Russia 1 / UE 0. Seconda parte
di (e traduzione di) Simona Maria Frigerio
Riportiamo le conclusioni del Presidente russo Putin al IX° Eastern Economic Forum (EEF), del 5 settembre scorso, (la cui prima parte è stata pubblicata la settimana scorsa sempre su InTheNet, 1).
Avevamo lasciato Putin mentre parlava di progetti a livello di logistica, industria e trasporti e continuiamo con un input importante per l’educazione – una tra le priorità del Presidente da molti anni. E così scopriamo: “Nuovi progetti per la costruzione di campus universitari” già lanciati nella regione estremo-orientale russa, “a Južno-Sachalinsk e Chabarovsk, chiaramente non sufficienti”. L’obiettivo è quindi vararne molti altri e, precisamente: “uno a Ulan-Udė, un secondo a Petropavlovsk-Kamčatskij e il terzo a Čita. Completeremo altresì la seconda fase del campus dell’Università Federale a Vladivostok. Tutti questi complessi universitari avranno le condizioni necessarie per studiare, lavorare e offrire l’ospitalità agli studenti, così come piattaforme per l’imprenditorialità dei giovani e business club”. Ma saranno altresì migliorate le università nell’Artico e, a proposito, “vi è il progetto di costruire un campus ad Archángel’sk, che sarà seguito da uno simile a Murmansk”. Ovviamente sarà dato ampio spazio alle scuole di ingegneria più innovative (due hanno già aperto i battenti a Sachalin e Vladivostok): “Il loro compito non è solamente quello di addestrare i professionisti per le nostre industrie, l’agricoltura, i trasporti, i servizi e il settore dell’IA, ma anche proporre soluzioni uniche per un’ampia implementazione nei settori del management, nella sfera sociale ed economica”.
Da due anni è in funzione un centro per la scienza e la tecnologia dell’energia idroelettrica sull’isola Russkij, “focalizzato sulla ricerca energetica innovativa globale, e le sue soluzioni sono attivamente utilizzate in programmi di riorganizzazione e ammodernamento del settore energetico nella Russia estremo-orientale”. Sempre su quest’isola sarà fondato un altro centro dedicato alla ricerca scientifica e tecnologica “specializzato nei campi dell’ingegneria marina, della biotecnologia, della biomedicina e in altri settori promettenti” così da attrarre scienziati non solamente russi ma anche provenienti da altri Paesi.
Putin ha fatto presente che non è più tempo di costruire quelle che da noi, in Italia, sono denominate ‘cattedrali nel deserto’ (e che oggi languono, spesso abbandonate e in disfacimento, in aree degradate della penisola al sud ma anche al centro). Non è più possibile edificare fabbriche e impianti e solamente in un secondo tempo pensare a chi impiegarvi perché il “futuro gira intorno alle persone”. (Concetto, quest’ultimo, ormai difficile da comprendere per noi occidentali, abituati all’interscambiabilità dei lavoratori al ribasso, e alla delocalizzazione: un operaio a Menfi non sarà migliore di uno in Polonia o nelle Filippine, mentre la borsa intrecciata nel sottoscala milanese o in una ‘fabbrichetta’ di Prato non costerà meno di una prodotta in un’azienda dove le lavoratrici sono correttamente salariate e assicurate…).
Putin e il Governo russo hanno deciso di fare diversamente dall’Italia e dall’Europa in generale. Con un meccanismo che vuole essere omnicomprensivo, si vogliono altresì “costruire scuole e asili, ambulatori e ospedali, centri sportivi, migliorare il paesaggio urbano e implementare progetti di modernizzazione delle infrastrutture”. Il ‘contributo unico’ (unified subsidy) “è diventato una leva finanziaria efficace” tesa ad attrarre investimenti privati in progetti sociali (in Italia, se qualcuno ha ancora memoria, forse ricorderà un tempo in cui le aziende private, le assicurazioni e le banche investivano parte del plus-valore nei servizi alla comunità: edilizia per i propri impiegati, aree verdi attrezzate come oneri urbanistici, asili nido all’interno degli stabilimenti, eccetera). “Le aziende”, secondo Putin “stanno pianificando di investire oltre 1 miliardo e 200milioni di euro a tal proposito. Attualmente stiamo implementando 36 di queste iniziative, e i lavori sono già stati avviati”. Ma entriamo nel merito per spiegare meglio il concetto: “Stiamo edificando un resort sciistico che sarà in funzione per tutto l’anno a Primorskij kraj, così come un Museo nazionale e un Teatro a Ulan-Udė. Petropavlovsk-Kamčatskij avrà un nuovo centro ricreativo, e un Museo delle arti sarà completato a Chabarovsk. Stiamo costruendo nuovi impianti sportivi a Magadàn e a Čita e rimodernando il sistema di illuminazione di Čita e Birobidžan”.
