Tutto o niente
di Luciano Uggè
Al Teatro Vittoria di Cascine di Buti, per la Stagione diretta da Dario Marconcini, torna sul palco l’opera prima registica di Jonathan Bertolai, con protagonista assoluto Ian Gualdani. Un mix di video, ottima musica (il sound design è firmato da Hubert Westkemper), una scenografia essenziale e un disegno luci (di Orlando Bolognesi) sempre calzante sono lo sfondo/contenitore per l’ultimo spettacolo prodotto dal Teatro del Carretto.
La vicinanza al palco, qui al Teatro Vittoria, rende ancora più emozionante assistere a questo Caligola dalla drammaturgia essenziale. Essenzialità monologante tra voce dal vivo e off per scandire le azioni dell’Imperatore che, forse più di tutti, si è avvicinato alla Luna.
L’inizio drammatico trasforma l’immagine statutaria di Caligola/Gualdani, disperato per la morte della sorella/amante-amata, in quella di un semplice mortale che cerca di comprendere fino in fondo il senso del limite, del dolore, della mediocrità dell’esistenza di fronte alla quale si erge solamente la morte – quale assoluto. La caduta simbolica avvolge Caligola in un velo/strascico (che rappresenta il corpo esanime di Drusilla) e, attraverso le sue trasparenze, possiamo assistere al dramma che attanaglia il giovane semi-dio. Questa morte, improvvisa e inevitabile, lo porterà alla decisione di essere lui, l’Imperatore, a sostituirai alla sorte arbitraria, esercitando un potere assoluto che si abbatte con ferocia su tutti coloro che lo circondano. Perché la vita è insensata e anche la morte non può che esserlo altrettanto.
Tragedia di un uomo intelligente, che soffre troppo il peso della mediocrità che lo assedia e contro la quale aspira a un assoluto che non è di questa Terra. La Luna ne è il simbolo – più ancora che della sorella morta.
Un’improvvisa e tagliente luce rossa annuncia la prima vittima. Altre ne seguiranno – tra i senatori che si permetteranno di esprimere dubbi sulle sue azioni, ridotti a fantocci disarticolati, le cui teste rotolano tra odio e paura, perversione e libidine. Le emozioni sempre più lancinanti si moltiplicano di fronte agli schermi, ove i poveri corpi si abbandonano a una danza macabra.
«Sarò come la peste», annuncia Caligola dal piedistallo – che, a questo punto, si trasforma in un pozzo senza fondo incapace di contenere la sua follia, che si allarga a dismisura. Colpire tutto e tutti prima di soccombere, finché la morte arrivi come una liberazione: mezzo per giungere all’unità di un io lacerato tra brama insaziabile d’amore e consapevolezza del vuoto che circonda le grandi intelligenze.
Un’ultima danza incestuosa, l’ultimo immenso sussulto prima della fine. Sfinito, esausto, avvolto nel telo/amante, sudario pronto per l’ultimo viaggio. Solo il potere deve e può sopravvivere anche a coloro che lo hanno esercitato. Ed è un senso di oppressione quello che il finale dilata per uno spettacolo che pone domande capitali sul potere e il suo esercizio, interrogativi sulla capacità della società di difendersi da decisioni ingiuste – o presunte tali. Un potere, quello vero, che oggi è più sottile, nascosto tra le pieghe grevi di democrazie al collasso, ma non per questo meno pericoloso.
Una riduzione all’osso del testo capitale di Camus, quella alla quale abbiamo assistito, che usa anche gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione del teatro per intessere un dialogo pregnante con l’azione del performer. Dialogo che si estende al pubblico, in quanto è difficile rimanere indifferenti rispetto ai messaggi e alle provocazioni che ci giungono dal palco.
Nel 1945 come oggi, Caligola/Camus ci pone di fronte all’assurdità dell’esistenza e a quel vuoto che, solo la maturità stoica, può forse riempire con un’ideologia che ponga l’altro da sé centrale al nostro agire.
Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito della Stagione del Teatro di Buti:
Teatro Vittoria
Cascine di Buti
mercoledì 30 novembre, ore 21.15
Caligola. Underdog/Upset
regia Jonathan Bertolai
con Ian Gualdani
sound design Hubert Westkemper
light design Orlando Bolognesi
fonico Luca Contini
tecnico luci Mattia Bagnoli
elementi scenici Rosanna Monti
scenotecnica Giacomo Pecchia
realizzazione video Diego Granzetti e Giovanni Adorni
foto e grafica Manuela Giusto
produzione Teatro Del Carretto
venerdì, 16 dicembre 2022
In copertina: Ian Gualdani in Caligola. Underdog/Upset (foto di Manuela Giusto)