American Fashion Impresario
by/di Pamela J. Goldman (traduzione in italiano a fondo pagina)
Known as the “designer who dressed America,” Jenna Lyons was welcomed on stage at the 92NY on the evening of April 17th by fashion leader, Fern Mallis. Long and lanky, wearing a black leather dress, red stockings and red shoes Lyons donned a magnetic Cheshire grin. Her self-deprecating humor and true authenticity regarding the trials and tribulations of both her struggles and successes were liberating to hear. This was her flair, to expose her inner moments of turmoil and the personal wisdom which she has acquired during her so far brilliant, multi-faceted career.
Jenna was born in 1968 and raised in Massachusetts to a mother who was a piano teacher and her father, an insurance salesman. She describes life at home as one of isolation. This was partially due to the fact that her mother had a form of autism which caused her to be very socially disconnected.
Jenna could not watch TV or play games in the house because she had to remain silent while her mom taught piano lessons. Thus, Jenna retreated to her room where she would draw for hours. Jenna was also a loner because she did feel it not to be easy to make friends because of a rare genetic disorder which affected her appearance.
Incontinentia pigmenti is the disorder Lyons has which causes scarring on her skin, malformation of teeth, hair loss, bald spots and other physical issues. Because of this, Jenna had a difficult time making friends and was bullied. She painfully recalled how cruel kids could be. Being a loner, “drawing was my respite.” In 7th grade, for a home economics class, Jenna took sewing and created a skirt which she
wore to school. A classmate noticed it and asked Jenna to make her one. This was a big ‘AHA’ moment as though she had been struck by lightening. Her taste and style had been recognized by a peer. Soon her grandmother bought her a sewing machine and a subscription to Vogue, and she “never looked back.”
Lyons studied design in NYC at Parsons. Coming from California, where having a ‘Baywatch’ body with perfect boobs and bleach blond hair was the ‘look,’ it certainly was a revelation when she came to NYC and learned that it was ‘cool’ just to be yourself and not ‘fit in’ to some cliché of perfection.
“Beauty was different in NY. You didn’t have to look a certain way. This was a big shift for me. You could look anyway you wanted.”
After Parsons, the first job she applied for and got was at J. Crew as a junior designer. This began her 27 year span of dedication to the brand and the eventual reshaping of its message to an iconic status in American fashion. Although it was merely a catalog company, Jenna felt there was something exciting going on where top models such as Linda Evangelista were being shot exquisitely in simple t-shirts. This idea was something ‘fresh’ to Lyons.
The Magic in Lyons work style was to hold the quality and creativity of a product first and foremost as opposed to being a bottom line and numbers leader. She firmly believed the numbers follow the product. Eventually she broke the glass ceiling at the company and became Creative director and President of what she had turned into “the coolest brand in the world.” Having Lyons at the helm sent this great message of integrity of the product and launched J. Crew’s love affair with the American public. At its peak, the brand was worn by First Lady, Michelle Obama and Jenna was selected to dress the Obama daughters for the Presidential Inauguration. Her experience was articulated beautifully, “We were excited to be in the orbit of the Obamas…. The energy, love and diversity in the room were incredible.”
Beloved by many, Jenna’s son, Beckett, describes his mom as having a “calm, chill vibe. It’s like she has a secret stash of Zen somewhere.” Today, Jenna’s experience and sound words on successes and style are to first, love what you do. It doesn’t matter much if you don’t. “Everyone thinks success happens overnight. It happens over time and it’s okay to spend time learning from someone else. It’s good to have a carrot dangling so if it’s not what you love, don’t do it.” Most of all, she states: “True creativity comes from boredom and being able to think.”
Today Jenna Lyons has transformed her genetic problem of not having eyelashes into a profitable false eyelash business, LoveSeen. She is also starring in Housewives of NYC, the popular reality series. At the end of the evening she reminisced over all the wasted time she spent trying to ‘fit in.’ and stated as her final message, “Fitting in is not a super power… It is more powerful to stand out and be yourself.”
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Traduzione in italiano
di Simona Maria Frigerio
Jenna Lyons: imprenditrice di moda statunitense
Nota come la “designer che ha vestito gli States”, Jenna Lyons è stata invitata sul palco del 92NY lo scorso 17 aprile dalla figura leader nel campo della moda, Fern Mallis. Alta e dinoccolata, con indosso un abito di pelle nera, calze e scarpe rosse, e un sorriso da Stragatto, Jenna ha dimostrato tutta la sua autoironia e autenticità ricordando le difficoltà incorse nella sua carriera, tra battaglie e successi, sì da ottenere un effetto liberatorio sull’audience presente. Questo il suo stile: mettere in mostra sia i momenti tumultuosi sia la saggezza tutta personale che ha acquisito durante la sua, fin qui, brillante e multi-sfaccettata carriera.
