Perché il WHO CA+ non convince del tutto
di e traduzioni di Simona Maria Frigerio
La Bozza di accordo dell’OMS sulla prevenzione, la preparazione per e la risposta alle pandemie [ossia il WHO CA+, (1)] procede nel suo iter anche se parrebbe che alcuni Paesi sui 160 interessati dallo stesso abbiano lamentato, tra i suoi contenuti, la presenza di “misure coercitive unilaterali” ed espresso altri dubbi.
Abbiamo voluto leggere anche noi questa bozza di accordo che avrebbe, sulla carta, l’obiettivo di “prevenire le pandemie, salvare vite, ridurre l’incidenza della malattia e proteggere i mezzi di sussistenza, attraverso il rafforzamento, proattivamente, delle capacità del mondo di prevenire, prepararsi per e rispondere alle pandemie” – includendo altresì il ripristino, alla fine del periodo di emergenza, dello stato normale dei sistemi sanitari. Ora, partendo da alcuni dati di fatto – constatati negli ultimi tre anni – ci permettiamo di sollevare qualche dubbio su alcune proposte/promesse del documento.
Assistenza sanitaria universale
Nella bozza si afferma di voler garantire, unitamente al rispetto “per la dignità, i diritti umani e le libertà fondamentali delle persone”, il miglior standard di salute “fisica, mentale e sociale” senza distinzioni di “età, razza, religione, credo politico, condizione sociale ed economica”, ma anche di genere.
Qui sorge il primo dubbio. Come possono Stati in cui la Sanità è privatizzata (come gli Stati Uniti) o, al contrario, è affidata a OnG od organismi stranieri (come accade in diversi Paesi del Terzo Mondo, vedasi i progetti di Amref, Emergency o Medici con l’Africa Cuamm) garantire ‘il miglior standard’ indipendentemente dal reddito percepito dal singolo o dalla sua possibilità di accedere o meno a programmi di aiuto (nazionale o internazionale)? Ma anche restando in Italia, dove la minaccia è che il sistema sanitario universalistico crolli (2) a causa dei continui tagli alla spesa pubblica, quanti cittadini potranno permettersi le cure – se già oggi sono tra i capitoli di spesa tagliati dalle famiglie?
‘Solidarietà’ e ‘trasparenza’ le parole d’ordine
Il ‘miglior standard’ di cure si dovrebbe ottenere uniformemente, garantendo nel contempo che ogni Paese abbia “il diritto a determinare e affrontare la questione della salute pubblica” in maniera autonoma. Piccola (o grande) contraddizione?
Si dà per scontato che la prevenzione e la risposta alle pandemie vada a braccetto con la “solidarietà” – e relative collaborazioni internazionali, multilaterali e multisettoriali (come abbiamo sperimentato con il Covax) – e con la “trasparenza”, intesa anche come “condivisione aperta e puntuale, accesso e divulgazione di informazioni accurate, dati e altri elementi che possano venire alla luce (inclusi campioni biologici, dati delle sequenze genomiche e risultati dei trial clinici)”.
Fermiamoci qui e consideriamo ciò che è accaduto realmente tra il 2020 e il 2023. Sulla ‘trasparenza’, pensiamo solo a come la Presidente della Commissione Europea abbia ordinato milioni di dosi – impegnandosi economicamente per tutti gli Stati membri della Ue – di un vaccino [rivelatosi poi, per ammissione della stessa Pfizer, un prodotto mai sperimentato per il blocco del contagio, (3)], via WhatsApp! Oppure, consideriamo l’origine del coronavirus che ha causato la Covid-19 e che, d’un tratto, passa dal salto di specie da mammifero a uomo in un mercato cinese, a ‘fuga’ da un laboratorio di Wuhan con corollario di insabbiamenti della Cia (4) – stranamente quando gli States cominciano a considerare la RPC come un competitor economico e geopolitico…
Sempre rimanendo in tema trasparenza, pensiamo alle pastoie burocratiche in cui è incorso lo Sputnik V mentre si dava il via libera ad altri ‘vaccini’ che, poi, sono stati ritirati dal mercato perché considerati dai medici o ritenuti dai medesimi cittadini eccessivamente – considerando il rapporto benefici/rischi – ‘pericolosi per la salute’ [dall’AstraZeneca (5) al Johnson (6) passando per il Pfizer, sul cui bugiardino dal 23 settembre 2023 si legge: “Dopo la vaccinazione con Comirnaty è presente un aumento del rischio di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del rivestimento esterno del cuore) […] La maggior parte dei casi di miocardite e pericardite si risolve. Alcuni casi hanno richiesto il supporto in terapia intensiva e sono stati osservati casi fatali” (7)]. Ricordiamo anche affermazioni, quali: “AstraZeneca è un vaccino efficace e sicuro, che sta salvando milioni di vite” (8), e gli esiti dei Vaccine Day…
Ma proseguiamo con il documento e la sua analisi. Passando alla ‘solidarietà’, cosa ha fatto l’Unione Europea? Mentre noi acquistavamo eccedenze a milioni di dosi di preparati non immunizzanti, l’Africa non ne riceveva che 30 milioni a fronte di una popolazione di 1 miliardo 200 milioni (9). Per non dire di quando l’Ema ha detto no al vaccino AstraZeneca, identico a quello prodotto in UK, che, però, proveniva dall’India (10).
