La piattaforma della mobilitazione per diro no all’austerity
di La Redazione di InTheNet
Oggi, 29 novembre 2024, il Pubblico Impiego grazie alla mobilitazione indetta dalla CUB dovrebbe incrociare le braccia.
I punti qualificanti della piattaforma sono molti e non vertono solamente su difese corporative o contrattuali, bensì su rivendicazioni che mirano a cambiare profondamente le priorità di un Governo che, da ‘sovranista’ è diventato sempre più atlantista e belligerante – come aggrada a Bruxelles e all’ormai uscente compagine di potere Dem statunitense.
Non a caso, al primo punto, la CUB chiede di fermare le guerre e l’economia di guerra perché – oltre al pericolo di un conflitto nucleare, se si acuisce il confronto tra US/UE e Russia a causa degli ultimi colpi di coda di un potere egemonico ormai in crisi anche politica; quest’ultima drena fondi indispensabili al mantenimento di quel minimo di welfare che l’Italia riesce ancora a garantire alla sua popolazione.
Solamente dirottando i fondi del Pil previsti per gli armamenti sarà possibile (come leggiamo nei punti successivi della piattaforma) aumentare salari e pensioni, respingere i tagli alla sanità, alla scuola e ai trasporti – contrastando le privatizzazioni dei servizi pubblici che, come hanno dimostrato anche altri Stati che le hanno portate avanti, causano non solamente un ulteriore aumento delle tariffe per i cittadini ma anche tagli alla manutenzione della rete viaria, basti pensare al Ponte Morandi (1); o ferroviaria, ricordiamo i numerosi incidenti gravi nel Regno Unito (2) – che possono comportare decine se non centinaia di vittime civili.
Tra le richieste, anche la difesa del diritto di manifestazione e di sciopero che, sappiamo, potrebbero essere messo in discussione con il DdL 1660. Ma la piattaforma rivendica altresì il diritto alla casa, con la richiesta di rilanciare l’edilizia popolare e la difesa dell’ambiente e dell’integrità dei territori – visto che, secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, “nel 2021 la superficie nazionale potenzialmente soggetta a frane e alluvioni” aveva subito un incremento che sfiorava “il 4% e il 19% rispetto al 2017”. Mentre “quasi il 94% dei comuni italiani è a rischio dissesto e soggetto a erosione costiera e oltre 8 milioni di persone abitano nelle aree ad alta pericolosità” (3). Il ‘cambiamento climatico’ non può essere la foglia di fico dietro la quale nascondere inefficienze e inadempienze.
Ma la CUB sciopera oggi anche per garantire le tutele e la sicurezza nei luoghi di lavoro, in un Paese dove aumentano i lavoratori precari (come da dati Istat) e si è considerati ‘occupati’ anche se si è svolta solo un’ora di lavoro retribuita nella settimana in cui si risponde al questionario Istat – il che falsifica enormemente i dati sull’occupazione reale (4). Mentre, a livello di sicurezza, tra gennaio e agosto 2024, l’Italia ha registrato “680 infortuni sul lavoro, di cui 507 avvenuti” durante lo svolgimento delle proprie mansioni e 173 nel tragitto casa/lavoro, ossia in itinere. “Il confronto con lo stesso periodo del 2023 evidenzia un aumento del 3,5% nei decessi totali, pari a 23 vittime in più” (5).
Tutti buon motivi per scendere in piazza.
(1) Spea era la controllata di Autostrade per l’Italia S.p.A., incaricata della sorveglianza di ponti e gallerie dal 2010 al 2018 – anno in cui crollò, appunto, il Ponte Morandi
(2) La rete ferroviaria inglese, tra le prime a essere stata privatizzata, è tornata pubblica nel 2021: https://www.genteeterritorio.it/la-rete-ferroviaria-inglese-torna-pubblica-larretramento-del-neoliberismo/
(3) I dati allarmanti sul dissesto idrogeologico italiano: https://www.isprambiente.gov.it/it/istituto-informa/comunicati-stampa/anno-2022/dissesto-idrogeologico-quasi-il-94-dei-comuni-a-rischio-frane-alluvioni-ed-erosione-costiera
(4) L’Istat ha introdotto questo parametro sulla base delle direttive dell’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, che a sua volta li ha recepiti dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), un’agenzia che fa parte delle Nazioni Unite (ma che registra, uniformandole come se fossero uguali, situazioni completamente diverse: dal lavoro saltuario, magari in un contesto rurale del Sud del mondo, a quello che dovrebbe essere continuativo in aziende capitalistiche del Nord del mondo)
(5) Gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro: https://www.vegaengineering.com/news/infortuni-sul-lavoro-in-italia-crescita-del-3-5-nel-periodo-gennaio-agosto-2024-rispetto-al-2023/#:~:text=Tra gennaio e agosto 2024,a 23 vittime in più.
venerdì, 29 novembre 2024
In copertina: La Locandina della mobilitazione nazionale della CUB