Quando il teatro di parola si fa azione
di Simona Maria Frigerio
Cosa unisce una città canadese e il nord con il sud d’Italia? La risposta è una pièce che riporta in primo piano il teatro di parola, quando la parola ha la forza e la prepotenza di farsi azione scenica.
Il Sentiero dei Passi Pericolosi è un atto unico scritto da Michel Marc Bouchard nel 1998, in lingua francese, e – per uno strano gioco del destino – lo si può vedere in questi giorni sulle scene milanesi dell’Out Off, in contemporanea con il capolavoro di Tony Kushner, Angels in America (fino al 24 al Teatro dell’Elfo).
Molti i temi che accomunano i due testi teatrali, anche se la messinscena e lo stile sono profondamente diversi. In una sfida serrata si affrontano omosessualità e omofobia, ecologismo ed esigenze produttive, senso della comunità e rivolgimenti sociali, la famiglia e la sua mancanza, la malattia – in specifico l’Aids – e la morte, vero fulcro di fronte al quale qualsiasi problematica scompare e, nel contempo, trova la propria definitiva affermazione.
A differenziare tra loro i due spettacoli, lo stile. Molto più ironico e disincantato, pieno di sense of humour quello di Kushner; torrente di parole contro il quale si infrange la ragione e che richiede la massima concentrazione da parte del pubblico, quello di Bouchard. Azione e cambi scena, una moltiplicità di volti nella fantasia gay del drammaturgo statunitense; uno spazio unico e l’assoluta immobilità dei tre attori in scena nella pièce canadese – un profluvio di parole piene, pesanti, ritmate da refrain infantili, scandite dai movimenti attentamente studiati dei protagonisti, a metà strada tra la fisicità espressiva della danza e il côté atletico della boxe.
Testi entrambi, dichiaratamente, esplicitamente e visceralmente politici, in un periodo in cui si rifiuta la politica, non comprendendo il suo significato vero e profondo di ragione e spiegazione di qualsivoglia agire umano. Come si gridava negli anni 70, tutto è politica: dalla scelta sessuale al modo in cui si costruiscono i rapporti interpersonali, dai modi di produzione e ri-produzione alla rivendicazione e all’esercizio delle libertà fondamentali.
Centrale il tema della morte perché, come afferma uno dei protagonisti – proprio a inizio dramma – di cos’altro si dovrebbe parlare se non di morte? Di veline e cotillon? Anche in questa scelta, il destino gioca uno strano tiro allo spettatore. Nel momento in cui l’Italia si spacca sul diritto di scelta del fine-vita, due testi – sia quello di Kushner sia quello di Bouchard – affrontano l’ineluttabile, ultimo viaggio.
Un ultimo applauso va agli interpreti – Andrea Capaldi, Andrea Manzalini e Silvio Laviano – che riempiono la scena con la loro fisicità controllata e la loro recitazione. Capaci di immedesimarsi nei ruoli ma con grazia, senza mai scadere nell’eccesso; diretti con sobrietà da Tommaso Tuzzoli – che ha saputo spremere il massimo da un testo talmente pieno, da aver bisogno di un contorno completamente scarno. Sobri fino all’osso il suono e il disegno luci, uniche scenografie immaginarie in un palcoscenico vuoto, dove gli attori si muovono con sapienza grazie al training di Sabrina Jorio e Lino Silvestri. Un’ottima produzione teatrale made in Napoli che dimostra, ancora una volta, la vitalità artistica della città partenopea.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Out Off
via Mac Mahon, 16 – Milano
dal 19 al 24 maggio 2009
Il Sentiero dei Passi Pericolosi
una tragedia stradale di Michel Marc Bouchard
traduzione di Francesca Moccagatta
regia Tommaso Tuzzoli
con Andrea Capaldi, Andrea Manzalini e Silvio Laviano
disegno luci Simone De Angelis
suono Franco Visioli
trainer Sabrina Jorio
personal boxing trainer Lino Silvestri
foto di scena Brunella Giolivo
progetto video Paco Capaldi
assistente alla regia Luisa Tuzzoli
produzione Nuovo Teatro Nuovo
in collaborazione con Festival Castel dei Mondi di Andria e PIM Spazio Scenico
venerdì, 19 maggio 2023 (la recensione riguarda lo spettacolo andato in scena il 21 maggio 2009, in originale in Anche i critici nel loro piccolo…)
In copertina: particolare di una tra le fotografie utilizzate nel 2009 per pubblicizzare lo spettacolo (foto di scena Brunella Giolivo)