Un borgo in musica
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Lari, sabato 31 luglio 2021. Collinarea Festival si chiude con una nuova tappa del progetto di Scenica Frammenti di cablare l’intero borgo trasformandolo in un palcoscenico – insieme reale e virtuale ma sicuramente compartecipativo e in presenza. Ovvero un progetto che non mira a parcellizzare ulteriormente gli esseri umani costringendoli nelle loro case dove sorbirsi il pensiero unico dominante; ma che li invita, al contrario, a uscire di casa per vivere spazi non deputati, abitati da eventi artistici trasmessi in streaming, in maniera socializzante e in grado di restituire esperienze creative che, magari, vanno in scena a migliaia di chilometri di distanza.
Dell’uso virtuoso che si può fare di questi (attualmente) sei spazi cablati, nel piccolo borgo di Lari, di cui sono state usate solo quattro location, abbiamo avuto un assaggio sabato sera con Mc Nick & Fabulous Brothers, terzetto che ha dato prova del proprio affiatamento in una jam sessione dal sapore anni 50/60 – quando un Miles Davis riuniva in studio futuri mostri sacri quali John Coltrane, Bill Evans e Jimmy Cobb e, su abbozzi di linee melodiche, il sestetto improvvisava quel capolavoro che è Kind of blue. Qui ci troviamo di fronte a un terzetto, come scritto – composto da Nicola Venturini all’organo Hammond, Paolo Sodini alla chitarra e Piero Perelli alla batteria – e manca di sicuro quell’alone di fumo che è sempre aleggiato nei locali jazz, ma si percepisce un’atmosfera piacevolmente rétro ‘d’improvvisazione felice’ – come quella che ebbe, sempre lo stesso Davis, nel ‘57, guardando le immagini di Ascenseur pour l’échafaud di Louis Malle, per comporre l’album omonimo, colonna sonora di uno tra i film culto della Nouvelle Vague.
Dopo l’esperienza in sala di registrazione (che può durare solamente pochi minuti, date la richieste di partecipazione, le limitazioni di spazio e, soprattutto, quelle del Covid), si esce all’aperto per scoprire che l’intera Lari risuona della note trasmesse via cavo dalle varie location appositamente predisposte. Tra i punti disponibili, optiamo per il Castello dei Vicari dove ci attende, oltre a uno schermo gigante e alle note che riempiono l’aria, il panorama della vallata dominata dalla rocca. Le persone si siedono in ordine sparso sulle sedie (ovviamente distanziate tra loro) ma è l’aria insieme tersa e frizzante che unisce, oltre alla musica. Invece di contribuire a rinchiuderci ognuno nella propria abitazione, in questo caso lo streaming serve a riunirci per condividere una jazz session che si sta eseguendo in diretta e che è altresì trasmessa via Youtube e Facebook nelle pagine dedicate – tramite gli account di Scenica Frammenti e del Festival Collinarea.
E mentre ascoltiamo immaginiamo Lari trasformarsi in una città musicale 365 giorni l’anno, che partecipa a un progetto dove è essa stessa protagonista del fare arte – producendola e trasmettendola – ma anche del ricevere arte – prodotta e trasmessa da altre località, magari talmente lontane che, altrimenti, non sarebbe fruibile per la maggior parte del pubblico presente stasera – o nelle tante sere future che si possono sognare. Ed è l’intero paesino medievale che si trasforma in palcoscenico, creando un forte collante tra abitanti, turisti di passaggio e spettatori venuti appositamente. Un volano anche economico che non andrebbe sottovalutato – vista la folta partecipazione del pubblico che, quest’anno, ci è sembrata davvero notevole, forse anche a causa delle troppe restrizioni subite e che ci fanno apprezzare maggiormente la possibilità non solamente di riunirci ma anche di fruire di cultura, arte, bellezza e, in questo caso, di musica suonata live.
Come scrivono gli organizzatori di Collinarea: “Perché fermarsi, mollare, vorrebbe dire stare al gioco macabro di un sistema che vuole vestire tutto a lutto e destinare l’arte e la cultura al pianto di chi assiste alla scomparsa del sogno” e, al contrario, resistere – come dimostrato da questo piccolo evento di qualità e dalle ottime potenzialità – è un imperativo non solamente per chi fa il teatro per mestiere ma anche per noi, individui, che privati della socialità perdiamo anche il pezzo migliore della nostra umanità – ossia quello che ci ha fatto riunire davanti al fuoco per creare il rito laico del teatro e, con esso, il senso della nostra civiltà.
Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Collinarea Festival 2021:
sabato 31 luglio, ore 21.00
SAM Recording Studio
via Porta Fiorentina, 1 – Lari (PI)
SAM Studio Open Doors
Mc Nick & Fabulous Brothers
Nicola Venturini, organo Hammond
Paolo Sodini, chitarra
Piero Perelli, batteria
Venerdì, 13 agosto 2021
In copertina: Foto di Christian S. da Pixabay