La Giordania, terra di storia
di Luciano Uggè
I resti dell’Antica Roma più interessanti, in Giordania, sono ospitati nel sito archeologico di Jerash e nella capitale, Amman.
Nel 63 a.c. il generale Pompeo trasforma un centro abitato fin dall’epoca Neolitica in una tra le più importanti città romane del Vicino Oriente.
Si entra a Jerash attraversando, come quasi duemila anni fa, l’Arco di Adriano, eretto nel 129 d.C. Lo contraddistinguono quattro semi-colonne con capitelli corinzi e basi adornate da foglie d’acanto e le ben conservate edicole laterali con timpani indipendenti.
Jerash si estende su un tipico impianto urbanistico romano, concentrato intorno al cardo (nord-sud) e al decumano (est-ovest). Le vie lastricate e i colonnati in stile corinzio che ci accompagnano quasi per l’intera visita ci permettono di immergerci completamente nell’atmosfera e di immaginarci calpestare le orme dei nostri antichi predecessori.
Il primo edificio che incontriamo è l’Ippodromo, che poteva ospitare fino a 15 mila spettatori. Lungo 245 metri e largo 52, è tuttora utilizzato per le corse delle bighe, ovviamente a fini turistici.
Continuando a percorrere il viale si giunge al Foro – curiosamente di forma ellittica – contornato da 56 colonne ioniche risalenti al I° secolo d.C. e che collegava il Cardus Maximus a uno tra i templi ancora presenti in situ, quello di Zeus, edificato a tempo di record, tra il 162 e il 163 d.C., su una leggera altura che permette di godere della vista sull’intero parco archeologico. L’altro Tempio, tuttora ben conservato, è dedicato ad Artemide. Per erigerlo vi vollero circa vent’anni (tra il 150 e il 170 d.C.) ma vi si possono ammirare undici delle dodici colonne originali appartenenti al portico esastilo, che presentano tecnica a incastro e capitelli di stile corinzio.
Splendidamente conservati anche i due teatri. Il Teatro del Sud, edificato tra il 90 e il 92 d.C., ha una capienza di 5 mila spettatori e mostra una scena in muratura a due piani con tre entrate centrali sormontate da timpani, due laterali e varie edicole ornamentali. Il Teatro del Nord, di epoca posteriore e più piccolo, si caratterizza per un proscenio con iscrizioni in greco e latino e per le venature del granito rosa con il quale fu eretto.
La visita a Jerash può tranquillamente protrarsi per ore, visto che il sito ospita anche un monumentale ninfeo del 191 d.C., l’agorà con antico mercato del pesce e delle carni e la posteriore cattedrale Bizantina, dedicata ai Santi Cosma e Damiano, con ricca pavimentazione in mosaico.
A una cinquantina di chilometri di distanza sorge Amman, la capitale della Giordania, con una popolazione di circa 4 milioni di abitanti e notti decisamente allegre tra ristorantini e locali frequentati da ragazzi e ragazze della borghesia locale.
Qui, oltre alla visita a uno tra i numerosi sūq presenti – ossia i mercati all’aperto e al chiuso, tipici dei Paesi Arabi – dove potrete trovare spezie e curiosità varie, vale la pena dedicare qualche ora al centro storico.
La prima tappa è alla Moschea del Re Hussein – edificata nel 1924 e restaurata negli anni 80 – che, però, non è accessibile ai non musulmani; dopodiché si sale alla Cittadella (Jabal al-Qal’a), dove sorgono il Tempio d’Ercole, probabilmente del II° secolo d.C., con svettanti colonne corinzie e un architrave ancora in loco e il Palazzo Omayyade con la sua tipica cupola, datato VII°/VIII° secolo d.C.
L’ultima meta è indubbiamente il Teatro Romano, del II° secolo d.C., ben conservato sebbene soffocato dagli edifici moderni che lo stringono da ogni parte, con una capacità di 6 mila posti e, come molti altri in Italia e nel bacino del Mediterraneo, tuttora utilizzato per vari spettacoli.
venerdì, 15 marzo 2024
In copertina e nel pezzo: Il Parco archeologico di Jerash e il centro di Amman, foto di Luciano Uggè (rielaborazione di Simona M. Frigerio, vietata la riproduzione)