Il Florence Dance Festival ospita la Compagnie Vergari Ballett
di Luciano Uggè
Uno tra i Musei più scenografici d’Italia fa da cornice alla prima assoluta di Movimenti – coreografia di Angelo Vergari. La calda estate fiorentina si stempera tra gli antichi muri che accolgono – tra corpi statuari – i corpi vibranti dei danzatori.
Ai lati del palcoscenico – sistemato nel cortile museale – sono esposte delle piccole sculture in bronzo che cristallizzano specifici movimenti di danzatrici/tori accoppiate ad alcune foto di passi e gesti che rivedremo nel corso dell’esibizione. Lo spettacolo è, infatti, un omaggio allo scultore Ghiorgo Zafiropulo – autore di molte opere dedicate alla danza – e la piccola mostra ne sembra l’introduzione.
Durante la performance, il nucleo centrale della coreografia mette a confronto la creazione, che nasce dalle mani che modellano la creta, con i movimenti dei danzatori che – partendo da uno spazio nullo – tentano, nella loro evoluzione, di rendere visibile, sempre in forma diversa, lo stesso atto creativo.
Il muro spoglio del Bargello fa da perfetto sfondo accogliendo le immagini che, di volta in volta, interagiscono i danzatori dal vivo. Silhouette che, ridotte a ombre stilizzate, rimandano – anche nei colori – ai bronzi, interagiscono con le ballerine sul palco, creando un secondo piano visivo che aumenta la profondità di campo dell’esibizione. Le luci, parte integrante dello spettacolo, tagliano i piani visivi, accarezzando, nella penombra, i danzatori oppure celandone l’ingresso nei cambi di scena. L’omaggio allo scultore si manifesta anche con momenti di follia, quando l’artista è alla ricerca di un’ispirazione che non arriva mai, tormentato da una gestazione difficile che si risolverà quando un involucro bianco, trascinato a forza sul palco, si trasformerà nella materia vivente del corpo del danzatore.
Le musiche, sempre molto attinenti alla coreografia – da quelle minimali di Michael Nyman, alle elaborazioni elettroniche della violinista Lindsey Stirling unite alla musica classica di Vivaldi e alle composizioni originali di altri (Roger Subirana, Scabater, Xcyril e Cross over) – risultano un insieme compatto e decisamente funzionale. Ciò si nota particolarmente nelle esecuzioni corali che, da un incerto incipit, si trasformano in movimenti veloci che occupano completamente lo spazio scenico senza mai discostarsi dal tema musicale. Immagini di grande pathos che coinvolgono per le sonorità di sottofondo e catturano lo sguardo. Mentre la precisione nei movimenti è notevole sia negli assolo che nei passi a due o negli ensemble.
L’attimo colto e fermato, nella scultura, che diventa fluido alla ricerca di quel percorso che renda palpabile allo spettatore i sentimenti e i desideri che vi sono racchiusi, la voglia di incontrarsi e scambiarsi emozioni e progetti che, nelle sculture, possono solamente essere immaginati. Un’armonia di musica, luci e danza, questa di Movimenti.
Omaggio a Ghiorgo Zafiropulo, che si può applaudire di rado – ultimamente – sui palcoscenici italiani.
Pubblicato (con modifiche) su Artalks.net, l’11 luglio 2017
In copertina: Movimenti, Compagnie Vergari Ballett (foto gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Florence Dance Festival).