Jenna è nata nel 1968 ed è cresciuta in Massachusetts. La madre, un’insegnante di piano e, il padre, un assicuratore. Durante l’incontro ha descritto la propria vita domestica in quegli anni come solitaria. Questo anche a causa del fatto che sua madre soffriva di una leggera forma di autismo che la rendeva socialmente distaccata.
A Jenna non era consentito guardare la TV né giocate in casa perché doveva restare in silenzio durante le lezioni di piano tenute dalla madre. Di conseguenza, restava nella propria camera a disegnare per ore. Del resto, era lei stessa un tipo solitario: non le era facile stringere amicizie a causa di una rara malattia genetica che rendeva ‘diverso’ il suo aspetto.
L’incontinentia pigmenti, di cui soffre, causa cicatrici, malformazioni dentarie, perdita dei capelli, macchie e altre deformazioni fisiche. Proprio a causa di tale patologia, Jenna aveva difficoltà a fare amicizia e ha subito atti di bullismo. Durante la serata ha ricordato con dolore quanto possano essere crudeli i bambini. A causa della sua solitudine, “il disegno era un sollievo”. In seconda media, per una lezione di economia domestica, Jenna prese a cucire creando una gonna che indossò a scuola. Una compagna di classe la notò e le chiese di fargliene una. Questo fu un momento clou della sua esistenza – quasi fosse stata colpita da un fulmine. Il suo gusto e stile erano stati apprezzati da una coetanea. Ben presto sua nonna le acquistò una macchina da cucire e un abbonamento a Vogue, e da allora non si è “più guardata indietro”.
Lyons ha studiato design a NYC, presso la Parsons. Venendo dalla California, dove avere un corpo in stile Baywatch con tette perfette e capelli biondo platino era la ‘norma’, è stata una rivelazione scoprire New York City e imparare che è ‘cool’ essere se stessi e non dover ‘adattarsi’ a un qualche cliché di perfezione.
“La bellezza era diversa a NY. Non dovevi apparire in un certo modo. Questo è stato un grande cambiamento per me. Potevi apparire in qualsiasi modo volessi”.
Dopo la Parsons, il suo primo impiego fu da J. Crew come junior designer. E in quel momento iniziarono i suoi 27 anni di dedizione al marchio e il rimodellamento del suo messaggio a uno status iconico nella moda statunitense. Nonostante fosse solo una azienda di livello medio-basso, Jenna era eccitata nel vedere una top model come Linda Evangelista fotografata con una semplice t-shirt. Questa idea fu qualcosa di ‘nuovo’ per Lyons.
La magia del suo stile lavorativo risiedeva nel mantenere la qualità e la creatività di un prodotto al primo e non all’ultimo posto. Ha sempre creduto che i numeri seguano il prodotto. Finché è diventata lei stessa una leader, assumendo la carica di direttore creativo e presidente di quella che era riuscita a trasformare nella “marca più cool al mondo”. Preso in mano il timone, ha inviato un importante messaggio di integrità del prodotto lanciando il suo J. Crew’s love affair con i consumatori statunitensi. Al suo massimo, il brand è stato indossato dall’allora First Lady, Michelle Obama, e Jenna è stata scelta per vestire le figlie di Obama alla Festa per l’investitura presidenziale. La sua esperienza è stata spiegata perfettamente con queste parole: “Eravamo eccitati di entrare nell’orbita degli Obama… L’energia, l’amore e la diversità in quella stanza erano incredibili”.
Amata da molti, è Beckett, il figlio di Jenna, a descriverla come una persona “calma, circonfusa da una atmosfera rilassata, quasi nasconda da qualche parte un segreto Zen”. Oggi, l’esperienza di Jenna, il suo stile e le sue parole convergono nel mettere al primo posto l’amore per ciò che si fa: “Tutti pensano che il successo si ottenga velocemente. Ci vuole tempo ed è positivo trascorrerne un po’ imparando dagli altri. Occorre avere un obiettivo che ci alletti, altrimenti è meglio non proseguire”. E soprattutto ha affermato: “La creatività autentica proviene dalla noia e dalla capacità di pensare”.
Oggi Jenna Lyons ha trasformato il suo problema genetico di non avere ciglia in un business redditizio di ciglia false. Fa altresì parte del cast di Housewives of NYC, il popolare reality show. Al termine della serata ha ricordato il tempo perso tentando di ‘adattarsi’ e il suo messaggio finale è stato: “Adattarsi non è un super potere… molto più potente è distinguersi ed essere se stessi”.
Friday, May 3, 2024 / venerdì, 3 maggio 2024
On the cover: Jenna Lyons and Fern Mallis, photo credit to Michael Priest Photography / In copertina: Jenna Lyons e Fern Mallis, credito fotografico Michael Priest Photography (gentilmente fornita dall’Autrice del pezzo)