Chiudiamo questo breve paragrafo con il rimando, nella bozza, al supporto delle “comunità e persone in situazioni, luoghi ed ecosistemi vulnerabili”, tra le quali le popolazioni indigene. A questa protervia tutta occidentale di decidere per i nativi, risponde indirettamente una delle voci del movimento Zapatista del Chiapas (11) che, nella nostra intervista di qualche tempo fa dichiarò: «Il sistema organizzativo proprio dell’EZLN ci ha permesso di affrontare la pandemia in maniera efficace e senza paura – partendo dal senso di responsabilità e l’automedicazione. È stato molto diverso nelle comunità dove non c’erano organizzazione e autonomie, dato che il sistema sanitario del mal governo si è dimostrato obsoleto e incompetente di fronte alle nuove sfide del collasso del sistema capitalista».
L’Oms ha forza e credibilità sufficienti?
Se consideriamo il solo fatto che l’Onu non ammette le sanzioni unilaterali e che le stesse, fino ad agosto 2020, gravavano su 30 Paesi con ben 26.162 misure coercitive unilaterali, imposte da Us, Unione Europea e altri Stati, di cui il 67% del totale sulla sola Russia (seguita dall’Iran con il 9% e la Siria con il 5%), come si può pensare che un’emanazione di quello stesso organismo – fallimentare anche a livello di Covax – possa guidare il mondo nel caso di una nuova pandemia?
Pensiamo solo all’imposizione delle mascherine. L’Oms, il 31 marzo 2020, prescriveva di non usare la mascherina a meno di non essere ammalati o avere cura di un malato (12), eppure le mascherine sono state imposte alle popolazioni e, sulla base di tale scelta puramente politica (visti i contagi successivi), è stato l’Oms ad adeguarsi. Chi conta di più?
Quale credibilità ha l’Oms quando dichiara la fine dell’emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19 solo l’8 maggio 2023, se gli Uk hanno decretato lo stop alle restrizioni il 19 luglio 2021 (quasi due anni prima) e, nonostante gli strali dei media nostrani (ma anche di parte della comunità medico-scientifica internazionale), dati alla mano (worldometers del 4 ottobre 2023) hanno registrato 360.655 contagi su milione di abitanti; mentre l’Italia che, ancora il 15 febbraio 2022 impediva agli over 50 di contagiare via streaming (mentre i sindacati non pretendevano nemmeno un assegno alimentare per questi lavoratori), è arrivata a 432.815 contagi per milione di abitanti? Da notare come la Federazione Russa che non ha approvato, a livello statale, alcun lockdown, si è fermata a 157.946 casi per milione di abitanti. Potremmo ipotizzare che, un domani, l’Oms potrebbe decidere di bloccare l’universo mondo per tre anni? Per ottenere questi risultati?
