…ma la rende più accettabile
di Luciano Uggè
Avere un piccolo orto, se e quando possibile, meglio biologico, oggi ha diverse ragioni d’essere per chi lo possegga e curi.
Partiamo dal risparmio economico. Questo non è sempre assicurato – visti i costi dell’acqua per irrigare in caso non si abbia un pozzo e lo spreco di acqua potabile se usata per le coltivazioni. In compenso, la verdura e la frutta coltivate in proprio e raccolte quando mature hanno quasi sempre più sapore e se ne può consumare di meno (un sugo preparato con pomodori succosi e non acquosi come gli idroponici, magari olandesi, necessita di un minor numero degli stessi). Inoltre, se i frutti e le verdure maturano tutti contemporaneamente si possono preparare marmellate per l’inverno e congelare le verdure, dopo averle lavate e asciugate, per i periodi in cui non sono disponibili o a costi proibitivi nei supermercati.
L’ottimizzazione può prevedere anche che le cipolle, il sedano e le carote, tagliuzzate, possano essere surgelati e conservati in barattoli di vetro in freezer come ‘preparati per il soffritto’. Anche gli odori, come la menta, la salvia o il prezzemolo possono essere lavati, asciugati, spezzettati e conservati nello stesso modo per il periodo invernale. Mentre il basilico, con Parmigiano e pinoli (in caso anche aglio), può essere ricoperto da un filo d’olio extravergine d’oliva e conservato in freezer come pesto già pronto. Altri odori, quali il timo o l’origano in fiore possono essere essiccati, mentre i peperoncini possono anche insaporire un buon olio.
L’orto e, magari, un piccolo frutteto, però, offrono anche altri vantaggi – forse più psicologici che reali. Pensiamo, ad esempio, a quanto possa essere educativo per i bambini imparare a prendersi cura di qualcosa, fosse solo una piantina di pomodori. E la soddisfazione di assaporare il frutto di mesi di lavoro.
Ma anche per un adulto è importante – in quest’era tecnologica e tesa alla velocità a ogni costo – sperimentare nuovamente i tempi della maturazione di un frutto. Imparare cos’è l’attesa, accettare la malattia, arrendersi a volte alla morte di una pianta o di un albero, ma gioire anche per una fioritura che promette frutti abbondanti. Il tempo biologico e naturale, il susseguirsi di giorno e notte e delle stagioni, obliati grazie all’elettricità e al riscaldamento, possono tornare ad avere un senso e, questo, inciderà sulla nostra capacità di accettare la caducità umana, la ciclicità ineluttabile della vita.
In epoca di lockdown, invece di incentivare un consumo bulimico di take-away e socialità artificiale da metaverso, sarebbe stato più utile, forse, per tornare ad accettare la morte, evitare di esorcizzarla con riti consumistici facendola rientrare nella nostra quotidianità attraverso il rispetto per i tempi imposti dalla natura.
Fare l’orto, infine, o dedicarsi al giardinaggio, è un’attività che può far bene all’organismo. Pur non essendo uno sport secondo i canoni tradizionali, è comunque un buon esercizio fisico per restare in forma, oltretutto all’aria aperta. E si può praticare quasi tutto l’anno…
venerdì, 15 settembre 2023
In copertina: Foto di Lukas Bieri da Pixabay (gratis da usare sotto la Licenza per i contenuti)