Come ha esclamato il professor Bellavite: “Adesso ce lo dicono!”
di (e traduzione di) Simona Maria Frigerio
Il 2 febbraio è stato pubblicato un articolo su Nature (1), a firma Julia M. Adler e collaboratori riguardo a uno studio sui criceti, grazie al quale si dimostrerebbe che un vaccino sviluppato con virus SARS-CoV-2 attenuato in laboratorio e somministrato per via nasale, come scrive il professor Bellavite sul suo canale Telegram: “protegge dalla infezione e impedisce i contagi da vaccinato a sano, mentre quello con mRNA non fa né una cosa, né l’altra”. Per inciso, a tale affermazione verrebbe da aggiungere: come dimostrato dall’osservazione diretta dei milioni di vaccinati, in Europa e negli Stati Uniti, che si sono contagiati e hanno contagiato nonostante le reiterate dosi di vaccino a mRNA e, in Italia, le promesse del Premier Draghi.
Proviamo a leggere alcuni passaggi dello studio. Uno dei problemi riscontrati dai ricercatori è che la “somministrazione per via intramuscolare, non induce risposte immunizzanti robuste a livello di mucosa nelle alte vie aeree – sito primario dell’infezione e della proliferazione del virus”.
Gli scienziati hanno comparato quindi l’efficacia di un vaccino ricavato da virus attenuato atto a bloccare la replicazione nella mucosa, sCPD9-ΔFCS, a un vaccino monovalente a mRNA, BNT162b2, “nel prevenire la trasmissione del virus SARS-CoV-2, varianti B.1 e Omicron BA.5 in due scenari. Nel primo, hanno valutato l’efficacia protettiva dei vaccini esponendo un maschio vaccinato di criceto dorato a soggetti infetti. Nel secondo, hanno valutato la trasmissione del virus dai vaccinati sottoposti a infezione sperimentale e, successivamente, sottoposto i maschi di criceto a contatti naïve”.
I ricercatori affermano di aver “dimostrato che il vaccino con virus vivo-attenuato (LAV) sCPD9-ΔFCS supera in performance significativamente il vaccino a mRNA nel prevenire la trasmissione del virus in entrambi gli scenari. I nostri risultati provano i vantaggi di LAV somministrati localmente rispetto ai vaccini a mRNA somministrati a livello intramuscolare nel prevenire l’infezione e ridurre la trasmissione del virus” (al link segnalato troverete anche i grafici comparativi, 1).
Niente di nuovo sotto il sole, però, a livello di somministrazione visto che già nel marzo 2022, i cubani, ad esempio, avevano sviluppato il Mambisa e iniziavano la sperimentazione umana del primo vaccino nasale (2). E niente di nuovo neanche dal punto di vista dell’uso di un virus attenuato, dato che lo Sputnik V utilizzava particelle di adenovirus umano.
Perché allora ci si è ostinati a inoculare prodotti a mRNA per via intramuscolare? La risposta sta nell’inchiesta di Report, andata in onda l’11 febbraio che rivela, ad esempio, che la UE ha comprato 4,2 miliardi di dosi, e con la sola Pfizer ha fatto un mega contratto da 1,8 miliardi di dosi nel 2021? Una cifra spropositata – sottolineiamo noi per l’ennesima volta da queste pagine – visto che gli abitanti della UE sono meno di 450milioni e quando i vaccini furono opzionati, si rassicuravano le masse che ne sarebbe bastata una sola dose o, al massimo, due. Sarebbe questo lo scoop? O i dubbi di Nicola Magrini, già Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco? Report non rivela niente di più, oggi, di quanto avevano già scritto La Verità o denunciato Byoblu o Fuori dal Coro, e altri – additati come tendenziosi o complottisti. E soprattutto non denuncia come un prodotto non immunizzante (come ammetteva lo stesso Presidente Biden già a dicembre 2022, 3), non può essere imposto come vaccino in grado di fermare il contagio e che è obbligatorio farsi iniettare per non essere contagiati e non contagiare (4).
Somministrare indiscriminatamente, anche a categorie che, costi/benefici, non ne avevano alcun bisogno o a donne in stato di gravidanza un farmaco la cui sperimentazione terminerà a fine 2024; farmaco acquistato via whatsapp senza nemmeno rendere i contratti e le condizioni di pubblico dominio; dribblando gare pubbliche e accentrando gli acquisti; ignorando volutamente le reali necessità e, quindi, sottoponendo la spesa pubblica (e sanitaria) dei vari Stati della UE a uno stress dal quale si rientrerà con una politica di tagli e austerity devastanti per il welfare (viste anche le centinaia di milioni di dosi inutilizzate, che si è finto per regalare ai Paesi del Sud del mondo così da non dover smaltire), tutto questo è stato causato solamente da impreparazione? E vogliamo che gli stessi ‘piloti’ continuino a reggere il timone?
Se non sapere non è un motivo sufficiente per non essere condannati in tribunale per un reato, non può esserlo nemmeno a livello politico. La gestione pandemica, in tutto l’Occidente delle regole, ha dimostrato quanto la nostra democrazia sia solo apparenza e non più sostanza, subalterna ai diktat di un ristretto gruppo di potentati in cui si mescolano interessi economici e apparati politici non elettivi che non rispondono alle popolazioni. Una democrazia che asfalta diritti come quello all’autodeterminazione sul proprio corpo in nome di un cosiddetto bene superiore deciso da uno Stato, che non è nemmeno più sovrano; e che impone, però, la narrazione a cui ci si deve uniformare, e cosa i cittadini – ossia i sudditi – siano in grado di sapere; e che ghettizza, ricatta e punisce i dissenzienti – dai cosiddetti no-vax ai giornalisti come Tucker Carlson. Il quale non ha fatto niente di più che dare visibilità, grazie alla sua fama, ad affermazioni e ricostruzioni della nostra storia recente – e passata – che il Presidente Putin aveva già ripetuto in più occasioni (ma che il potere occidentale era riuscito a occultare meglio).
Del resto, non è indispensabile occultare il dissenso se lo si sommerge in un oceano di rumore. Le persone hanno poca memoria e minor capacità di attenzione. Qualcuno ricorda la sentenza dell’Aia? Basta abbassare i toni sul genocidio che Israele continua a perpetrare a Gaza e nessuno fermerà la strage. Al potere è sufficiente regolare la divulgazione in modo tale che si creda che se il dissenso è reso pubblico, esiste ancora una qualche forma di democrazia e non solamente la sua crisalide – ormai svuotata.
Arrivano troppo tardi certi studi, così come certe inchieste.
(1) Lo studio: https://www.nature.com/articles/s41467-024-45348-2
(2) Come spiegava il dottore in scienze biologiche Gerardo Guillén Nieto, direttore della ricerca biomedica presso il Centro di ingegneria genetica e biotecnologia (CIGB) rispetto a Mambisa: “La sua principale caratteristica consiste nell’indurre una forte risposta a livello della mucosa nasale, la mucosa rinofaringea, può prevenire la colonizzazione del virus e quindi ridurre la trasmissione da uomo a uomo”. In: https://italiacuba.it/2022/03/08/purezza-ed-efficacia-di-mambisa-il-primo-vaccino-nasale-anti-covid-parte-i
(4)
venerdì, 16 febbraio 2024
In copertina: Foto di Flockine da Pixabay