Biologia e retorica ideologica
di Simona Maria Frigerio
Finalmente il 5 agosto scorso Chris Roberts, Segretario Generale dell’International Boxing Association, ha dichiarato in conferenza stampa che per i Campionati Mondiali del 2023 in India, l’algerina Imane Khelif e la taiwanese, Lin Yu-ting, sottoposte a test il 17 marzo di quell’anno, “sono risultate possedere cromosomi che le rendevano inelegibili per competere nella categoria femminile”. Nonostante Roberts abbia aggiunto che, contattato dai comitato olimpici nazionali delle due atlete, non possa “rivelare alcuna informazione pertinente a ciascuna pugile”, Umar Kremlev, Presidente dell’IBA, ha dichiarato che i test di Khelif e Lin mostravano livelli “molto alti” di testosterone.
Ora, visto che le donne producono naturalmente bassi quantitativi di testosterone e “l’abuso di testosterone può portare a un aumento innaturale della massa muscolare e della forza, conferendo un vantaggio sleale agli atleti che ne fanno uso. Questo è uno dei motivi principali per cui il testosterone è strettamente regolamentato e il suo uso è vietato nelle competizioni sportive” (1).
Completiamo il quadro con la dichiarazione di Gabriele Martelli, Presidente del Comitato Allenatori dell’IBA, che ha affermato: “Khelif e Lin hanno un vantaggio iniquo” e tale vantaggio, in uno sport come il pugilato, non porta solamente alla sconfitta ‘sleale’ di un avversario ma è “pericoloso” in quanto può causare la “morte” del/la contendente.
A questo punto, tutta la polemica e la retorica politically correct occidentale dovrebbe tacere di fronte al dato di fatto – biologico. In parole povere, o si concede a donne XX di abusare (con le conseguenti possibili ricadute sulla salute) di una sostanza dopante come il testosterone, o Khelif e Lin devono combattere contro chi può vantare la loro stessa massa muscolare e densità ossea.
Sarà un caso che proprio loro siano arrivate in finale? O che non ci risulta alcun pugile XX alle Olimpiadi maschili di boxe?
Se volete, cerchiamo di capire cosa sia il sesso fuor di retorica
Partiamo dal sesso genetico. “Ogni essere umano appartiene al sesso maschile o femminile sin dal primo momento della sua vita, quando è ancora costituito da un’unica cellula derivante dalla fusione dello spermatozoo con la cellula uovo… Ogni cellula umana possiede 46 cromosomi, due dei quali (X e Y) vengono denominati cromosomi ‘sessuali’ perché in essi è contenuta l’informazione responsabile del sesso di quell’individuo: se un individuo possiede 44 cromosomi più due cromosomi sessuali X è di sesso femminile; se possiede 44 cromosomi più un cromosoma X e uno Y è di sesso maschile” (2). Questa è genetica e non è opinabile. Basta fare un semplice esame della saliva, come si vede nei telefilm crime, per sapere se ci si trova di fronte a un maschio o a una femmina.
Poi vi è il sesso gonadico. “Intorno alla sesta settimana di vita intrauterina (verso la fine del secondo mese di gravidanza) l’embrione possiede una gonade ancora non differenziata che è capace di trasformarsi in testicolo o ovaio. Se nel suo patrimonio genetico vi è il cromosoma Y, cioè l’individuo è geneticamente maschio, la zona centrale della gonade si svilupperà differenziandosi in testicolo, che comincerà ben presto a produrre ormoni maschili, detti androgeni. In assenza del cromosoma Y, in un individuo geneticamente femmina, si svilupperà, invece, la parte esterna della gonade che si differenzierà in ovaio e si popolerà di un numero enorme di follicoli detti primordiali (6 o 7 milioni), ognuno dei quali contiene una cellula uovo” (2). Anche rispetto a ciò non vi è molto da aggiungere.