La Repubblica Popolare Cinese, tra i Paesi che paiono concordi con la presente Bozza, dovrebbe spiegare come mai non abbia ottemperato in passato al dovere di trasparenza [da dove proviene il coronavirus che ha provocato la pandemia?, (13)]. Ma anche rispetto alla “condivisione aperta e puntuale, accesso e divulgazione di informazioni accurate, dati e altri elementi che possano venire alla luce”, qualcuno rammenta che la RPC non sembrava desse informazioni precise sulla malattia e sulle cure? Abbiamo dovuto attendere giugno 2020 e il Protocollo Viecca, in Italia (14) – basato sulla terapia con antiaggreganti e antinfiammatori – per accorgerci che esisteva la trombosi da Covid-19? La Cina come aveva curato i propri pazienti per avere un tasso di mortalità tanto basso? Con paracetamolo, vigile attesa e, in caso di ricovero, il respiratore? Mentre l’Oms ridimensionava, in Italia il 26 marzo 2020 si pubblicava un articolo in cui si affermava: “L’Istituto di chimica organica di Shanghai dell’Accademia cinese delle scienze ha condotto esperimenti in vitro e ha scoperto che i componenti chimici dello Xuebijing, che è fatto di estratti di erbe, possono inibire la replicazione e l’infiammazione del virus e prevenire un’eccessiva coagulazione del sangue quando iniettato” (15). Dove si è inceppato il meccanismo dello scambio di informazioni tra i vari Paesi?
Cosa è successo veramente? Come fidarsi dell’Oms dopo che non è riuscito né a coordinare gli interventi, le ricerche e le cure; né a spronare gli Stati a unirsi per la ricerca di un vaccino efficace e sicuro che potesse essere distribuito a prezzi di costo? E soprattutto perché non è stato in grado nemmeno di unificare le informazioni base o di trovare risposte univoche? Ancora oggi in Italia ci sono medici che prescrivono ai pazienti paracetamolo e vigile attesa, anche in presenza di sintomi, per 72 ore (come ci riportano testimonianze dirette). Ma se ormai sembra acclarato che è utile assumere, al primo sintomo, un antinfiammatorio, basta leggere il bugiardino del paracetamolo per scoprire che lo stesso è solo un analgesico e antipiretico!
Il Covax, i brevetti e la distribuzione della produzione
Proprio in base alla precedente esperienza, ci si chiede come farà l’Oms a garantire la determinazione “dei tipi e dell’entità dei prodotti necessari per una efficace prevenzione pandemica”, includendo “costi e logistica”. Ripetiamo, dopo il fallimento del Covax e lo scandalo di aver inviato all’Africa vaccini in scadenza (15), cosa ci si può attendere? Ovviamente sarebbe auspicabile quanto si pretende di voler fare: “mappare le risorse, le aziende produttrici e i distributori, inclusi quelli di materie prime e altri input necessari, per una produzione sostenibile di prodotti correlati alla pandemia”. Ma anche su questo punto, ci chiediamo: se non vi è ancora un accordo a livello internazionale su come fronteggiare l’endemia dopo tre anni di Covid-19 – e nemmeno su cosa sia un antinfiammatorio – dovremmo pensare che istituzioni dominate da donor privati (17) possano trasformarsi, improvvisamente, in liberi dispensatori del farmaco più efficace e meno costoso, prodotto magari in India?
Così come sottoscriveremmo, se si potesse e volesse davvero fare (ma sappiamo qual è la posizione dei G7 sul trasferimento di tecnologia avanzata): “rafforzare gli esistenti e sviluppare innovativi meccanismi multilaterali che promuovano e incentivino il rilevante trasferimento di tecnologia e know-how per la produzione di prodotti connessi alle pandemie […], particolarmente nei Paesi in via di sviluppo”.
L’Oms rilancia, infine, un’iniziativa che sappiamo essere caduta nel vuoto, durante la pandemia da Covid-19 perché nessuna multinazionale farmaceutica svilupperebbe un farmaco senza la garanzia della brevettabilità e, ancora una volta, le Nazioni Unite sembrano incapaci di proporre che siano confederazioni di Stati a investire in ricerca e sviluppo. Infatti nella Bozza si legge: “prenderemo le misure appropriate per supportare deroghe a tempo limitato ai diritti alla proprietà intellettuale che possano accelerare o incrementare la produzione di prodotti legati alla pandemia”.
Tempi di approvazione e trasparenza dei contratti
Nella Bozza si auspica “l’accelerazione del processo di approvazione e il licensing di prodotti connessi con una pandemia for uso emergenziale”. Ora, come spiega il sito della Commissione Europea: “In realtà, l’autorizzazione per l’uso di emergenza non autorizza un vaccino, bensì l’uso temporaneo di un vaccino non autorizzato” (19). In questi casi, quindi, proprio le considerazioni sui benefici-rischi non dovrebbero suggerire la massima prudenza? Sappiamo, al contrario, cosa ha provocato questa accelerazione: ‘vaccini’ utilizzati e imposti all’intera popolazione (comprese donne in stato di gravidanza, neonati e persone under 29 che, come testimoniavano i dati, non incorrevano in particolari rischi se avessero contratto la Covid-19) con conseguente ritiro di alcuni e, infine, l’ammissione nel bugiardino della Pfizer che anche il Comirnaty può causare la morte. “La gatta frettolosa fa i gattini ciechi”, dicevano i nostri vecchi?
