Ti ammali? Vieni demansionato o messo a zero ore senza stipendio
di Federico Giusti
Scriviamo alla Redazione dallo sportello del sindacato Cub di Pisa per denunciare una situazione annosa e ormai intollerabile. Parliamo di quanto accade da tempo nei luoghi di lavoro pubblici e soprattutto privati in caso di inidoneità alla mansione.
Il personale dichiarato inidoneo alla funzione per motivi di salute non può dormire sonni tranquilli, la inidoneità arriva come un fulmine a ciel sereno e distruggere ogni certezza nella nostra vita. Abbiamo incontrato alcuni facchini che, dopo anni di carico e scarico merci e bagagli, sono in condizioni di salute alquanto precarie. Le loro aziende, o cooperative, nel passato collocavano gli inidonei, dopo visite e accertamenti, in mansioni differenti ma a parità di retribuzione e senza perdere i livelli, oggi la situazione è invece decisamente cambiata e in peggio.
I diritti degli inidonei sono ridotti a carta straccia in barba al diritto alla salute. Nel settore autoferrotranviario, ad esempio, gli inidonei un tempo erano ricollocati in altre mansioni ma, ai nostri giorni, rischiano di trovarsi a casa senza stipendio. Lavoratrici delle pulizie dopo vent’anni hanno riscontrato patologie gravi, l’impossibilità a sostenere i carichi di lavoro previsti dalle normative, hanno avuto prescrizioni per la movimentazione dei carichi e sono state spinte a licenziarsi.
Manca in tante aziende private la possibilità di percorsi formativi per ricollocare l’inidoneo in altre mansioni e segnaliamo una recente Sentenza della Corte di Cassazione che consente al datore di lavoro pubblico di inquadrare il lavoratore in mansioni inferiori, specie se lo stesso non ha presentato alcuna istanza per essere adibito ad altre mansioni previste dalla normativa contrattuale. Ma questa istanza può anche non essere avanzata soprattutto se l’inidoneità arriva in un momento di crisi aziendale o se interi settori sono stati nel frattempo oggetto di esternalizzazioni.
I contratti nazionali offrono ormai scarse tutele: se nel corso della visita periodica aziendale vengono riscontrate problematiche di salute incompatibili con la mansione svolta non esiste alcun automatismo che preveda la salvaguardia dei diritti pur con mansioni diverse, in particolare quando l’azienda è piccola e non sa ove ricollocare l’inidoneo.
Dopo la visita medica arriva il documento di idoneità alla mansione; in caso contrario inizia un autentico calvario per evitare il quale si va al lavoro cercando di occultare anche uno stato di salute precario. In teoria ogni lavoratore è obbligato a rilasciare dichiarazioni non fallaci sul suo stato di salute ma, di fronte al rischio di essere licenziati, quanti di noi sarebbero disposti a dire la verità fino in fondo? Un autista di scuolabus, una addetta alle pulizie e una alla mensa hanno preferito non presentare certificati medici al medico competente, temendo di essere sbattuti a decine di chilometri di distanza o perfino di perdere il posto e, per questo, continuano a essere adibiti a mansioni che peggiorano le loro condizioni di salute già precarie.
Molte volte le patologie riscontrate sono anche conseguenza di ritmi insostenibili, si contraggono patologie proprio per la tipologia del lavoro, per lo stress psico-fisico a cui veniamo sottoposti. La Sentenza della Cassazione sopra menzionata esclude il licenziamento del dipendente per inidoneità fisica o psichica prima di aver cercato di ricollocarlo ad altra mansione, ma se queste mansioni alternative non esistono in azienda cosa succederà?
Si potrà essere adibiti a mansioni diverse in teoria, mansioni compatibili con la stessa qualifica, ma ormai è acclarato che, per conservare il posto di lavoro, si subisce il ricatto dell’inquadramento in qualifiche inferiori che ormai è nelle potestà datoriali. E se nel pubblico è possibile che vi sia una carenza di posti e di mansioni alle quali adibire l’inidoneo, immaginiamoci cosa potrà accadere nel privato o negli appalti, nelle cooperative e in piccole aziende.
Il diritto del lavoro è ormai il diritto del più forte a solo vantaggio della parte datoriale, la salvaguardia della salute e degli stessi diritti diventano un optional.
venerdì, 12 luglio 2024
In copertina: Foto di vjohns1580 da Pixabay