Una breve carrellata su alcune tra le inaugurazioni che riaprono musei e gallerie nel 2022
di Luciano Uggè
Iniziamo il nostro veloce tour artistico da una mostra fotografica che sarà inaugurata domani, 15 gennaio, e proseguirà fino al 5 giugno a Villa Bassi Rathgeb nel comune di Abano Terme.
Robert Capa. Fotografie oltre la guerra, come dichiarato dal titolo, vuole puntare il mirino sul ritrattista di personaggi celebri – quali Picasso o Matisse – ma soprattutto sul fotografo di scena di alcuni tra i capolavori della cinematografia. Da noir par excellence, Notorius di Alfred Hitchcock, fino alla scoperta dell’Italia neorealista – vicina alle sue istanze documentaristiche di fotografo di guerra – di Riso Amaro di Giuseppe de Santis. E sempre in questo solco, il viaggio dello scrittore John Steinbeck (l’autore di The grapes of wrath, tradotto in Italia con Furore) e Capa nell’Unione Sovietica post Seconda guerra mondiale. Un reportage privo di retorica o preconcetti che unisce il diario di viaggio alla traduzione in immagini dell’incontro con il popolo russo.
Scendendo lungo lo Stivale, incontriamo – al Museo Archeologico Nazionale di Napoli – a partire dal 21 gennaio e fino al 30 giugno, la mostra Sing Sing. Il corpo di Pompei, realizzata da un altro fotografo, Luigi Spina, che immortala i depositi nei sottotetti del MANN, per restituire emozioni e atmosfere sopite da duemila anni. Come spiega lo stesso Spina: «Guardando il pane carbonizzato, intatto, ho immaginato il panettiere che lo fece quella notte: non ebbe più un giorno. Penso a quel pane che conserva intatto il desiderio della vita. Mi aggrappo al corpo di Pompei come se fosse il mio».
Nelle ‘celle’ di questa Sing Sing partenopea troveremo piccole sculture in bronzo e gioielli ma anche vasellame e lucerne, utilizzati nella quotidianità dagli abitanti delle città distrutte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. – un viaggio nel tempo e nelle nostre radici storiche e culturali rigorosamente in bianco e nero.
A fine mese, il Centro San Gaetano di Padova aprirà le porte ai visitatori per Dai romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart. In mostra, dal 29 gennaio al 5 giugno, il primo progetto espositivo di un trittico a cura di Marco Goldin, dedicato a Geografie dell’Europa. La trama della pittura tra Ottocento e Novecento.
Il XIX° e il XX° secolo, uno tra i periodi più fecondi per le arti figurative grazie alle multiformi correnti sbocciate in tutta Europa, sarà indagato partendo dal romanticismo che ha visto il proprio fulcro in Germania e, con i dovuto distinguo, in Svizzera. Tra le opere esposte, parte della Fondazione Oskar Reinhart, cinque dipinti di Caspar David Friedrich, ‘scoperto’ da Goethe, e famoso per la sua trattazione della luce ambientale che permea i dipinti di un’atmosfera prossima al ‘sublime’ – categoria estetica nota nell’antichità ma che Friedrich riportò in auge. E se per il pittore pomerano la natura andava interpretata come rappresentazione spirituale, anche per altri tra gli artisti in mostra la montagna sarà insieme spazio fisico e categoria ideale.
Venendo alle mostre inaugurate l’anno scorso ma che proseguiranno fino alla primavera, segnaliamo al Museo delle Culture di Milano, Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione – fino al 27 marzo.
Come il suo predecessore, Vincent Van Gogh, anche l’olandese Mondrian parte dalla tradizione paesaggistica dei Paesi Bassi per approdare a ben altri lidi – nel suo caso, quelli dell’astrazione. Al progetto espositivo ha collaborato il Kunstmuseum den Haag, dove è conservata la maggiore collezione di opere di Mondrian al mondo. Chicca della mostra la sezione dedicata al movimento De Stijl, fondato dallo stesso Mondrian e da Theo van Doesburg nel 1917, quando i due artisti stesero il Manifesto che descriveva la loro opera come “astratta, essenziale e geometrica”.
Fino al 27 febbraio sarà anche visitabile l’esposizione Hi Woman! al Museo di Palazzo Pretorio a Prato.
Ventidue artiste provenienti un po’ da tutto il mondo reinterpretano il tema dell’annunciazione dell’angelo a Maria, anche con una buona dose di ironia e le più diverse tecniche artistiche – compresi il video e il suono – dialogando con la collezione permanente presente nel Museo. Un’esposizione che si vuole indirizzata a indagare più il ruolo della donna nei diversi contesti socio-culturali che non quello di madre o futura madre.
Continuano altresì le mostre sul maestro della pop art, al PALP di Pontedera – https://www.inthenet.eu/2021/11/26/andy-warhol-icons/ – e, a Palazzo Blu, sul muralista che ha regalato a Pisa uno tra i suoi capolavori, Tuttomondo: https://www.inthenet.eu/2021/12/10/opere-dalla-nakamura-keith-haring-collection.
Preview da appuntarsi in agenda: in autunno a Milano, presso Palazzo Reale, sarà inaugurata una grande mostra sulle visioni surrealiste, dantesche, fantastiche e inconsce di Hieronymus Bosch.
Venerdì, 21 gennaio 2022
In copertina: Hieronymus Bosch, particolare da una stampa del Giardino delle delizie, 1480/90 circa. Il trittico originale è conservato al Museo del Prado di Madrid.