A seguire si enuncia un principio che sappiamo in Europa essere stato ampiamente eluso e ci chiediamo perché non si cominci con il rivelare gli accordi intercorsi tra von der Leyen e Bourla (19), prima di sottoscrivere che sarà “obbligatorio per i produttori che ricevono fondi pubblici per la produzione di prodotti correlati con la pandemia rendere pubblici prezzi e termini contrattuali”.
Accesso ai patogeni o divieto di produzione?
All’Articolo 10 si chiede che sia garantito l’“Accesso ai patogeni con potenziale pandemico protetti da diritti di proprietà intellettuale o di altro genere”. Ma è questo che dovrebbe pretendere l’Oms o la messa al bando di tutte quelle ricerche che mirano allo sviluppo di agenti biologici patologici o al potenziamento di tali agenti? Purtroppo, al momento, la Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, la produzione, e lo stoccaggio di armi batteriologiche (biologiche) e tossine e sulla loro distruzione (BTWC) proibisce unicamente “la loro finalità a scopi militari, introducendo il criterio di ‘intenzione d’uso’ (20)”. Che il coronavirus sia ‘fuggito’ da un mercato o da un laboratorio di Wuhan, dovremmo essere consapevoli che un errore umano, e non per forza un atto deliberato, possono metterci tutti in pericolo.
Fa un po’ sorridere anche l’accenno ai piani pandemici… di cui sappiamo l’Italia essere campione (21).
I diritti umani: questi sconosciuti!
Nella bozza vi è un intero articolo dedicato all’argomento, il 14. Si afferma che i Paesi, “in accordo con le loro leggi nazionali” dovrebbero “incorporare misure non discriminatorie per proteggere i diritti umani come parte della prevenzione, preparazione, risposta e riacquisto della salute, con particolare enfasi per i diritti delle persone in situazioni vulnerabili”. Leggendo tale paragrafo viene in mente l’India, ad esempio, quando centinaia di migliaia di lavoratori a giornata dovettero andarsene dalle città a piedi o in bicicletta (22), creando un immane flusso migratorio interno. Come contemperare leggi nazionali e protezione dei diritti umani nella realtà dei fatti e non sulla carta?
Più oltre leggiamo che “qualsiasi limitazione dei diritti umani” deve essere “allineata con le leggi internazionali, inclusa l’assicurazione che: (i) qualsiasi limitazione non sia discriminatoria” ma “necessaria a ottenere l’obiettivo della salute pubblica e il meno restrittiva possibile per proteggere la salute della popolazione; (ii) tutte le protezioni dei diritti, incluse ma non limitate al fornire i servizi sanitari e i programmi di protezione sociale” devono essere “non-discriminatori e tener conto delle necessità delle persone a rischio e delle persone in situazioni vulnerabili; e (iii) le persone che vivono in situazioni di restrizione della libertà di movimento, come quarantene e isolamenti” devono avere “accesso sufficiente ai farmaci, alle cure, ai servizi sanitari e ad altre necessità e diritti”. Infine si dovrebbe creare un comitato indipendente per “consigliare il Governo sulla protezione dei diritti umani durante le emergenze di salute pubblica, incluso lo sviluppo e l’implementazione” di una “cornice legale e normativa”.
Cosa non convince? Partiamo dal fatto che se un diritto umano è inalienabile non dovrebbe essere soggetto a limitazioni. Se ho il diritto di lavorare, e mi viene preclusa la fonte di sostentamento, lo Stato deve garantirmi almeno l’assegno alimentare. Questo principio basilare, in Italia, è venuto meno. E la Corte Costituzionale non ha avuto nulla da eccepire – così come il Sindacato e i milioni di lavoratori non interessati dalle vessazioni. Se vogliamo parlare di libertà fondamentali delle persone, non comprendiamo come la Ue e l’Onu abbiano potuto ammettere che, in Italia, gli over 50 non vaccinati perdessero persino il diritto al lavoro online (quello smart working così tanto caldeggiato, per motivi di sicurezza, dai sindacati confederali, e che poi non è stato accettato per i succitati 50enni come se, questi ultimi fossero gli unici al mondo in grado di contagiare via computer). Di fronte a ciò come si può aver fiducia in uno Stato che aderirebbe a questo Accordo quando ha già dimostrato di non recepirne i principi base?
