di Lucia Mazzilli
Con l’avvicinarsi dell’autunno all’inverno, emergono cambiamenti stagionali in tutto l’emisfero settentrionale. A metà settembre 2021, il colore della vegetazione a Capo Navarin, nella Siberia nordorientale, aveva virato dal verde al marrone e la neve copriva alcune tra le quote più elevate. Alla fine di ottobre, un mantello bianco di neve avvolgeva tutto il Capo. Temperature più basse e giornate di sole più brevi trasformano anche l’aspetto dell’oceano, poiché le strisce di ghiaccio marino iniziano ad apparire appena al largo.
L’immagine, realizzata il 2 novembre scorso dallo strumento Operational Land Imager (OLI) a bordo di Landsat 8 mostra vortici di ghiaccio al largo di Cape Navarin il 2 novembre 2021. L’inquadratura ampia mostra il promontorio innevato, che forma il confine meridionale del Golfo di Anadyr, una grande baia del Mare di Bering occidentale.
Secondo Kay Ohshima, uno scienziato dell’Università di Hokkaido, il ghiaccio marino si sta manifestando in tempi normali. Nel Mare di Bering occidentale, il ghiaccio tende a formarsi prima lungo le aree costiere poco profonde del Golfo di Anadyr, di solito entro la metà di ottobre. Ma la crescita del ghiaccio marino in queste zone è piuttosto variabile; può continuare a crescere fino a febbraio (negli anni caldi) o fino a fine aprile (negli anni freddi). Ad ogni modo, solitamente nella parte occidentale di Bering è completamente sparito entro la metà di giugno.
Il Mare di Bering si estende per due milioni di chilometri quadrati all’estremità settentrionale dell’Oceano Pacifico ed è collegato all’Oceano Artico attraverso lo Stretto di Bering. Il ghiaccio marino è una parte importante dell’ecosistema e fornisce l’habitat per uccelli e mammiferi marini. Aiuta anche a sostenere le fioriture del fitoplancton in primavera, quando l’acqua è rinfrescata dal ghiaccio che si scioglie e le sostanze nutritive sono più abbondanti vicino alla superficie dell’oceano. Inoltre, il ghiaccio marino può aiutare a smorzare gli impatti delle tempeste e delle inondazioni sulle comunità costiere.
Resta da vedere come progredirà il ghiaccio marino durante l’inverno 2021-2022. Nella primavera del 2020 e del 2021, il ghiaccio marino nel Bering è cresciuto nella media fino alla primavera, Il 2018 e il 2019 erano stati, invece, caratterizzati da un’estensione record bassa. Uno studio recente ha evidenziato che il 2018 ha visto la più bassa estensione di ghiaccio invernale in 5.500 anni: un altro effetto del cambiamento climatico causato dall’uomo. Gli autori dell’articolo suggeriscono che, se non si corre ai riparti con interventi reali, il mare di Bering potrebbe essere del tutto privo di ghiaccio l’anno entro il 2100.
Immagini del NASA Earth Observatory di Joshua Stevens, utilizzando i dati Landsat del Geological Survey degli Stati Uniti e i dati del National Snow and Ice Data Center. Storia di Kathryn Hansen.
per ulteriori informazioni:
https://earthobservatory.nasa.gov/images/149095/sea-ice-off-cape-navarin
Venerdì, 26 novembre 2021