I ritardi del Sindacato e della PA
di Federico Giusti
Ci pare evidente che la forza lavoro non abbia ancora percezione dei rischi connessi all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale e in tal senso evidenti sono i ritardi del sindacato.
Prendiamo, ad esempio, un recente rapporto di Microsoft sul rapporto tra IA e Pubblica Amministrazione. Stando a questa ricerca il 60% degli intervistati è certa dell’accrescimento della produttività, mentre il 59% è convinto di potere migliorare la qualità del lavoro accrescendo le competenze. Quasi nessuno degli intervistati pensa, invece, che la IA possa determinare licenziamenti e demansionamenti – forse perché ignara che le mancate assunzioni non avranno ripercussioni sulle prestazioni richieste a ogni singolo lavoratore.
In tutta sincerità l’ottimismo degli intervistati potrebbe essere determinato dalla mancata conoscenza della IA o anche dalla certezza che nella PA non ci saranno mai licenziamenti collettivi, come invece accaduto in alcuni Paesi ferocemente colpiti dall’austerità e dalle ricette del FMI (Grecia e Argentina). Sempre gli intervistati non hanno contezza dei processi di privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi avvenuti negli ultimi trent’anni.
Detto ciò, il campione degli intervistati è assai modesto (1.600 dipendenti pubblici italiani) e non pensiamo possa fotografare le opinioni reali di 3,2 milioni di lavoratori e lavoratrici della PA.
La IA diventa centrale dentro quel processo, dettato dagli obiettivi del PNRR, di accelerazione dell’innovazione e non sono ancora chiare le eventuali e future potenzialità – fermo restando che un utilizzo in ambito lavorativo si presenta a dir poco problematico. Ad esempio, potremmo menzionare l’assenza nei contratti nazionali della spesa minima da sostenere in materia di formazione e rapportata al monte salario complessivo di ciascun Ente: in assenza di formazione sarà difficile gestire i processi senza dimenticare che il governo delle macchine e degli algoritmi potrebbe prestarsi a obiettivi ben poco nobili come il controllo sulla forza lavoro, l’intensificazione dei ritmi e dei tempi di lavoro.
L’esperienza della metrica del lavoro nei settori meccanici non ha liberato il tempo da attività ripetitive dando maggiore spazio alla creatività e all’ingegno umano, le modifiche del sistema produttivo sovente non sono state all’insegna di un alleggerimento dei ritmi migliorando, al contempo, la qualità della vita. Si è guardato, in breve, a sottrarre la maggior quota possibile di plusvalore da ogni singolo lavoratore.
Gli Enti pubblici alla voce competenze digitali sono fermi da anni, i programmi innovativi sono introdotti con anni di ritardo e, più in generale, le tecnologie innovative sono pensate per aumentare la produttività ma anche la disponibilità del singolo lavoratore, i suoi tempi dedicati alla azienda.
Per esperienza diretta dubitiamo che una percentuale maggioritaria dei dipendenti pubblici (il sondaggio parla dell’85% degli intervistati) abbia già utilizzato qualche strumento basato sull’Intelligenza Artificiale: l’utilizzo di varie App, spesso, non è supportato in quanto gli strumenti informatici sono vecchi se non obsoleti.
Poi ci sono ambiti e settori nei quali l’Intelligenza Artificiale potrà avere, in teoria, un utilizzo maggiore dentro il comparto pubblico, altri nei quali sarà assolutamente marginale. La domanda senza risposta è quella dell’utilizzo che si farà della IA. L’idea che serva solo per porre fine a processi ripetitivi ci ricorda una visione edulcorata e astratta della prima rivoluzione industriale così come indotta ci pare la valutazione resa dagli intervistati di ritardi nell’applicazione della IA per carenze organizzative, impreparazione dei dirigenti e modelli gestionali errati. Sono queste alcune osservazioni mutuate da Confindustria e sembrerebbero essere funzionali a ripensare la PA a uso e consumo delle imprese e non dei cittadini, senza mai evidenziare le reali criticità del lavoro pubblico, i bassi salari, le mancate formazioni, gli inquadramenti professionali inadeguati, la performance del tutto inutile e funzionale solo a dividere la forza lavoro, la burocratizzazione imperante, lo strapotere dei Sindaci e dei dirigenti, l’assenza di un lavoro di gruppo con l’individualizzazione dei rapporti di lavoro
venerdì, 19 luglio 2024
In copertina: Robot, foto di Gerd Altmann da Pixabay