Tutto questo, secondo il Presidente, avviene perché “la partnership pubblico-privato aiuta a costruire scuole, aeroporti, ponti e autostrade, e a migliorare la rete dei trasporti municipali in tutto il Paese. Comunque, il volume di tali progetti rimane piccolo, dato che raggiunge meno del 3% del Pil o 44 miliardi di euro circa” (per fare raffronti, l’Europa si è impegnata a impiegare il 2% del Pil di ciascun Paese per gli armamenti.) Inoltre, “per intensificare lo sviluppo del settore, è necessario migliorare l’attuale legislazione” e il “meccanismo della partnership pubblico/privato al fine di assicurare una distribuzione trasparente dei rischi tra tutte le parti coinvolte”. (E qui ci sorgono dubbi sulla deregulation degli appalti pubblici di manutenzione in Italia o sulle concessioni – ad esempio delle autostrade – che hanno distribuito gli oneri nelle Casse statali e i guadagni in quelle dei privati… Per non aggiungere nulla su vaccini acquistati via whatsapp, senza nemmeno un’asta pubblica, e senza che i contribuenti potessero vedere i contratti firmati tra un privato statunitense e un Presidente di Commissione – non eletto dalla popolazione europea).
Gli investimenti privati a cui punterebbe Putin sono soprattutto per “piani di sviluppo a lungo termine” e ne esisterebbero già per 22 centri amministrativi e agglomerati urbani nella Russia estremo-orientale, “dove vivono oltre 4 milioni di persone. In particolare, è stato preparato un piano regolatore per una città satellitare a Vladivostok, che si gioverà di una strategia di sviluppo coesiva per Vladivostok, Artëm e il Distretto di Nadeždinskij. Se ne prevede l’avvio dell’implementazione all’inizio del 2025”. Ma quali sono le caratteristiche, l’essenza e le novità di tali piani regolatori? Per comprenderlo, dobbiamo esaminare la precedente situazione a livello locale: “Vi era poca coordinazione tra servizi pianificati per l’economia e l’urbanistica. Le costruzioni, l’abitativo, i servizi pubblici e le infrastrutture sociali operavano come entità a sé stanti, il che causava decisioni sbilanciate” con ricadute come“spazi urbani scollegati tra loro. Oggi, le amministrazioni regionali e locali hanno tenuto una serie di incontri con la popolazione e le aziende per identificare le aree problematiche, valutare il potenziale di sviluppo di tutti gli aspetti cittadini, e preparare modelli unici di sviluppo sul lungo periodo per ciascuna area. Per la prima volta un solo documento ha incluso modelli di sviluppo territoriale e socioeconomico includendo il settore dei trasporti, l’abitativo e i servizi pubblici, oltre al fabbisogno energetico e alle altre infrastrutture. Come ho detto, il ruolo fondamentale di questi piani è migliorare la qualità di vita degli abitanti”. (Se pensiamo, ad esempio, allo spregio per le posizioni degli abitanti della Val di Susa per la TAV, o dei sardi per il Tyrrhenian link o dei pisani per l’edificazione, con i fondi del PNRR per il green, di aree a uso militare nel Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, e così via, ci sembra quasi un’utopia da Unione Sovietica quella del coinvolgimento della cittadinanza nei piani urbanistici territoriali…). Al momento, in Russia, le punte di diamante di tali piani sarebbero le regioni di Sachalin e Magadàn, la repubblica di Buriazia, e i territori della penisola di Kamčatka e Chabarovsk. Saranno allocate nuove risorse per supportare tali piani oltre a fondi per settori specifici, quali abitazioni, trasporti, supporti alle famiglie, attività sportive, strutture mediche, eccetera, e per fare tutto ciò Putin confida anche nel supporto dell’investimento privato. Un esempio? Il partner privato potrà finanziare una struttura a fini sociali in una città o paese, dove opera la propria azienda e, “dopo che la struttura sarà stata trasferita alla municipalità o regione, gli investitori riceveranno una compensazione nella forma di agevolazioni fiscali, concessioni” eccetera (il che, a nostro parere, ricorda molto le istanze della social-democrazia, ossia di ciò di cui non ha più bisogno il capitalismo dopo la caduta del Muro di Berlino). Entro il 2030, questi piani regolatori dovrebbero essere ampiati da 22 aree nell’estremo-oriente russo a 200 aree a livello nazionale.
