Una panoramica sulle mostre più curiose o interessanti del 2025
di La Redazione di InTheNet
Il nostro viaggio nell’arte europea non può che partire da una Fondazione che apprezziamo particolarmente, quella di Joan Miró, a Barcellona, la quale, fino al 9 febbraio 2025, presenta MiróMatisse: al di là delle immagini – una mostra che rivela le “relazioni profonde, durature e costruttive tra le due figure”, dopo il precedente successo dell’esposizione che ha messo a confronto, nella passata Stagione, Miró con Pablo Picasso. E indubbiamente a trionfare sarà il colore, visto che in entrambi i maestri scorreva una vena fauve – ribelle e quasi selvaggia.
Sempre in Spagna, ma al Museo Reina Sofia di Madrid, fino al 17 marzo sarà ospitata la collettiva In the troubled air… (En el aire conmovido), il cui titolo si ispira a Romancero gitano di Federico García Lorca. Grazie a un ensemble di opere d’arte e materiale documentario (come avviene spesso in questo museo), la mostra vuole partire dalle emozioni per travalicare l’individuo e la psicologia di massa e raggiungere quello spazio in cui emozione e politica coesistono. Tra gli artisti esposti, Auguste Rodin, Alberto Giacometti, Salvador Dalí, James Ensor, Joan Miró e Lucio Fontana. Ma anche le copertine di libri, saggi e gli articoli di Pier Paolo Pasolini, Bertolt Brecht, Goya e alcune testimonianze di vittime sopravvissute alla bomba statunitense sganciata su Hiroshima.
A Berlino, vi proponiamo una antologica per gli amanti del passato e un omaggio a due maestri della fotografia. Pianeta Africa. Un viaggio archeologico nel tempo sarà ospite della James-Simon-Galerie fino al 27 aprile, e poi girerà in altre città tedesche per approdare infine Ghana, in Kenya e nel Regno di Eswatini (l’ex Swaziland), presentando i reperti di due milioni di anni di storia umana. Ma nella capitale tedesca si festeggeranno anche i 20 anni della nascita della Fondazione Helmut Newton. Accanto agli scatti del celeberrimo fotografo naturalizzato australiano, anche quelli di Barbara Klemm, nota soprattutto come fotoreporter e per aver immortalato alcune delle icone artistiche del XX° secolo, quali Warhol, Beuys e Baselitz – al Museum für Fotografie solo fino al 16 febbraio.
Tempi più lunghi per una visita alla Fondazione Beyeler di Riehen, poco fuori Basilea, che fino al 25 maggio ci regalerà la collettiva Aurore boreali. 80 paesaggi firmati da artiste e artisti scandinavi e canadesi degli anni tra il 1880 e il 1930 – tra i quali Edvard Munch. Le foreste, il sole di mezzanotte e le interminabili notti invernali caratterizzeranno le opere esposte. Dopo aver scoperto i gialli scandinavi, in letteratura, sarà un modo per venire a contatto con i panorami che hanno sicuramente ispirato Henning Mankell o Stieg Larsson.
Sempre sino al 25 maggio, nel caso passaste da Monaco di Baviera, Philippe Parreno alla Haus der Kunst presenta Voices. Siamo certi che l’esperienza merita in quanto Parreno trasforma lo spazio espositivo da mero collettore di opere a luogo in cui vivere esperienze percettive stranianti. In questo caso, l’artista indaga come – grazie al machine learning – si possa creare una nuova lingua. Tra umano e artificiale, tra ideazione originale e ripetitività con variazioni (in stile IA) scopriremo le possibilità di un nuovo esperanto?
E veniamo alla ville lumière. A Parigi fino al 21 luglio il Louvre farà da cornice a una mostra interamente dedicata alla moda, creando un dialogo tra i tesori artistici e archeologici del principale museo francese e le creazioni dei maggiori stilisti. In mostra, circa 65 abiti e 30 accessori che hanno fatto epoca – oltre a un omaggio a Marie-Louise Carven, pioniera del settore e collezionista d’arte che, nel 1973, donò al Louvre un centinaio di oggetti d’arte francesi del XVIII° secolo. Perché gli accostamenti siano altrettanto suggestivi dei pezzi in sé, la scenografia sarà curata da Nathalie Crinière, fondatrice dell’agence nc – che si occupa, oltre che di allestimenti di mostre, di architettura d’interni.
Ad aprile 2025 si inaugurerà, a Londra, presso il Victoria and Albert Museum, la prima grande esposizione nel Regno Unito dedicata alle creazioni di Cartier, grazie a oltre 350 oggetti prodotti dall’inizio del Novecento in avanti – quando i tre nipoti del fondatore Louis-François si trasferirono a Parigi per dare vita alla Casa di gioielli riconosciuta ormai a livello mondiale. In esposizione anche gemme storiche, orologi iconici della Collezione V&A e Cartier, nonché disegni inediti provenienti dagli archivi del V&A e di Cartier, e oggetti prestati da importanti musei internazionali e da collezioni private. Sempre al Victoria & Albert Museum, cambiando totalmente registro, dal 7 giugno fino al 15 febbraio 2026, sarà protagonista Design and Disability, una mostra che si focalizzerà sul tema della disabilità “come cultura e identità”. Attraverso oggetti ed opere di design, d’arte, di architettura, moda e fotografia, dagli anni 40 del Novecento a oggi, scopriremo “dove e come le persone e le comunità disabili, non udenti e neurodiverse hanno contribuito in modo radicale alla storia della cultura contemporanea”.
E chiudiamo il nostro breve viaggio a Mosca, dove la Tretyakov Gallery ospiterà, da marzo a novembre, Пять веков русского искусства (ovvero, Cinque secoli di Arte Russa). La mostra vedrà la presenza di 300 opere – dai ritratti di V.L. Borovikovskij (di origine ucraina: dato che in Russia non esiste la cancel culture), V.A. Tropinin (noto per il suo ritratto di Puškin), I.E. Repin (anche lui di origine ucraina), e V.A. Serov (dalle pennellate à la Rembrandt); ai paesaggi di S.F. Ščedrin (famoso per le sue vedute italiane), I.I. Levitan (di origine ebrea lituana) e A.I. Kuindži (che fece parte dei Peredvižniki, un gruppo di artisti russi di matrice realista). Ma saranno presenti anche nomi più noti al grande pubblico occidentale, come Malevich e Kandinskij, rappresentanti del Socialismo Reale in arte, oltre alle scultrici Anna Golubkina (che fu anche assistente di Auguste Rodin e partecipò alla Rivoluzione d’Ottobre) e Vera Mukhina (soprannominata la ‘regina della scultura sovietica’).
venerdì, 17 gennaio 2025
In copertina: Il logo di Cartier