Viene quasi da sorridere e fare una battuta sul fatto che le ‘limitazioni’ non dovrebbero essere ‘discriminatorie’: «Per questa ragione il Premier Conte pretese di chiudere la Sicilia? Per non ‘discriminare’ i lombardi?».
Ma tornando seri, proseguiamo il confronto tra realtà dei fatti ed enunciazione di intenti. Alcuni Paesi (come la Svezia, diverse comunità autonome spagnole, la Russia) non hanno imposto particolari limitazioni ai propri cittadini e alla fine i dati del contagio danno loro ragione. Come mai, al contrario, si continua a sostenere la necessità di tali limitazioni? E ancora, se la Cina fosse il modello, come mai i nostri mass media che, fino a qualche settimana prima, tuonavano contro la fine delle restrizioni in Italia, hanno preso le parti di quei cinesi che hanno detto no al proprio Governo e all’obiettivo del contagio 0 (23)? Quel contagio 0 che, in Italia, ci era costato 8 settimane di vita – dal 9 marzo 2020 – e che ha interessato l’intero Paese (laddove la Cina, bisogna ammettere, ha sempre operato chirurgicamente, bloccando solo le zone interessate effettivamente dalla pandemia).
E ancora, suscita dubbi l’idea di un ‘comitato indipendente’ che dovrebbe consigliare il Governo, visti gli scandali emersi durante l’inchiesta di Bergamo e le accuse di interferenze del Governo sulle scelte e l’operato del Comitato Tecnico Scientifico (24), ma anche ricordando i famosi verbali (5 dei quali furono desecretati) e quei consigli ‘scientifici’ che furono totalmente disattesi dal Governo Conte (25). Ma, soprattutto, ricordate come qualsiasi restrizione alle libertà civili (lavoro, studio, vita sociale e affettiva, cultura, eccetera) fu ‘giustificata’ dalla nostra politica con la ‘scusa’ che lo ‘diceva la scienza’?
Libertà di informazione o propaganda?
Veniamo all’ultimo articolo che analizzeremo, il 17, nel quale insieme al buon proposito di informare correttamente la popolazione, si pretende di contrastare “la disinformazione e la cattiva informazione falsa e fuorviante”. Ma non solo. Si vorrebbero sviluppare programmi di “sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle pandemie e i loro effetti” anche attraverso i “social media” e conducendo “analisi per identificare la prevalenza e i profili della cattiva informazione” così da rafforzare la fiducia del pubblico. Infine, ogni Paese dovrà contribuire a stabilire quali siano i “fattori che impediscono” ai cittadini “di aderire alle misure sociali e di salute pubblica”, di avere “fiducia e di assumere i vaccini”, o aderire all’“uso di appropriate terapie”, oltre che di provare “fiducia nelle istituzioni governative e scientifiche”.
Partiamo dall’articolo 32 della nostra Costituzione che recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Traduciamolo nella realtà: se anche io dovessi morire se rifiuto l’amputazione di un arto, nessuno dovrebbe costringermi all’amputazione. L’inviolabilità del corpo umano, il rispetto dell’autodeterminazione (che, per le donne, ha significato ottenere la Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza) sono scardinati da una volontà subdola di convincere la popolazione ad aderire a cure o misure che, di fatto, impediscono l’esercizio dei diritti inalienabili.
Anche l’ossessione per il potere di controllare quello che i privati cittadini si dicono sui social media (che dovrebbero essere equiparati ad ambienti privati in cui ci si scambia opinioni, come nel salotto di casa) è paragonabile alla peggiore distopia immaginata da George Orwell o alla Voce di Londra di Alan Moore.
