«Sosteniamo la Palestina»
traduzione in italiano di Simona Maria Frigerio dell’Appello pubblicato in inglese venerdì, 10 novembre
Noi, membri del Network AREA,
Arts in Rural European* Areas (* and beyond),
chiediamo il cessate il fuoco a Gaza
Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi nei Territori Occupati palestinesi e in Israele, e ci uniamo a coloro che nel mondo delle arti (Artforum, IETM, etc.) chiedono una pace radicata nella giustizia e nell’autodeterminazione, così come un immediato cessate il fuoco, la revoca degli ordini di trasferimento forzoso e il blocco di Gaza, oltre al passaggio degli aiuti umanitari.
Alziamo le nostre voci, sosteniamo la Palestina.
Sosteniamo le parole di Ramsi Nasr, attore poeta e scrittore palestino-olandese. Per favore ascoltate il suo commento sul regime inumano di apartheid e la guerra in corso in Palestina:
https://youtu.be/qU_fw_rbW0s
Sottoscriviamo le parole di Action For Hope:
– 110 Organizzazione della Società Civile da tutto il mondo chiedono al Segretario Generale delle Nazioni Unite, al Parlamento Europeo, al Presidente della Commissione Europea, al Segretario Generale del Comitato Internazionale della Croce Rossa di fare pressioni per un IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO a Gaza, e per:
– Aprire, immediatamente e senza alcun rinvio, tutti i valichi della Striscia di Gaza per consentire il passaggio di qualsiasi aiuto umanitario.
– Rifornire Gaza di carburante, e dell’accesso a elettricità, acqua e comunicazioni.
– Permettere alla popolazione forzosamente trasferita di tornare in sicurezza a casa.
Il bilancio delle vittime a Gaza necessita di essere ricalcolato giornalmente. Potete leggere il relativo documento sulle pagine social di Action for Hope: https://www.facebook.com/act4hope; https://www.instagram.com/actforhope/; https://twitter.com/i/flow/login?redirect_after_login=%2FActforHope.
Per sottoscrivere la petizione: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdQStpxJgYbfEJQ0BIH_O0y-gsFkgjsOb5rn4Iou36-fYkaJA/viewform?pli=1&fbclid=IwAR0H1zFaw2DGyCEKQhyWRN2W__c1u-ifCarnebFsI-0T0v8ueo49InszEP4
Facciamo nostre le parole del discorso del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres:
“Eccellenze,
La situazione in Medio Oriente si fa di ora in ora più drammatica.
La guerra a Gaza infuria e rischia di estendersi a tutta la regione.
Le divisioni stanno spaccando le società. Le tensioni minacciano di esplodere.
In un momento cruciale come questo, è fondamentale essere chiari sui principi, a partire dal principio fondamentale del rispetto e della protezione dei civili.
Ho condannato in modo inequivocabile gli orribili e senza precedenti atti di terrore compiuti da Hamas il 7 ottobre in Israele.
Nulla può giustificare la deliberata uccisione, il ferimento e il rapimento di civili – o il lancio di razzi contro obiettivi civili.
Tutti gli ostaggi devono essere trattati umanamente e rilasciati immediatamente e senza condizioni. Noto con rispetto la presenza tra noi di alcuni membri delle loro famiglie.
È importante riconoscere altresì che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto.
La popolazione palestinese è stata sottoposta a 56 anni di soffocante occupazione.
Ha visto la propria terra costantemente divorata dagli insediamenti e piagata dalla violenza; l’economia soffocata; la gente sfollata e le abitazioni demolite. Le speranze di una soluzione politica a tale situazione sono svanite.
Ma i torti subiti dal popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese.
Anche la guerra ha delle regole.
Dobbiamo chiedere che tutte le parti in causa sostengano e rispettino gli obblighi derivanti dal diritto umanitario internazionale; prestino costante attenzione a risparmiare i civili nella conduzione delle operazioni militari; rispettino e proteggano gli ospedali e rispettino l’inviolabilità delle strutture delle Nazioni Unite che oggi danno rifugio a oltre 600.000 palestinesi.
