
Grazia Dentoni presenta il suo nuovo Laboratorio poetico teatrale
di La Redazione di InTheNet
Partirà il 21 marzo, primo giorno di primavera, con un Simposio aperto alla cittadinanza a Quartu Sant’Elena, Matrilineare 25, che prevede anche un laboratorio teatrale gratuito, ispirato alla Dea Madre e ambientato nella natura, in siti archeologici e nelle più belle domus di Quartu Sant’Elena, per quelle che dovevano essere 25, ma che sono diventate – viste le richieste di iscrizione – 35 donne.
Per farci spiegare l’intera iniziativa (che proseguirà fino a maggio e che si concluderà con una restituzione di fronte al pubblico), abbiamo contattato Grazia Dentoni, fondatrice e direttrice dell’Associazione Ananché, che avevamo già conosciuto in precedenza per il suo docu-video dedicato alla prima scuola di circo palestinese, Crossing the Wall (1), e per il corto Bacio alla Terra (2).
Partiamo dal titolo e chiediamo a Grazia cosa significhi Matrilineare.
Grazia Dentoni: «Matrilineare è la linea da cui discendiamo da parte materna e, per me, è diventato un modo per designare questo progetto, che è iniziato quando è nato mio figlio ormai quattordicenne. Ricordo che allora non mi sentivo pronta a gestire una gravidanza, il parto e, poi, un bambino – ovvero tutto quello che comporta essere madre. Perciò ho cominciato a studiare e ho conseguito la certificazione di ‘doula’, ossia educatrice perinatale, la figura che accompagna altre donne nel momento della gravidanza, del parto e dell’allattamento. Una volta ottenuta tale qualifica ho sentito il bisogno di trasformare questo percorso nel mio linguaggio, che è quello del teatro. Da qui è nato Matrilineare, che si articola in diverse iniziative ma, soprattutto, ogni anno organizziamo un laboratorio poetico teatrale rivolto solo alle donne e, spesso, ambientato nei siti archeologici. Da due anni, mi piace sottolineare, il Comune di Quartu Sant’Elena ha deciso di offrire un contributo all’Associazione Ananché per portare avanti tale progetto artistico sul territorio, riconoscendo allo stesso la capacità di interagire con il tessuto sociale».
Perché il sottotitolo ‘Siamo le antenate del futuro’?
G. D.: «L’anno scorso, con l’edizione Matrilineare Connections, avevo cercato di connettere le associazioni del territorio che lavorano con le donne per le donne. Insieme avevamo ragionato, ponendoci delle domande. È possibile creare progetti delle donne per le donne? Possiamo tornare a concepire il divino femminile e l’amore come forze propulsive nella vita? Siamo capaci di creare una cultura pacifica in armonia con la natura? Dopo tante domande, quest’anno, partiremo da un’affermazione che fece Luciana Percovich l’anno scorso, ossia Siamo le antenate del futuro».
Il Simposio del 21 marzo, presso la Sala Affreschi dell’ex Convento dei Cappuccini a Quartu Sant’Elena, di cosa tratterà e chi vi interverrà?
G. D.: «Partendo dal titolo, Siamo le antenate del futuro, racconteremo ciò che stiamo facendo, cosa lasceremo e come possiamo lasciare qualcosa di migliore per il mondo. Per il Simposio ho, quindi, cercato di tessere una rete tra persone residenti nel comune di Quartu, e non solo, per affrontare i tre punti. Vi parteciperanno: Gabriella Del Fiacco, che è la responsabile eventi dell’Università della terza età qua a Quartu; Susanna Marongiu, l’ostetrica per eccellenza e colei che ha istituito il corso per le educatrici perinatali a Cagliari; l’archeologa Patrizia Zuncheddu, che ha scavato il Nuraghe Diana, ovvero lo ha scoperto, riportato alla luce e reso visitabile con le sue proprie mani. Tengo a fare un breve inciso sul termine Diana, ossia Giana, che rimanda sia ai personaggi mitologici femminili sardi sia a ianna, che significa porta. Ma proseguiamo. Saranno presenti anche Manuela Uccheddu, ricercatrice universitaria, la quale accompagna le donne a riprendere il contatto con il proprio corpo, con la natura e col fuoco creativo come strumenti di potere, riscatto e auto-affermazione, e sta portando avanti una ricerca sul matriarcato e sul sacro femminino; Mariagabriella Santolisier, filosofa e naturopata, che ha ideato la naturosofia, ed è l’autrice di un libro che consiglio caldamente, Uterus. Il dono della matrilinearità che trasforma la tua vita; Silvana Migoni, Presidente dell’Associazione Donne al traguardo Onlus, che opera a favore delle donne e delle persone in difficoltà presenti sul territorio; e infine, Giulia Clarkson, scrittrice e skipper, con la quale ho girato l’ultimo cortometraggio, intitolato Bacio alla Terra, e che è responsabile del progetto Donne al timone, con il quale invita le donne con delle fragilità o dei problemi da risolvere a guidare la barca a vela. Insieme a tutte queste donne, nel Simposio, cercheremo non solamente di raccontare i progetti ai quali partecipiamo o che abbiamo ideato, ma proveremo a capire come intrecciare le nostre rispettive competenze».
Il Laboratorio teatrale poetico a chi è rivolto e quali sono i suoi obiettivi?
G. D.: «Essendo un laboratorio teatrale prevede un processo artistico che partirà dal corpo, dalla voce e dalle relazioni. Quest’anno avremo un’ospite internazionale, che si chiama Tanja Schlander, e proviene da Copenhagen dove si occupa di healing sound, ossia di suono curativo. Tanja opera nel campo del canto, dell’arte del suono, della rumoristica e della guarigione e ha lavorato per oltre vent’anni sul suono reale in situazioni site-specific. Il suo fine è interagire con l’energia vitale e le vibrazioni elevate così da liberare da traumi o blocchi. Ha frequentato la Jutland Academy of Arts, dove si è laureata in Arte del suono, e ha seguito i corsi del Rhythmic Music Conservatory. Ci eravamo conosciute quando lavoravo a Ramallah per la scuola di circo palestinese e quest’anno, dopo tanto tempo, torneremo a collaborare, in quanto durante Matrilineare si costruiscono anche delle maschere – che io chiamo di guarigione o della Dea – e credo che lei lavorerà col suono mentre fabbricheremo le stesse. Terremo sei incontri nei siti archeologici e nelle domus di Quartu e, alla fine, ci sarà una restituzione pubblica nei giardini di via Marghine. Quindi, tutto ciò che semineremo durante il percorso sarà restituito con un’azione scenica».
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venerdì, 14 marzo 2025
In copertina: La locandina della manifestazione (particolare per ragioni di layout)