In questi ultimi tre anni abbiamo visto le medesime testate pubblicare tutto e il contrario di tutto con il solo scopo di distorcere la realtà contando sulla cattiva memoria e la cattiva coscienza dei cittadini. Eppure NewsGuard (26) e il Digital Service Act (27), già attivi, dimostrano come questa ossessione abbia generato strumenti tecnologici e normativi per bloccare qualsiasi manifestazione del pensiero considerata ‘non conforme’. Questo in uno Stato che, all’Articolo 21 della Costituzione stabilisce che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Se noi, ‘garantiti’ dalla Costituzione non possiamo neppure usare una carota (28) per intendere vaccino o manifestare dubbi per la controffensiva ucraina sul nostro social, cosa potrebbe accadere in un Paese che gli Occidentali non considerano ‘democratico’?
E chiudiamo con quell’articolo in cui torna prepotentemente il salto di specie. Ossia l’obbligo per i Paesi impegnati nella prevenzione e lotta di una pandemia di occuparsi altresì dell’interfaccia “uomo-animale-ambiente, incluso ma non limitato al cambiamento climatico, al cambiamento nell’uso dei terreni, al commercio di animali selvaggi, alla desertificazione e alla resistenza antimicrobica (29)”. Tutte queste istanze in un unico paragrafo paiono fuorvianti. Non si informa il pubblico che, ad esempio, il primo documento dell’Onu che affronta il cambiamento climatico risale al 1992, in occasione del Vertice della Terra di Rio, quando i Paesi adottarono la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (30) – entrata in vigore nel 1994. Non pare strano che tale emergenza sia diventata improrogabile solo trent’anni dopo? Così come parlare di resistenza antimicrobica non dovrebbe suscitare qualche dubbio proprio sull’uso eccessivo di farmaci negli essere umani (e di antibiotici nell’allevamento del bestiame)? In ogni caso, finché non si sarà fatta chiarezza sull’origine del coronavirus che ha provocato la Covid-19 e sulla sua effettiva virulenza (quante persone si sarebbero potute salvare facendo le autopsie, non ospitando i malati nelle Rsa, non reintegrando i medici anziani già in pensione, curando immediatamente in scienza e coscienza, eccetera?), come ci si potrà fidare dell’organismo sovranazionale che non ha risolto una sola delle problematiche fin qui esposte?
E soprattutto, come possono i cittadini affidare le loro libertà a un organismo sovranazionale che non risponde politicamente alla popolazione civile e che è finanziato da donor privati che ne indirizzano anche le priorità?
(1) La Bozza in formato integrale:
(3) Ammissioni pubbliche di Pfizer sulla mancanza di dati sull’efficacia immunizzante del loro vaccino: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/10/12/pfizer-ammette-nessun-test-sui-vaccini-per-stop-a-contagi/6835853/
(4) Si confrontino, a proposito, le conclusioni della Fondazione Veronesi sul salto di specie: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/da-non-perdere/lorigine-di-sars-cov-2-il-mercato-di-wuhan
e le rivelazione dei mass media mainstream sulla pista del laboratorio di Wuhan: https://www.corriere.it/esteri/23_settembre_14/covid-scappato-un-laboratorio-accuse-cia-ha-pagato-insabbiare-ricerche-ca2384dc-52af-11ee-9c68-5070f213fc3b.shtml
(5) Le trombosi che hanno portato alla sospensione della somministrazione di AstraZeneca: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=93627
(6) I primi segnali degli effetti indesiderati gravi del vaccino della Johnson & Johnson: https://www.corriere.it/salute/21_aprile_13/gli-usa-chiedono-sospensione-vaccino-johnson-johnson-5bd8b9ba-9c46-11eb-ab49-e9c3a437f094.shtml
(7) Il bugiardino della Pfizer, pubblicato in rete il 14 settembre 2023:
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005389_050306_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
(8) Le affermazioni dell’ex Ministro Roberto Speranza sulla sicurezza del vaccino di AstraZeneca: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/vaccini-15-04-2021
(9) La Repubblica del 16 febbraio 2022: “Vaccini, in Europa sono state buttate via 55 milioni di dosi, ma in Africa, dove vivono 1.2 miliardi di persone, ne sono arrivate 30 milioni”: https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2022/02/16/news/vaccini-337954975/
