Maduro, Presidente al terzo mandato
di La Redazione di InTheNet
Si è da poco concluso, a Caracas, il Festival Mundial Internacional Antifascista, durante il quale Nicolás Maduro ha ricordato – di fronte ad almeno 2mila delegati da 125 Paesi – come il suo Paese, il Nicaragua, Cuba e, in generale, l’America Latina sono l’epicentro della lotta antifascista e contro la ricolonizzazione, ben ottant’anni dopo la vittoria dell’Armata rossa sul nazismo hitleriano, e benché lo scopo da raggiungere rimanga: «Un mondo nuovo».
Di certo, in questo quadro latinoamericano va tenuto conto anche di coloro che ne divergono. I tentennamenti, ad esempio, del Presidente Lula sull’adesione del Venezuela ai Brics; il tradimento delle promesse elettorali di Gabriel Boric in Cile (eletto proprio perché portavoce delle istanze di sinistra indigene, dei ceti meno abbienti e degli studenti); e l’elezione di Milei in Argentina che, per tagliare (o segare, vista l’immagine che dà di sé) l’inflazione, sta utilizzando la scorciatoia più vecchia del mondo per qualsiasi partito di estrema destra e liberista: azzerare la pubblica amministrazione e lo stato sociale, svendere le aziende pubbliche agli Statunitensi, rafforzare le forze di polizia e l’esercito (per evitare sommosse o rivolte colorate) e confidare che siano gli imprenditori e i grandi capitali finanziari e monopolistici che risolvano i problemi, investendo, assumendo e caricandosi in maniera spontanea degli oneri per gestire la cosa pubblica – dalle infrastrutture (ponti, dighe, strade, mezzi di trasporto pubblico, eccetera) alle scuole, alla sanità, all’assistenza fino alle università, la ricerca e la cultura (il mecenatismo come forma parassitaria di uno stato in bancarotta).
Tornando al Festival, Maduro ha auspicato la nascita di una alleanza mondiale antifascista per la pace, la democrazia e lo sviluppo dei popoli, la costituzione di movimenti sociali di grande impatto e di nuove forze politiche. Ovviamente, di fronte alle cosiddette sinistre europee, ormai omologate alla visione atlantista e capitalista, si fa fatica a pensare a qualcosa di nuovo – anche se alcuni politici, come Sahra Wagenknecht in Germania o Jeremy Corbyn nel Regno Unito restano voci che remano ostinatamente in direzione contraria. E mentre l’Occidente non sa più come cancellare l’Unione Sovietica dalla storia, Maduro afferma: «Celebreremo in Venezuela la presa di Berlíno e la bandiera sovietica issata sul Reichstag». Purtroppo, ciò che stiamo vedendo da due anni a questa parte, è ancora una volta il tentativo della Germania (ex motore dell’economia europea) di penetrare in Russia coi propri carri armati, guidati dai militari ucraini.
Di certo la proposta del Festival Mundial Antifascista di essere luogo di incontro per compartecipare esperienze, e sviluppare teorie e pratiche, coordinando azioni di mobilitazione e lotta per un mondo più giusto ed equo sembra di primaria importanza. Soprattutto oggi che, in Unione Europea, le sinistre paiono aver perso la bussola, i verdi sono diventati bellicisti e atlantisti, il mondo ha dimenticato che esiste un diritto internazionale quando si tratta di Palestina (e Medioriente in generale) e Israele. Negli States, intanto, cresce la sinofobia (per ragioni economiche) mascherata da anti-comunismo e la Cina, dopo l’inchiesta sulla Covid-19 statunitense (1) e il fatto che esistono laboratori, in RPC finanziati dagli States, dove si sviluppano chimere che potenziano i virus presenti in natura, dovrebbe farci riflettere su due cose: la prima, è che la Cina mette a rischio la sua stessa popolazione sviluppando progetti di gain of function senza adeguate misure di sicurezza e, secondo, che se lo fa con fondi statunitensi (in parte anche militari, come emerge dal documento summenzionato) starebbe regalando scoperte letali a quello che definisce un nemico non solo commerciale – visto l’appoggio dell’amministrazione Biden a Taiwan.
Il giorno del suo insediamento, Maduro (che adesso ha una taglia sulla testa di 25milioni di dollari, di cui probabilmente 10 risparmiati dagli States dopo che il terrorista islamista Al Jolani, in Siria, ha deciso di appoggiare gli Us e Israele) ha, invece, ribadito come il Venezuela intenda contribuire a costruire un mondo multipolare (ideale, peraltro, già di Hugo Chávez) insieme ai BRICS, e che questo sarà uno degli obiettivi del suo terzo mandato.
E infine, per chi ancora sognasse in Occidente che María Corina Machado istituisca un governo ombra, altrettanto ridicolo di quello che sogna la ex Presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, apprendiamo dal professore Luciano Vasapollo, sul FarodiRoma che: “Il popolo venezuelano ha accompagnato il presidente rieletto della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, con una mobilitazione di massa su tutto il territorio nazionale, riempiendo 10 viali di Caracas. Una presenza popolare di massa, di circa un milione di persone, che si è spostata da diversi stati del paese per partecipare al giuramento del capo dello stato all’Assemblea Nazionale (AN)”.
(1)
venerdì, 24 gennaio 2025
In copertina: Foto di David Peterson da Pixabay