Un’amicizia in blu
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Dall’International Klein Blue dell’artista francese Yves Klein al blu bic dell’estroso belga, Jan Fabre, passando per il Periodo Azul di Pablo Picasso, gli impetuosi cavalli azzurri di Franz Marc e le sinestesiche melodie in blu di Kandinskij. Ritroviamo il colore del cielo e della notte, del freddo e del silenzio nella piccola ma suggestiva mostra, Pas de deux. Marino Marini Igor Stravinskij, inaugurata l’11 marzo e che proseguirà fino al 30 maggio al primo piano del Museo Marino Marini, nell’ex Chiesa di San Pancrazio a Firenze.
Le opere permanenti (oltre 180, donate dai coniugi Marini) e altre, appartenenti alla Fondazione dell’artista che ha sede a Pistoia (sua città natale), dialogano con litografie e acqueforti oltre alla ricostruzione del fondale dipinto da Marini per la Sagra della Primavera di Stravinskij, nell’edizione del Teatro alla Scala dell’8 dicembre 1972.
A dominare, ovviamente, il blu così come alcuni elementi teatrali che hanno influenzato a lungo il lavoro dell’artista italiano. Accanto ai suoi celebri cavalli e cavalieri e alla sua produzione di Pomone, ecco infatti ritagliarsi un proprio spazio danzatrici e saltimbanchi, protagonisti del mondo teatrale e di quello circense – che hanno sempre affascinato Marini.
Di grande pregio e spiccato astrattismo la serie di litografie intitolate Personnages du Sacre du Printemps. L’amicizia tra Marini e Stravinskij, ben prima dell’unica scenografia mai realizzata da Marini, risaliva all’incontro tra i due artisti presso la galleria newyorkese Curt Valentine, nel 1948, ed è testimoniata anche dal ritratto scultoreo del musicista russo realizzato da Marini e da una bella missiva in francese del primo, indirizzata al secondo. In tempi di censura, fa piacere vedere come l’arte possa fare da ponte tra culture, idee ed espressioni creative.
Pregevole la sede museale che recupera sia l’antica struttura medievale, più volte trasformata nel corso dei secoli, sia le travature in ferro bullonato della Manifattura Tabacchi. Del 1982 il restauro firmato dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi, che miscelano con sagacia e a fini di ottimizzazione degli spazi espositivi e di recupero della luce naturale, sia le sovrastrutture proto-industriali sia, grazie alle scale e alle passerelle in legno e alle pareti bianche tirate a calce, la sobrietà religiosa originaria, oltre a reinventare la parete di fondo ove sorgeva il coro. Pregevole altresì la volontà di mantenere vivo il museo con iniziative di mostre temporanee ma altresì letture, incontri e momenti musicali aperti al pubblico.
La mostra continua:
Museo Marino Marini
piazza di San Pancrazio – Firenze
Pas de deux. Marino Marini Igor Stravinskij
curatela Luca Scarlini
fino a lunedì, 30 maggio 2022
orari: sabato, domenica e lunedì, dalle ore 10.00 alle 19.00
venerdì, 18 marzo 2022
In copertina: Il grande teatro delle maschere di Marino Marini (foto gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Museo).