(10) Come la UE ha rifiutato il Covishield: https://www.fedaiisf.it/ema-non-approva-il-vaccino-astrazeneca-prodotti-in-india/
(11) “Abbiamo sostenuto il lavoro collettivo dei promotori di salute su scala comunitaria e regionale, grazie all’utilizzo di piante medicinali e l’assistenza personale e familiare” : https://www.inthenet.eu/2022/11/11/dal-chiapas-intervista-a-diana-itzu-luna/
(12) La posizione dell’Oms sulle mascherine: https://edition.cnn.com/2020/03/30/world/coronavirus-who-masks-recommendation-trnd/index.html
(13) Ghebreyesus (Oms): “La Cina ha nascosto i dati al nostro team che ha indagato su origini Covid”: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=94226
(14) La presentazione del protocollo Viecca: https://www.sanitainformazione.it/salute/lospedale-sacco-presenta-il-protocollo-viecca-antiaggreganti-e-antinfiammatori-per-curare-trombosi-da-covid/
(15) La Medicina Tradizionale Cinese puntava sui componenti chimici dello Xuebijing, che avevano proprietà infiammatore e potevano “prevenire un’eccessiva coagulazione del sangue quando iniettato”: https://ilsalvagente.it/2020/03/26/pechino-promuove-la-medicina-tradizionale-cinese-per-il-covid-19-loms-ridimensiona/
(16) “Sono milioni le dosi di vaccini rifiutate o distrutte dagli Stati africani”: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/covid-paesi-africani-rifiutano-vaccini-in-scadenza
(17) “Di fatto l’Oms gestisce il 20% del suo budget, perché il resto sono progetti specifici decisi dai privati”, denuncia un’inchiesta consultabile in rete, firmata da Milena Gabanelli e Simona Ravizza: https://www.fondfranceschi.it/wp-content/uploads/2020/05/Oms-chi-comanda-davvero.pdf
(18) Procedure di autorizzazione di vaccini: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/qanda_20_2390
(19) “Bourla, ceo di Pfizer, rifiuta di testimoniare al Parlamento Ue sui contratti per i vaccini Covid firmati con von der Leyen”: https://www.italiaoggi.it/news/bourla-ceo-di-pfizer-rifiuta-di-testimoniare-al-parlamento-ue-sui-contratti-per-i-vaccini-covid-firmati-2578689
(20) Per approfondire: https://ilbolive.unipd.it/it/news/virus-armi-biologiche
(21) L’inchiesta di Report: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-resa-dei-conti-f8f1a28b-b000-457a-9b89-dd549672fb8d.html
(22) Il pezzo de IlSole24Ore: https://www.ilsole24ore.com/art/covid-india-centinaia-migliaia-lavoratori-fuga-citta-ADJP8uG
(23) Come la richiesta di mettere fine alla politica dei lockdown, in Cina,sia stata fraintesa – in Occidente – come richiesta di un regime change: https://www.geopolitica.info/proteste-anti-covid-regime-change-cina/
(24) L’indipendenza presunta del CTS: https://www.lindipendente.online/2023/03/09/si-pensava-fosse-scienza-invece-era-speranza-lultima-svolta-dallinchiesta-covid/
(25) “Donato Greco, consigliere dell’Oms e componente del CTS per un anno, adesso – che il Comitato è stato ufficialmente sciolto – denuncia: «Abbiamo dovuto suggerire restrizioni di dubbia efficacia scientifica, ma costi sociali certi. Le chiusure non hanno frenato il virus. Un altro errore è stato lasciare la comunicazione in mano a virologi autonominati»”: https://www.inthenet.eu/2023/03/09/desecretati-cinque-verbali-del-comitato-tecnico-scientifico/
(26) Per sapere cosa sia NewsGuard:
(27) Per approfondire il Digital Service Act: https://www.inthenet.eu/2023/09/22/la-censura-come-forma-di-liberta/
(28) Vedasi la Pillola contro la disinformazione che paragona i no-vax (che usano come emoticon la carota), a razzisti e fascisti (che usano scimmie e banane) e, addirittura, ai terroristi islamici (i quali identificano le armi con le icone dei razzi)
(29) La resistenza antimicrobica: https://health.ec.europa.eu/antimicrobial-resistance/eu-action-antimicrobial-resistance_it
(30) Il documento ufficiale del 1992: https://unfccc.int/sites/default/files/convention_text_with_annexes_english_for_posting.pdf
venerdì, 17 novembre 2023
In copertina: Foto di Myriams-Fotos da Pixabay
Nel pezzo, dall’alto in basso: Foto di Tumisu; di Philip Barrington; e di Eduardo • Subscribe to my YT Channel❤️, tutte da Paxibay