È il momento di cambiare Stato!
di Francesco Angiolini
Lascio il Vietnam e mi ritrovo nella capitale della Cambogia, Phnom Penh, in cui trascorro 4 giorni e ho modo di vedere con i miei occhi i segni di una povertà che non avevo trovato, in questa forma, in Vietnam.
Le vie del centro sono l’emblema dei problemi che affliggono la Cambogia: povertà dilagante, prostituzione e lavoro minorile si notano ovunque e lasciano disarmati.
A Phnom Penh ho la possibilità anche di approfondire meglio il terribile recente passato di questa nazione. La sua popolazione ha vissuto un vero e proprio genocidio messo in atto dai khmer rossi che, nell’arco di quattro anni alla fine degli anni 70 del Novecento, ha portato all’uccisione di 3 milioni di normali cittadini.
Visito il campo di sterminio di Choeung Ek (1) e l’ex prigione S-21 di Tuol Sleng, luogo in cui venivano rinchiusi i prigionieri prima di essere trasportati a Choeung Ek per essere giustiziati in modi atroci.
Eppure, nonostante un’estrema povertà, e una storia recente tragica (2), le persone hanno stampato in faccia un perenne sorriso – più che in Vietnam. E questa nazione ha veramente tanto da offrire. Vita vera, persone vere e buone e non solo pronte a venderti la qualunque.
il bimbo della homestay
nel Paese dei serpenti…
A Phnom Penh si può capire la storia recente del Paese ed è molto interessante; nell’Est, nelle province del Ratanakiri e del Mondulkiri, ci si tuffa nella giungla; Kampot è carinissima e molto da ‘backpacker’ classico e vi si può godere di tramonti mozzafiato lungo il fiume cittadino. A Nord, poi, ci sono i fantastici templi di Angkor (3).
Oltre a tutto questo ci sono le spiagge paradisiache di Koh Rong e Koh Rong Samloem.
Due isole che sono altresì l’habitat naturale di molti serpenti anche velenosi, tra cui la vipera di Russell, il serpente che in tutto il mondo miete più vittime, tarantole e scimmie.
La sera e di notte se si trova un posto completamente buio, muovendosi in acqua, si può osservare attorno a sé la bioluminescenza del plancton, un fenomeno fantastico che colora l’acqua e la rena. Personalmente, sono stato sull’isola di Rong Samloem e ho avuto la fortuna di vivere sia l’esperienza di nuotare circonfuso dalla bioluminescenza sia di vedere, in natura, delle scimmie stupende!
popolazioni native locali
Questa, in breve, la mia permanenza in quella che può definirsi la magica Cambogia. Per approfondire, ho scelto alcune foto della provincia del Ratanakiri. La Cambogia orientale è la zona meno visitata del Paese. Coperta perlopiù dalla giungla, ha solamente una città, Banlung, che è raggiungibile via terra e, questo, dal 2017. Prima la si poteva raggiungere unicamente per via aerea.
(1) “Choeung Ek, sito di un ex-frutteto e cimitero cinese a circa 15 km a sud di Phnom Penh in Cambogia, è il più noto dei luoghi conosciuti come ‘Campi della Morte’, o ‘Killing Fields’, in cui il regime dei Khmer rossi giustiziò migliaia di persone tra il 1975 e il 1979” (fonte Wikipedia)
(2) Ricordiamo anche il coinvolgimento degli Stati Uniti in Cambogia. Si veda come Henry Kissinger abbia “ordinato e occultato crimini di guerra compiuti dell’esercito Usa in Cambogia all’inizio degli anni Settanta”: https://altreconomia.it/il-secolo-insanguinato-di-henry-kissinger-the-intercept-fa-luce-sui-crimini-in-cambogia/#:~:text=Fino al 1969 il governo,però, la situazione è precipitata.
E l’inchiesta completa in inglese: https://theintercept.com/2023/05/23/henry-kissinger-cambodia-bombing-survivors/
(3) Rimandiamo anche al pezzo già dedicato al Parco archeologico di Angkor:
venerdì, 24 novembre 2023
In copertina e nel pezzo: Foto di Francesco Angiolini (tutti i diritti riservati)