L’incessante bombardamento di Gaza da parte delle forze israeliane, il livello di vittime civili e la completa distruzione di quartieri continuano e sono ‘segnali’ profondamente allarmanti.
Piango e onoro le decine di colleghi dell’ONU che lavorano per l’UNRWA – purtroppo se ne contano almeno 35 – uccisi nei bombardamenti su Gaza nelle ultime due settimane (1).
Devo alle loro famiglie la mia condanna a queste e a molte altre uccisioni simili.
La protezione dei civili è fondamentale in ogni conflitto armato.
Proteggere i civili non può mai significare usarli come scudi umani.
Proteggere i civili non significa ordinare a più di un milione di persone di evacuare a sud, dove non c’è riparo, né cibo, né acqua, né medicine e né carburante, e poi continuare a bombardare anche il sud.
Sono profondamente preoccupato per le chiare violazioni del diritto umanitario internazionale a cui stiamo assistendo a Gaza.
Voglio essere chiaro: nessuna parte di un conflitto armato è al di sopra del diritto internazionale umanitario.
Fortunatamente, alcuni aiuti umanitari stanno finalmente arrivando a Gaza.
Ma si tratta di una goccia di aiuti in un oceano di bisogni.
Inoltre, le forniture di carburante delle Nazioni Unite a Gaza si esauriranno nel giro di pochi giorni. Questo sarebbe un altro disastro.
Senza carburante, gli aiuti non possono essere consegnati, gli ospedali non hanno energia e l’acqua potabile non può essere purificata o addirittura pompata.
La popolazione di Gaza ha bisogno della consegna di aiuti continui a un livello corrispondente alle enormi necessità. Gli aiuti devono essere consegnati senza restrizioni.
Rendo omaggio ai nostri colleghi delle Nazioni Unite e ai partner umanitari a Gaza che lavorano in condizioni pericolose e rischiano la vita per fornire aiuti a chi ne ha bisogno. Sono un’ispirazione.
Per alleviare le sofferenze epiche, rendere più facile e sicura la consegna degli aiuti e facilitare il rilascio degli ostaggi, rinnovo il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario.
Anche in questo momento di pericolo grave e immediato, non possiamo perdere di vista l’unica base realistica per una vera pace e per la stabilità: la soluzione dei due Stati. Gli israeliani devono vedere materializzarsi le loro legittime esigenze di sicurezza, e i palestinesi devono vedere realizzarsi le loro legittime aspirazioni per uno Stato indipendente, in linea con le Risoluzioni delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e gli accordi precedenti.
Infine, dobbiamo essere chiari sul principio di sostenere la dignità umana. La polarizzazione e la disumanizzazione sono alimentate da uno tsunami di disinformazione.
Dobbiamo opporci alle forze dell’antisemitismo, del bigottismo anti-musulmano e a tutte le forme d’odio.
Oggi è la Giornata delle Nazioni Unite (2) e segna i 78 anni dall’entrata in vigore della Carta delle Nazioni Unite.
La Carta riflette il nostro impegno comune a promuovere la pace, lo sviluppo sostenibile e i diritti umani.
In questa Giornata delle Nazioni Unite, in quest’ora critica, faccio appello a tutti affinché ci si ritiri dall’orlo del baratro prima che la violenza mieta altre vite e si diffonda ancora di più.
Grazie mille” (3).
Se desiderate avere maggiori informazioni sulla Palestina e ascoltare narrazioni diverse, potete visitare il sito web del Palestinian Film Institute: https://www.palestinefilminstitute.org/en/unprovoked-narratives
(1) Il 10 novembre erano già saliti a 99
(2) Il discorso si è tenuto il 24 ottobre 2023
(3) Il discorso del Segretario Generale dell’ONU in versione integrale:
venerdì, 17 novembre 2023 (testo originale in inglese su: https://www.inthenet.eu/2023/11/10/this-needs-to-be-stopped-now/)
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