Il Centro sociale culturale Villa Paradiso annulla la proiezione de Il testimone
di Simona Maria Frigerio
È stato il pidiessino Dario Franceschini, in qualità di Ministro della Cultura, il 5 aprile 2021 firmare il decreto – da lui fortemente voluto – che ha abolito, in Italia, non solamente la censura preventiva ma tout-court la censura cinematografica. La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche può, al massimo, vietare la visione di certi film ai minori di 18 anni ma né impedire la loro uscita o distribuzione né imporre tagli.
Del resto, nella nostra storia cinematografica, le pellicole sono state censurate non solamente in quanto ritenute oscene (pensiamo a Ultimo tango a Parigi) ma soprattutto quando considerate inaccettabili da parte dei poteri forti. Forse non a caso, Il Leone del deserto (del 1981) fu censurato dall’allora Primo ministro Giulio Andreotti per il modo in cui ritraeva il colonialismo italiano in Libia.
Lascia quindi basiti vedere un esponente del Pd, come il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, non solamente opporsi alla proiezione de Il testimone (film, e non documentario, che racconta di un violinista belga il quale rimane coinvolto, suo malgrado, nei primi giorni dell’Operazione speciale in Ucraina), contraddicendo le leggi in vigore, volute per di più da un esponente del suo stesso partito; ma addirittura di considerare il partito dei Verdi “fuori dalla coalizione” dopo che il consigliere Davide Celli aveva affermato di essere: “contrario a ogni forma di censura”, in un intervento in Consiglio comunale. E aveva aggiunto: “Credo che tutti noi siamo grandi abbastanza per potere giudicare, per capire che cos’è propaganda e che cosa non lo è e mi spaventa se vengono messe delle censure e viene detto che certi film non devono essere mostrati in pubblico”.
Affermazioni totalmente condivisibili anche perché l’articolo 21 della nostra Costituzione (che il Sindaco conoscerà perfettamente) prevede che, in Italia: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Purtroppo spiace constatare che, alla fine, ufficialmente (da quanto scrive nel proprio comunicato stampa il Centro sociale culturale Villa Paradiso) proprio a causa dell’elevato numero di prenotazioni ricevute (1), il Centro sociale è stato costretto ad annullare la proiezione – quando ci permettiamo di obiettare che avrebbe semplicemente potuto raddoppiare le date (come ha deciso di fare lo spazio di Genova, che ha aggiunto la data del 3 febbraio).
Purtroppo pensare di agire in maniera censoria perché si possiede la verità, unica e fideistica, è un atteggiamento più adatto alle dittature e ai poteri autocratici che non alle democrazie. Tale atteggiamento è diventato normale nei 26 mesi di stato d’emergenza per la Covid-19 e si sta consolidando come modus operandi della politica italiana ed europea per zittire qualsiasi voce dissenziente – che si parli o si scriva di Palestina e Israele, Cina e Taiwan, Stati Uniti e Yemen, Russia e Ucraina (ma dovremmo aggiungere i veri protagonisti degli ultimi anni di guerra, gli abitanti del Donbass). Eppure solo con il rispetto reciproco, il dialogo e la comprensione delle ragioni dell’altro da sé si possono trovare soluzioni basate su un’umanità condivisa. Se si pensa di possedere la verità assoluta, non sarà mai possibile porsi in posizione di ascolto.
Vietare la proiezione de Il Testimone non cambierà il fatto che su Kromatorsk (2) così come su Bucha (3) la narrazione ufficiale europea e statunitense susciti dubbi che solamente una inchiesta di terze parti potrebbe chiarire. Ma come per gli attentati contro il Nord Stream e le nostre economie, temiamo che le indagini su tali avvenimenti non si faranno perché la realtà dei fatti potrebbe non coincidere con la verità spacciata dall’Occidente.
Chi vince? Di sicuro, perdono i bolognesi e gli italiani.
(1) Il comunicato stampa:
(2) Su Kromatorsk: https://www.inthenet.eu/2022/04/10/la-guerra-della-propaganda/
e
(3) Su Bucha:
venerdì, 19 gennaio 2024
In copertina: La locandina con la prima data de Il Testimone a Genova