Palazzo Mansi e Palazzo Pfanner, tuttora di proprietà della famiglia.
Dal giardino impreziosito da un bouquet di statue, si sale lo scalone del celebre Marchese, fino al piano nobile che mostra, in due vetrinette, gli strumenti chirurgici d’epoca di Pietro Pfanner, che prestò la sua opera sia a seguito del terremoto calabro-siculo nel 1908 e della successiva epidemia di colera, sia nella cura dei militari feriti che tornavano dal fronte durante la Prima guerra mondiale. Nonostante fosse diventato primario di chirurgia presso l’Ospedale di Lucca, riceveva in ambulatorio anche le persone meno abbienti, che visitava perfino a domicilio (esempio di medico che pare ormai solo il ricordo di un’utopia).
Accanto all’entrata, la cucina con il focolare corredato di paiolo di rame e una rastrelliera con utensili antichi e prodotti dell’orto. Si respira il calore di una casa accogliente e vissuta. Presenti anche un paio di bottiglie del birrificio Pfanner, fondato nel 1856 dal patriarca Felix Pfanner – di origine austriaca.
Si prosegue in sala da pranzo con tavola imbandita e – attraverso il salone d’entrata (con le teche succitate), affrescato e corredato da un lampadario di cristallo – si arriva in camera da letto. Ma prima, da notare sulla sinistra, la vetrinetta con vari libri antichi, tra i quali spiccano l’Opera omnia di Ippocrate (Roma, 1525) e il Nuovo Trattato della peste, e del contagio (Lucca, 1721), oltre ad altri tomi sempre di argomento medico
Tornando in camera da letto, è deliziosa la toeletta per due con piano in marmo. Il letto è a baldacchino, originale del XVII secolo. A latere la bella stufa e un tipico comodino di legno con piano di marmo.
Prima di uscire, un salottino con altre due vetrinette che ospitano ulteriori strumentazioni medico-chirurgiche, quali l’ago-cannula per penetrare fino alla pleura; apparecchi a induzione inventati da Michael Faraday per la terapia della corrente alternata (seconda metà del XIX secolo); e un microscopio. Nel salottino si apprezzano l’angolo musicale con un fortepiano del 1855 circa (Vienna, J. Herkmann) e quello del the o del caffè con ribalte et sécretaire coordinato.
Illuminazione artificiale curata e naturale attraverso gli ampi finestroni, musica di sottofondo, atmosfera raccolta che rimanda a un tempo forse più ‘umano’.
Palazzo Pfanner è visitabile da aprile a ottobre, tutti i giorni, dalle ore 10.00 alle 18.00. Consigliamo di concludere la visita, concedendosi il tempo di sedersi al sole nei suoi giardini che orlano una fontana ottagonale, sempre zampillante.
venerdì, 6 maggio 2022
In copertina e nel pezzo: Palazzo Pfanner, i giardini e lo scalone del ‘Marchese del Grillo’ (foto di Luciano Uggè, tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione).