Parigi 2024: Russia e Bielorussia escluse, Israele invitato a partecipare
di Simona Maria Frigerio
Sapevate che i 5 cerchi simbolizzerebbero la cosiddetta pace olimpica? La tregua sacra (per essere precisi) consisteva nell’astensione dall’alzare le mani in tutta la Grecia antica – anche se non sempre la tradizione sembra sia stata rispettata, come durante la battaglia di Salamina… In ogni caso, la competizione sportiva nasceva come momento se non di riconciliazione, di tregua tra tutti i contendenti, e segno indiscutibile di civiltà.
Quando, il 23 giugno 1894, Pierre de Coubertin gettava le basi per la fondazione del Comitato Olimpico Internazionale, lo sport tornava in certo modo alle sue origini, trasformandosi nuovamente in uno strumento per promuovere la pace e la comprensione tra i popoli.
Ma, nel corso del Novecento, le Olimpiadi non sempre hanno tenuto fede alle premesse diventando spesso campo per ben altre competizioni, soprattutto in piena Guerra Fredda con la scelta di alcuni Stati di boicottarle.
E però ciò che sta accadendo ora sotto i nostri occhi è un ulteriore scarto di senso (dopo la decisione che due schermitori possano non stringersi la mano, 1) che comprova non solamente il doppio standard denunciato dalla Federazione Russa ma che l’Occidente collettivo – contando al massimo per un ottavo della popolazione mondiale – piega le regole a proprio piacimento come faceva Zeus con la volontà di ninfe o plebee che non volevano concederglisi.
E così mentre il Cio ammette alle Olimpiadi, che si terranno a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto 2024, gli atleti con passaporto russo o bielorusso solo in veste di atleti neutrali individuali, escludendo le squadre e affermando che non sarà invitato o accreditato alcun funzionario governativo o statale russo o bielorusso (e qui ci domandiamo: ma la Bielorussia con chi è in guerra?), invita senza remore coloro che stanno compiendo un genocidio.
In effetti, il Cio, che non si è minimamente preoccupato di tutte le guerre (pardon: missioni di pace!) scatenate dagli Stati Uniti negli ultimi 30 anni – dall’Iraq all’Afghanistan – con il supporto del Regno Unito e l’Italia sempre in prima fila (nonostante l’articolo 11 della nostra Costituzione); che non si è indignato per l’attacco francese alla Libia o, adesso, per i bombardamenti statunitensi di Sana’a, né di tutte le altre guerre in corso; ha rilasciato, subito dopo aver preso la succitata decisione contro la Russia e la Bielorussia, un comunicato in cui ha dichiarato che inviterà a gareggiare ai Giochi gli atleti israeliani. Si vede che il genocidio del popolo palestinese e l’assedio di Gaza sono davvero faccende trascurabili per l’Occidente delle regole e i suoi organismi, attraverso i quali controlla ogni apparato del potere in tutti i settori.
Spiace constatare tutto ciò per tre ragioni. La prima è che così comportandosi il Cio non realizza l’ideale della tregua sacra, lasciando che i contendenti continuino a massacrarsi; secondo, che la popolazione del Donbass e i suoi bisogni e desideri ancora una volta è tacitata di fronte a una lettura della realtà bidimensionale e viziata; terzo, che la protervia di Israele continua ad avere buon gioco perché è l’Occidente (e, in primis, gli Stati Uniti) a controllare non solamente buona parte della ricchezza mondiale ma anche i maggiori organismi decisionali.
Nel momento in cui il Cio decide chi avrebbe torto e chi ragione in qualsiasi conflitto, invitando solo il secondo a partecipare ai Giochi olimpici rinnega il senso stesso di tregua sacra e quanto propugnava Pierre de Coubertin, che diceva: “I Giochi Olimpici sono un dono per il mondo e tutte le nazioni devono poter essere ammesse”.
(1) Per chi non capisse la battuta:
venerdì, 9 febbraio 2024
In copertina: Foto di G.C. da Pixabay