Le news che nessuno vuole pubblicare in Italia
di La Redazione di InTheNet
Dato che gli italiani non sono tutti poliglotti, e in gran parte sono troppo pigri o abitudinari per cercare fonti diverse di informazione, proveremo noi a sottoporvi qualche punto di vista diverso su quanto sta accadendo all’alba della Terza guerra mondiale a pezzi.
Oggi a mezzanotte (ora italiana, 2 di notte del 9 febbraio ora di Mosca), chi vuole potrà vedere l’intervista di Tucker Carlson al Presidente russo, Vladimir Putin, trasmessa sul sito web del giornalista statunitense (qui con sottotitoli in italiano:
aggiornamento del 9 febbraio).
Per questo scoop, l’Unione Europea, che ormai non sa più come censurare e oscurare qualsiasi informazione e punto di vista difformi (etichettati, non a caso, come fake news o propaganda), avendo timore che noi cittadini si ascolti Putin, minaccia sanzioni contro Carlson, dimostrando di non sapere o non voler più accettare una stampa libera e indipendente (1).
Nel mentre, nonostante le misure provvisorie imposte dalla Corte di Giustizia Internazionale dell’Aia, Israele continua a uccidere e ferire civili palestinesi. Non solo. Un Convoglio con aiuti umanitari è stato bombardato dall’unica ‘democrazia del Medio Oriente’. A denunciare questo ennesimo crimine, l’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite a cui Stati Uniti, Canada, Australia, Uk, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Finlandia, Estonia, Giappone, Austria e Romania hanno tagliato i fondi in base ad accuse non comprovate, da parte israeliana, di complicità di alcuni suoi membri con i fatti del 7 ottobre 2023. Ovviamente, la presunzione di innocenza qui non vale… (2 e 3).
Basterebbe fermare Israele e applicare le Risoluzioni Onu per disinnescare la polveriera mediorientale. Gli States, però, hanno deciso altrimenti e bombardano, senza alcun mandato Onu e legittimità internazionale, lo Yemen (gli Houthi colpevoli di voler fermare le navi che consegnano armi e foraggiano la guerra di Israele contro il popolo palestinese), oltre a Iraq e Siria – Paesi di cui occupano militarmente ancora alcune parti di territorio, contro la volontà dei Governi eletti e le rimostranze degli stessi alle Nazioni Unite (4).
Come volevasi dimostrare, la Svezia chiude le indagini sull’attentato al Nord Stream con un nulla di fatto, passando gli incartamenti alla Germania di Scholz che, tra conti pubblici truccati e de-industrializzazione, proteste degli agricoltori e recessione, ci si domanda come farà a indagare su un atto terroristico che potrebbe essere stato ordinato da Washington e portato a termine da Kiev forse con il supporto di Oslo (5).
Ma l’Unione Europea non ha bisogno delle risorse energetiche russe grazie al GNL statunitense che, per oltre un anno, abbiamo denunciato da queste pagine come altamente inquinante – e contrario al greenwashing caro alla UE. Adesso ad accorgersene è il Presidente Biden che, a capo di uno Stato liberista e democratico, ne blocca le vendite, lasciandoci con un palmo di naso. La ragione ufficiale? Le preoccupazioni degli ambientalisti – e soprattutto le sue in vista delle presidenziali di novembre (6). Il dubbio è che, però, ciò a cui mira Biden sia un depotenziamento dello Stato del Texas, grande produttore ed esportatore energetico che sta facendo muro contro muro con il Governo Federale proprio sulla questione di un altro muro, quello con il Messico, che dovrebbe fermare i migranti ma soprattutto il narcotraffico. Appoggiato da altri 26 Stati, il Texas potrebbe essere la miccia di una nuova secessione? Nel frattempo la fida Europa resta col cerino più corto in mano.
E veniamo infine al nostro Belpaese, in cui esisterebbe un articolo 11 della Costituzione ma noi, imperterriti e prodi, stiamo preparandoci ad andare in guerra nel Mar Rosso al seguito dello zio Sam – come abbiamo ubbidientemente fatto negli ultimi 30 anni e passa – e a rifinanziare la carneficina in Donbass nella speranza di sconfiggere la Russia e impadronirci del suo GNL, visto che quello statunitense rischia di arrivarci razionato dai capricci della politica d’Oltreoceano. In questo clima idilliaco, al Senato italiano (che parrebbe non avere faccende più gravi da vagliare), la Commissione esteri e difesa ha deciso di invitare la ex deputata venezuelana di estrema destra, Maria Corina Machado, inabilitata agli incarichi pubblici per vari delitti (7). Machado è solamente l’ultimo cavallo zoppo sul quale hanno puntato le oligarchie occidentali per destabilizzare i regimi, in Europa come in Sudamerica o Nord Africa, con rivoluzioni colorate che, sotto la copertura della difesa dei diritti umani e della democrazia (che dovrebbero essere affari seri e non strumentalizzazioni), nascondono la nostra volontà neo-colonialista e predatrice.
Ma non vogliamo chiudere con una nota tanto negativa. In ricordo di Hugo Chavez – che avemmo l’onore e il piacere di ascoltare a Milano, davanti alla Camera del Lavoro – vi lasciamo con il suo ultimo discorso, pubblicato da L’Antidiplomatico, ricordandovi che fu lui il primo politico a intravedere – più profetico che lungimirante – un nuovo mondo multipolare come possibile:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-25_anni_di_rivoluzione_bolivariana_lomaggio_de_lantidiplomatico/45289_52762/
(1) https://www.newsweek.com/tucker-carlson-sanctions-eu-putin-interview-1867655
(3) https://www.aljazeera.com/news/2024/1/28/which-countries-have-cut-funding-to-unrwa-and-why
(5) https://www.aljazeera.com/news/2024/2/7/sweden-ends-nord-stream-probe-citing-lack-of-jurisdiction
(7) https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-venezuela_maria_la_loca_al_senato_italiano/52331_52770/
Speciale, 8 febbraio 2024
In copertina: Il Presidente Vladimir Putin riassume i risultati dell’anno e risponde alle domande dei giornalisti e della popolazione russa in una trasmissione dal vivo. Da: http://www.en.kremlin.ru/ – Creative Commons Attribution 4.0 International