Effetti della guerra sulla psicologia infantile e il ruolo delle arti e del teatro
di La Redazione di InTheNet
Il genocidio dei palestinesi continua, dato che tale termine designa ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo a un altro (1).
1 milione 700mila sfollati, il 70% delle abitazioni distrutte, il Nord di Gaza senza nemmeno un ospedale, oltre 350 scuole rase al suolo come tutte le università. Solo nei primi 100 giorni di crimini di guerra israeliani contro la popolazione di Gaza, sono stati uccisi 10mila bambini, ovvero l’1% della popolazione infantile totale (2). Costretti a rifugiarsi a Rafah (nel Sud di Gaza), i palestinesi sono oggi alla fame, gli aiuti umanitari sono centellinati e, a volte, i civili che accorrono verso un camion con gli alimenti per la sopravvivenza, loro e dei loro figli, si trasformano in target per quelli che sono stati ribattezzati Aid Strikes (3 e 4).
Questo cos’è? Definitelo voi, italiani brava gente!
Noi, mercoledì 27 marzo 2024, alle ore 15.00, nell’ambito di AREA meets the World, via Zoom incontreremo realtà e artisti palestinesi – provenienti da Gaza, ma anche dalla Cisgiordania e da tutti i Territori Occupati – per metterli in contatto con strutture e organizzazioni occidentali che possano ospitarli in residenza o dare loro forme di supporto concreto che non è solamente quello sulle tavole di un palcoscenico, ma è tornare a dare dignità a un popolo che, come gli ebrei durante l’Olocausto, è stato disumanizzato per poter essere impunemente sacrificato sull’altare della follia dis-umana, ma anche per ridare un sorriso alle migliaia di bambini feriti e traumatizzati dai combattimenti in corso.
Per aiutare i minori a elaborare l’orrore che si sta ripetendo dopo 79 anni da quel fatidico 27 gennaio 1945 in cui l’esercito dell’Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz (con buona pace di Roberto Benigni e della canea mediatica di Hollywood che si è ripetuta quest’anno con il documentario di propaganda su Mariupol), Al Harah Theater (5) e Anar Organization (6) racconteranno i loro progetti teatrali e di espressione artistica tesi a fare elaborare, ai minori (ma non solo), l’esperienza della guerra ed esorcizzare la paura della morte e della perdita.
All’incontro parteciperanno: Rami Khader, fondatore e direttore esecutivo di Anar; Dara Rafeedi, coordinatrice del supporto psicologico di Anar; Marina Barham, co-fondatrice e direttore generale di Al Harah Theater; e Nicola Zreineh, co-fondatore, vicedirettore e attore di Al Harah Theater.
Il collegamento Zoom è fissato per
mercoledì 27 marzo alle 15.00 (ora italiana)
Per favore iscriversi compilando il seguente Form:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScvDeSmmy6NhkO4OV39WUdAYSzNAr-LvsMUxX11jrmB_pbNuA/viewform
* Gianni Rodari
(1) Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt
(2) https://www.savethechildren.it/blog-notizie/gaza-10000-bambini-uccisi-100-giorni#:~:text=Più di 10.000 bambini sono,presumibilmente sepolti sotto le macerie
(3) https://www.bbc.com/news/world-middle-east-68557035
(4) https://www.reuters.com/world/middle-east/israeli-fire-kills-six-gazans-awaiting-aid-trucks-say-palestinian-health-2024-03-14/
(5) https://alharah.org/en/?option=com_content&view=article&id=70&Itemid=246
(6) https://anar.ps/
venerdì, 22 marzo 2024
In copertina: Foto di Hosny Salah da Pixabay