Chiamatemi Pinocchio
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
A novembre 2022 il Teatro Metastasio di Prato presentava Libidine violenta – testo e regia di Enzo Moscato. Ad aprile propone Cyrano De Bergerac nella versione di Arturo Cirillo.
Partenopei entrambi (anche se Cirillo è nato a Castellammare di Stabia), vent’anni precisi tra le loro date di nascita, una poetica molto diversa nella scelta dei testi (Moscato anche autore, Cirillo solo agli adattamenti), il comune amore per Annibale Ruccello, la capacità per entrambi di costruire spettacoli stratificati aperti a molteplici letture, una profonda cultura (non solamente teatrale) e, questa Stagione – la prima dopo le chiusure e le restrizioni della pandemia, ma soprattutto il marchio indelebile di ‘attività inessenziale’ impresso al teatro (alla scuola, all’arte e in generale alla cultura) – la scelta, di entrambi, di portare in scena un musical che ammicchi alla rivista nei colori sgargianti dei costumi (qui firmati da Gianluca Falaschi), nel ritorno a un apparato scenotecnico importante (qui di Dario Gessati), nella recitazione volutamente sopra le righe, nell’uso dei motivetti e di intermezzi musicali decisamente dépassé.
Una Napoli più nera e corrosiva quella di Moscato, più melanconica quella di Cirillo, ma sempre vitale – come appare il suo teatro che ci propone, in questi ultimi anni, forse le migliori produzioni in circolazione grazie ad autori, registi e interpreti di mestiere e talento (non dimentichiamo Tavola tavola, chiodo chiodo dell’eccellente Lino Musella, ormai regista oltre che attore di razza; e poi, solo per citare qualche nome a caso, Antonio Latella, Mario Martone, Toni Servillo e Roberto De Simone).
E quello che si nota in questo Cyrano è proprio il mestiere, con un Cirillo da applauso – come lo avevamo applaudito con altrettanta convinzione in Chi ha paura di Virginia Woolf?, sempre al Metastasio durante la Stagione 2016/2017, accanto a una straordinaria Milvia Marigliano. Qui, Irene Ciani non brilla e il paragone con Edith Piaf ovviamente sarebbe da evitare. Proprio gli inserti musicali, del resto, sono ciò che convince di meno, spesso zuccherosi come quelli della Disney negli anni Quaranta e Cinquanta. Bravo e convincente, al contrario, Giacomo Vigentini e in parte il resto della compagnia.
Molto interessante, al contrario, la sottotrama, ossia la trasposizione dei personaggi nella fiaba nera di Collodi, Pinocchio – nerissima nelle mani del Teatro del Carretto, la storica compagnia lucchese scioltasi qualche anno fa, ma a sufficienza anche in questo Cyrano. Dalla Fata Turchina a Lumachina, dal Gatto e la Volpe al Grillo Parlante convince, soprattutto, la trasposizione di Cyrano – insieme un Geppetto che necessita del suo burattino perché qualcuno lo ami e lo stesso Pinocchio, irriverente e ribelle come Lucignolo ma in fondo solo assetato d’amore.
Nella presentazione dello spettacolo Cirillo afferma che il suo Cyrano è il “dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato”. Non possiamo che condividere – ma il teatro deve tornare a essere, come quello di Cirillo, Musella o Moscato, arte di professionisti che sanno cosa sia la poesia.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Metastasio
via Benedetto Cairoli, 59 – 59100 Prato
domenica 16 aprile, ore16. 30
Cyrano De Bergerac
da Edmond Rostand
adattamento e regia Arturo Cirillo
con (in o.a.) Irene Ciani, Arturo Cirillo, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vicentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Paolo Manti
musica originale e rielaborazioni Federico Odling
costumista collaboratrice Nika Campisi
assistente alla regia Mario Scandale
assistente alle scene Eleonora Ticca
produzione MARCHE TEATRO | Teatro di Napoli – Teatro Nazionale | Teatro Nazionale di Genova | ERT / Teatro Nazionale
venerdì, 12 maggio 2023
In copertina: Arturo Cirillo e Giacomo Vigentini in Cyrano de Bergerac, foto di Tommaso Le Pera (gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro Metastasio)