Ionesco riletto ai tempi dei blogger
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Il teatro dell’assurdo o l’assurdo di un palcoscenico/mondo fatto di socialite che postano messaggi insulsi, in attesa di like e tweet per scalare i vertici dell’idiozia via web?
Abbiamo utilizzato appositamente tale sequela di neologismi perché il nostro lettore, togliendo tutti i termini inventati dalla finta socialità della rete, possa rendersi conto di cosa resti in una semplice frase: niente.
Quel vuoto esponenziale nel quale è affogata la nostra società non a causa della pandemia, bensì dell’accettazione di misure di distanziazione insensate che stanno frantumando il nostro senso di appartenenza, la compartecipazione, il rispetto e l’interesse per l’altro da sé.
Il corpo è quello su cui si gioca la partita del potere perché il potere sa che solo imponendo la sua dittatura (all’apparenza sanitaria) sui corpi, potrà dividere i lavoratori, gli italiani dai migranti, i pro-vax dai no-vax (con quell’ultima aberrante misura discriminatoria che è il green pass, proprio nel momento in cui l’Italia ha una percentuale tale di vaccinati – con la Toscana che, a fine settembre, ha toccato quota 80% – da poter togliere qualsiasi restrizione come hanno già fatto in maggioranza gli altri Paesi e non solo europei).
Ma in Italia si sta giocando ben altra partita, quella dell’ingegneria sociale e il potere, dopo aver convinto le masse che scioperare o scendere in piazza, non serve; dopo aver illuso le nuove generazioni che la socialità corre su un filo, quello di una rete di social sempre più asserviti a politiche censorie o a battibecchi buoni per foraggiare campagne d’odio, senza contenuti che vadano oltre la retorica; adesso muove le pedine svuotando i teatri – ultima estenuata difesa del corpo reale dell’attore e dello spettatore, riuniti intorno a una storia per riconoscersi e costruire insieme una narrazione della realtà che non è mai stata (fin dai tempi di Aristofane) quella del potere.
Daniele Giuliani, autore e attore, a metà strada tra Ionesco (a livello testuale) e Tom Cruise (la cui migliore interpretazione resta proprio quella del motivatore Frank T.J. Mackey, che insegna agli uomini a maltrattare le donne per soddisfare il proprio piccolo ego perdente), vola pindaricamente su questa massa cialtrona di presunti eroi, che attendono un messaggio salvifico dalla rete, dove l’ultimo perdente si fa grande con un post e, mentre la sua vita scorre insignificante verso la fine, agogna i suoi 15 minuti di celebrità – asetticamente, immaterialmente, sulla rete.
A questa Diretta manca solo un apparato scenico altrettanto roboante e distorto della distopia nella quale stiamo vivendo.
Finale esatto.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro l’Affratellamento
via Giampaolo Orsini, 73 – Firenze
domenica 3 ottobre, ore 16.30
La Diretta
Un monodramma satirico sul narcisismo maschile
di e con Daniele Giuliani
con Roberta Leone
e la collaborazione di Rebecca Argus
Venerdì, 15 ottobre 2021
In copertina: In copertina: Daniele Giuliani con Roberta Leone, in La Diretta (foto di ©Daniele Mantovani, gentilmente fornita dalla Compagnia)