Intervista al regista che regalerà a Lucca il suo primo teatro contemporaneo
di Simona Maria Frigerio
Il Teatro del Carretto (Maria Grazia Cipriani, regista, e Graziano Gregori, scenografo), dopo quarant’anni di successi in tutto il mondo, lascia la propria eredità a M.A.T. Movimenti Artistici Trasversali, una nuova associazione che vede Jonathan Bertolai (per quindici anni interprete e poi assistente alla regia di Cipriani) nel ruolo di direttore artistico e, in quello di consulenti artistici, l’attore e musicista Giacomo Vezzani e il curatore Giacomo Pecchia.
Saranno loro a gestire e animare finalmente il primo spazio per il contemporaneo (teatro, danza, musica e arti un tempo catalogate come figurative) della città di Lucca, a ibridare i linguaggi per travalicare gli incasellamenti ministeriali – che nulla hanno a che fare con la creatività artistica sempre più trasversale e interdisciplinare – con le loro nuove produzioni, e a organizzare le riprese e le tournée dei capolavori del Carretto.
Ed è proprio Bertolai a raccontarci come è riuscito, dopo decenni di attività di Cipriani e Gregori sul territorio e ben cinque anni di incontri con la vecchia amministrazione comunale di Lucca, a firmare a luglio (con la nuova amministrazione) un rapporto speciale di partenariato e a ottenere l’agognato spazio dove proseguire il lavoro laboratoriale, e di produzione e organizzazione teatrali (in passato spesso ostacolato o almeno non supportato da una città, come Lucca, attenta solamente ai bisogni dei commercianti e incline agli eventi mordi e fuggi).
Jonathan Bertolai: «Dopo le dimissioni dello scorso anno di Maria Grazia Cipriani dalla direzione artistica e dall’associazione del Teatro del Carretto, coloro che sono rimasti hanno deciso di cambiare il nome in M.A.T. Movimenti Artistici Trasversali, perché secondo noi il Carretto era contraddistinto da un segno artistico troppo preciso: quello di Maria Grazia e di Graziano Gregori. Sia per rispetto verso loro due e sia per essere trasparenti nei confronti del pubblico e dei giornalisti che, assistendo a uno spettacolo del Carretto si aspetterebbero di vedere un certo tipo di lavoro, abbiamo scelto di distinguerci anche nella denominazione. Le Compagnie, come il Carretto o Socìetas, connotate da un segno davvero distintivo, sono rimaste poche nell’attuale panorama teatrale, e di conseguenza M.A.T. si occuperà della distribuzione dei lavori del Carretto in Italia e all’estero – così da consentirgli di continuare a esistere e a essere fruito da nuove generazioni di spettatori – ma anche di altro. Ovviamente, ci saranno le mie produzioni, Caligola Underdog/Upset (1), e Miele – che ha debuttato a Bassano del Grappa quest’estate. Ma dovrebbe diventare altresì uno spazio creativo aperto a esperienze artistiche diverse. La nostra sede sarà all’interno delle ex Scuderie Ducali di Lucca e occuperà tre sale. Nella prima l’intenzione è di creare un teatro da cento posti, ovvero una sala polifunzionale con gradinata; nella seconda sistemeremo la sala prove; e l’ultima sarà utilizzata come laboratorio di costruzione di materiale scenico e come magazzino di repertorio, volendo accogliervi almeno i costumi, le maschere e gli oggetti di scena del Carretto. Accanto a me, nel ruolo di consulenti artistici, ci saranno Giacomo Pecchia e Giacomo Vezzani, membri storici del Teatro del Carretto fin dagli anni 90 ma che, col tempo, hanno intrapreso anche carriere autonome staccandosi dal ruolo attorale. Vezzani è oggi un compositore e ha lavorato anche con il regista Andrea Baracco, la Compagnia Mauri Sturno, e sta seguendo percorsi personali. Non a caso, in Lucca Visioni, il Festival che si terrà dal 18 al 26 novembre qui a Lucca, presenterà l’installazione diffusa ispirata alle poesie di Emily Dickinson, con sette scrigni posizionati in giro per la città che custodiranno i suoi brani oltre a sculture, collage e foto realizzate da vari artisti (2). Per quanto riguarda Giacomo Pecchia, che è curatore degli eventi indoor della Biennale di Cartasia (3), sarà lui che permetterà a M.A.T. di realizzare quella contaminazione con le arti visive che, secondo me, è indispensabile. Ecco, quindi, che sempre a Lucca Visioni, si occuperà della video installazione di Dimitris Papaioannou (4), INSIDE».
Prima del Teatro del Carretto. Ha studiato regia cinematografica con Paolo Benvenuti. Cosa conserva di quel periodo?
J. B.: «Per me è stato molto importante soprattutto per costruire il mio rapporto con l’immagine. Paolo Benvenuti fa un lavoro direi unico sull’inquadratura, partendo dalla storia dell’arte. Per lui, prima del montaggio o di qualsiasi altro elemento cinematografico, esiste la composizione dell’immagine, tanto da sostenere che in qualsiasi momento si fermi un film (o un video), si debba vedere un quadro. Nei film di Paolo anche il movimento degli attori e persino delle comparse segue delle linee prestabilite. Vi è una precisione quasi maniacale. Ovviamente io ho poi traslato questa idea di accuratezza nell’inquadratura nel modo in cui utilizzo lo spazio scenico».