Putin afferma che: “un ambiente urbano confortevole e infrastrutture sociali su larga scala sono componenti essenziali delle moderne aree di sviluppo residenziale. Gli investitori nelle regioni estremo-orientali coinvolti nell’implementazione di tali progetti otterranno benefit intesi per tali aree”, prioritarie per l’attuale Governo. “Si è pianificato di edificare 1.800.000 metri quadrati di residenziale per almeno 70mila persone grazie a questi aiuti. In generale, vorrei far notare che i nuovi edifici in questa regione, negli scorsi cinque anni, sono cresciuti ogni anno di circa il 100%. Questo è un buon indicatore. Ci si attende che 5.600.000 metri quadrati di abitazioni residenziali saranno completati entro l’anno”. Anche per quanto riguarda i mutui si registrerebbero buone notizie, con ratei agevolati per la regione, e per i parteciparti all’Operazione speciale militare, con interessi al 2%, che sono altresì disponibili per “famiglie con genitori under 36” ma anche altre categorie, come gli impiegati negli stabilimenti della difesa, gli insegnanti, i medici – e agevolazioni speciali sono destinate alle famiglie con tre o più figli. Le stesse agevolazioni sono usufruibili per gli abitanti della regioni Artiche e si è deciso di estenderle fino alla fine del 2030.
Un altro problema è quello dei trasporti nelle piccole città o villaggi dell’estremo-oriente russo e dell’Artico. “L’obiettivo” per Putin è “assicurare non solamente rifornimenti regolari, ma anche la riduzione dei tempi di consegna e i costi” – e di conseguenza, gli investimenti si concentreranno su strade, stazioni ferroviarie, porti marittimi e fluviali, e aeroporti.
Per quanto concerne la sanità, va sottolineato che ad alcuni agglomerati “nell’estremo-oriente russo si accede solo grazie alla ferrovia. E gli stessi deficitano di specialisti che offrano check-up” e altri servizi sanitari indispensabili. “Un centro diagnostico mobile inizierà a operare attraverso cinque regioni della Russia estremo-orientale questo settembre, e l’anno prossimo interesserà ulteriori otto regioni. Questo treno sarà un autentico ambulatorio con annessa farmacia dotato di attrezzature all’avanguardia e specialisti”. Il ringraziamento di Putin, anche perché la salute è un diritto di tutti i cittadini indipendentemente da dove vivano, è alle Ferrovie Russe, e a tutti “i dottori, le infermieri, i ferrovieri e gli specialisti che partecipano a questa nobile iniziativa”.
Anche la flotta aerea è tra le priorità del Presidente: “Dobbiamo costruire i nostri aerei, che siano affidabili e rispondano ai requisiti di qualità, e dobbiamo produrli in quantitativi sufficienti”. In particolare, Putin pensa sia utile sviluppare una versione passeggeri del Baikal, un velivolo leggero polivalente. Lo stesso dovrebbe essere prodotto in serie a breve. E nel frattempo il Presidente ricorda che “il suo prezzo e le sue caratteristi dovranno essere competitivi così che i biglietti siano convenienti”.
Dato che nelle regioni estremo-orientali è aumentato il numero di giovani tra i 20 e i 24, grazie alle misure prese, “gli insegnanti e i dottori che si trasferiscono nei villaggi e nelle piccole città della regione, ricevono un bonus di 20mila euro, mentre un’infermiera o un paramedico 10mila”. Tali agevolazioni saranno garantite fino al 2030.
Un’altra priorità, con l’educazione, per il Presidente Putin è la cultura. Un programma teso al sostegno di chi lavora negli spazi ricreativi rurali, nei centri per le arti, nelle librerie, nelle scuole musicali e nei musei deve tenere conto che: “in effetti, queste persone proteggono la nostra indipendenza culturale e identità, i nostri valori tradizionali, ed educano le giovani generazioni”.
Il Presidente ha ricordato come coloro che oggi si impegnano nella regione estremo-orientale russa – nel settore pubblico o privato – meritano rispetto come coloro che lo hanno fatto in passato, anche in tempi molto difficili. D’altro canto la regione può offrire grandi opportunità di sviluppo e benefit per sé e la propria famiglia.
La conclusione è una promessa: stringere sempre nuovi legami “tra la regione estremo-orientale russa e il resto del Paese, e con i nostri partner stranieri, amici, Stati e aziende, che sono interessati a promuovere una cooperazione vantaggiosa per tutte le parti, stabile e di lunga durata. Tutto ciò ci permetterà di rafforzare ulteriormente la posizione internazionale della Russia”.
In chiusura e a commento del recente discorso del Presidente Putin, vi regaliamo le ‘perle’ che pronunciò un paio d’anni fa, grazie alla sua ‘lungimirante visione’, l’ex e attuale Presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen. Ricordate: “L’esercito russo, ad esempio, ormai cannibalizza frigoriferi e lavatrici per eliminare i semiconduttori, cercando di ottenere i semiconduttori per il loro hardware militare. Quindi i semiconduttori sono cruciali”?
https://www.lapresse.it/esteri/2022/10/10/ue-von-der-leyen-russia-disperata-per-i-semiconduttori/
(1) https://www.inthenet.eu/2024/09/13/vladimir-putin-sconfessa-le-previsioni-di-mario-draghi/
venerdì, 20 settembre 2024
In copertina: Il Presidente Vladimir Putin alla Sessione Plenaria del 9° Eastern Economic Forum, foto tratta da: http://en.kremlin.ru/events/president/trips/75047/photos/78152