Il matrimonio non è più appannaggio solo degli eterosessuali
di La Redazione di InTheNet
La Marriage Equality Law in Thailandia è diventata effettiva il 22 gennaio di quest’anno, primo Paese del Sud Est asiatico, terzo in Asia, e 38° al mondo a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso – coppie a tutti gli effetti con i medesimi diritti e doveri degli eterosessuali, ivi compresa la possibilità di adozione.
La legge introduce anche cambiamenti nel linguaggio, sostituendo, ad esempio, i termini marito e moglie con il generico sposi. Da ora in poi, gli individui dai 18 anni in su avranno i medesimi diritti a sposarsi, divorziare, l’accesso ai benefit sociali, inclusi l’assistenza, la copertura sanitaria, i diritti di proprietà, e potranno decidere le cure mediche per la propria o il proprio partner in caso questi non fosse in grado di farlo.
Un deciso passo in avanti per il movimento lesbico e omosessuale thailandese, socialmente e politicamente osteggiato per anni. Infatti, in Thailandia, il terzo sesso – ossia la transessualità – è stata, non solamente pratica accettata, ma surrettiziamente imposta alle persone che non avevano alcun problema col proprio genere di appartenenza ma il loro orientamento non era eterosessuale. Confondendo in tal modo una scelta sessuale con un profondo disagio psico-fisico che può sfociare in terapie e interventi molto pesanti per il benessere e la salute della persona.
Il Parlamento ha approvato la bozza della legge il 27 marzo 2024, con 400 voti a favore, mentre al Senato è passata il 28 giugno, con 130 voti a favore. Il Re ha poi controfirmato la Legge che è appena entrata in vigore (dopo i consueti tempi per la pubblicazione della stessa e la sua applicazione).
Per festeggiare tale vittoria, il Bangkok Pride in collaborazione con il Governo ha organizzato un evento in cui si si sono celebrati centinaia di matrimoni, lo scorso 23 gennaio, presso il Paragon Hall di Bangkok, dalle 8 del mattino fino alle 7 di sera – sì da affermare con una cerimonia pubblica no stop il raggiungimento del diritto di uguaglianza e inclusione finalmente ottenuto da lesbiche e omosessuali thailandesi.
A fare da contraltare a questo avvenimento di per sé da plaudire, va però notato come la società thailandese stia, almeno a livello di immagine, pubblicità e media, conformandosi a modelli sempre più occidentali di status e bellezza. Essere bianchi come se candeggiati, farsi operare gli occhi per renderli più simili a quelli tondeggianti anglosassoni, stingere i capelli in un improbabile biondo o usare lenti a contatto azzurre o verdi, rifarsi il naso alla francese e tirarsi le rughe come Barbie plasticose è il canone della bellezza imperante, che troneggia sui cartelloni pubblicitari e in tv, accomunando uomini e donne, etero o gay.
venerdì, 31 gennaio 2025
In copertina: Immagine di Susana Cipriano da Pixabay