Lei è stato anche attore. L’esperienza le è servita per dirigere gli altri?
J. B.: «Sicuramente avendo fatto un tale percorso so cosa possa provare un attore specialmente nei momenti di crisi. Anche perché il mio approccio al lavoro, che ho ereditato anche da Maria Grazia e Graziano, si basa su una ricerca onesta – la quale comporta, soprattutto nei primi giorni di prova, il superamento di grandi difficoltà dato che si parte dal vuoto. Come loro, do agli interpreti pochi strumenti o appoggi tecnici, proprio per incentivare una immaginazione che sia del tutto nuova. Il fatto di non fornire dei riferimenti, di cui gli interpreti hanno bisogno, serve a tale percorso. Ma è molto difficile. Ricordo che, come attore, anch’io ho sperimentato momenti di crisi: c’erano giornate, con Maria Grazia, in cui non trovavamo niente ed era frustrante. So bene cosa chiedo agli attori ed empatizzo con loro. Per quanto riguarda, al contrario, la costruzione dello spettacolo, il regista dovrebbe mantenere una certa distanza rispetto agli interpreti anche perché una tale scelta si rivela maggiormente produttiva. Direi che sto ancora cercando un equilibrio tra queste opposte istanze. In Miele, la mia ultima produzione, ho lavorato con quattro attori e, alla fine delle prove, ho sentito l’esigenza – almeno per le prossime produzioni – di avere un assistente che si occupi di tale processo, permettendomi di restare un po’ isolato».
Lasciamo Jonathan Bertolai direttore artistico e organizzatore, per conoscere meglio – nella seconda parte dell’intervista pubblicata su https://teatro.persinsala.it/jonathan-bertolai/65887/ – il regista e il processo creativo che ha condotto a Caligola Underdog/Upset, nuovamente sul palco il prossimo 30 novembre al Teatro Vittoria di Cascine di Buti.
Lucca Visioni 2022
Il Cartellone teatrale:
Teatro San Girolamo
via San Girolamo – Lucca
mercoledì 23 novembre 2022, ore 21.00
Il colloquio
progetto e regia Eduardo Di Pietro
con Renato Bisogni, Alessandro Errico e Marco Montecatino
aiuto regia Cecilia Lupoli
costumi Federica Del Gaudio
organizzazione Martina Di Leva
produzione Collettivo lunAzione
Teatro del Giglio
piazza del Giglio, 13/15 – Lucca
giovedì 24 novembre 2022, ore 21.00
Una cosa enorme (5)
uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli
con Marta Meneghetti e Roberto Montosi
scene Fiammetta Mandich
luci Luigi Biondi e Francesca Zerilli
suono Hubert Westkemper
realizzazione body suit Makinarium
collaborazione ai costumi Davide Zanotti e Anna Coluccia
aiuto regia Francesco Meloni assistente
alla regia Cesare Santiago Del Beato
assistente alla drammaturgia Carola Fasana
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
Teatro San Girolamo
via San Girolamo – Lucca
venerdì 25 novembre 2022, ore 21.00
L’ultima eredità
di e con Oscar De Summa
progetto luci Matteo Gozzi
ambiente sonoro e arrangiamenti Matteo Gozzi e Oscar De Summa produzione La Corte Ospitale
Teatro del Giglio
piazza del Giglio, 13/15 – Lucca
sabato 26 novembre 2022, ore 21.00
Amleto + Die FortinbrasMaschine (6)
drammaturgia Roberto Latini e Barbara Weigel
di e con Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
movimenti di scena Marco Mencacci e Federico Lepri
produzione Fortebraccio Teatro, Compagnia Lombardi-Tiezzi in collaborazione con L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, ATER Circuito Regionale Multidisciplinare – Teatro Comunale Laura Betti, Fondazione Orizzonti d’Arte
(1) La recensione di Caligola Underdog/Upset:
(2) Per comprendere meglio il progetto, intitolato The saddest noise, the sweetest noise e conoscere spazi, giorni e orari di fruizione: https://www.teatrodelgiglio.it/fileadmin/user_upload/home/The_saddest_noise__the_sweetest_noise.pdf
(3) Vedasi: https://www.inthenet.eu/2022/08/12/lucca-biennale-cartasia-2022/
(4) Per saperne di più sull’opera che Papaioannou presenterà a Lucca visioni: https://www.teatrodelgiglio.it/fileadmin/user_upload/home/INSIDE.pdf
(5) La recensione di Una cosa enorme:
(6) La recensione di Amleto + Die FortinbrasMaschine:
https://teatro.persinsala.it/roberto-latini-ossessioni-e-stilemi/32876/
venerdì, 18 novembre 2022
In copertina: Jonathan Bertolai in una foto di ©Manuela Giusto.