Quindi vi è il sesso morfologico. “Gli organi genitali interni maschili sono i dotti seminali, le vescicole seminali, la prostata e l’uretra, mentre si considerano organi genitali esterni il pene e lo scroto. Nella femmina sono organi genitali interni le tube, l’utero e la vagina, mentre sono organi genitali esterni le grandi e le piccole labbra. Intorno all’ottava settimana di vita intrauterina gli organi genitali interni ed esterni dell’embrione sono ancora indifferenziati: se è presente il testicolo (sesso gonadico maschile), grazie agli androgeni da esso prodotti, i genitali si svilupperanno in senso maschile; se non è presente il testicolo lo sviluppo dei genitali avverrà, invece, in senso femminile. È quindi la presenza o l’assenza degli androgeni testicolari a determinare la morfologia dei genitali esterni e interni del nascituro”. Va detto che, a livello morfologico, può succedere che sebbene i genitali interni corrispondano al sesso cromosomico, quelli esterni non facciano altrettanto. Esistono molte ragioni per una tale eventualità e non si sono ancora scoperte, probabilmente, tutte – ma con una semplice ecografia è possibile capire, ad esempio, se una persona che non ha pene e testicoli, sia comunque geneticamente maschio, in quanto priva degli organi interni femminili.
Le possibili cause da un punto di vista medico
Esistono una casistica e una clinica dei Disordini dello Sviluppo Sessuale (3) che comprendono sia “disordini dello sviluppo gonadico, che derivano da anomalie dei cromosomi sessuali che compromettono l’organogenesi e la differenziazione gonadica; sia disordini della differenziazione sessuale, che derivano da difetti genici, ambientali o casuali che compromettono la differenziazione dei genitali”. Sempre a livello medico scopriamo che: “Il corredo cromosomico condiziona il sesso gonadico determinando lo sviluppo di gonadi maschili o femminili. Gli ormoni sessuali ed ormoni peptidici concorrono a determinare il sesso fenotipico (che avevamo denominato morfologico, n.d.g.), identificabile sulla base della differenziazione del tratto urogenitale nei genitali interni ed esterni. Qualsiasi turba che interessi uno di questi può indurre un’alterazione della differenziazione sessuale… Si distinguono, pertanto, patologie derivanti da errori: della differenziazione dei genitali interni (Sindrome di Klinefelter, Sindrome di Turner, etc.), della differenziazione dei genitali esterni (Sindrome di Morris – oggi nota come sindrome da insensibilità agli androgeni, n.d.g. – Sindrome di Reifenstain – oggi nota come sindrome da parziale insensibilità agli androgeni, n.d.g., etc.) o da altri errori (Sindrome del Castillo – che comporta sterilità maschile ma senza anomalie sessuali, n.d.g. – Sindrome di Noonan, etc.)”(3).
Fin qui parliamo, quindi, di patologie, dovute a fattori molto diversi e ancora in parte sconosciuti, che agiscono sullo sviluppo sessuale del feto creando alterazioni che, in alcuni casi, possono essere curate ma in altre hanno gravi ricadute: pensiamo solamente che la succitata Sindrome di Noonan si associa anche con un difetto cardiaco congenito (di solito, la stenosi della valvola polmonare), ritardi nella crescita e talvolta persino di apprendimento, eccetera. Condizioni patologiche, che non andrebbero confuse con scelte individuali o rivendicazioni queer.
Poi esiste il sesso psicologico, ossia la percezione soggettiva del proprio genere, che è anche condizionata da fattori familiari, e socio-culturali esterni – e solamente per quest’ultima comunità di soggetti, ognuno con la propria storia, ha un senso parlare di scelta, di condizionamento, di accettazione, eccetera.
Perché siamo arrivati qua?
Ora noi, viste le dichiarazioni ufficiali di Chris Roberts, non sappiamo a quale livello Khelif e Lin Yu-ting possano essere definite biologicamente donne (morfologicamente, gonadicamente, psicologicamente?) ma, ricorrendo ancora agli studi scientifici apprendiamo che: “Nel complesso, la letteratura oggigiorno conferma la possibilità di composti ambientali che mimano gli ormoni nell’esercitare il loro effetto a un livello epigenetico (4). Abbiamo rivisto il corpus degli articoli pubblicati che esaminano l’associazione tra esposizione in utero agli EDC (5) con un’alterazione dello stato epigenetico, testato usando modelli di roditori in fase di gestazione (6)” (t.d.g).
In breve, se parliamo di alterazione gonadica o morfologica, parliamo di patologie che, in ogni caso, se comportano un elevato livello di testosterone e una maggiore densità ossea e prestanza muscolare apportano vantaggi iniqui, che in uno sport come la boxe possono diventare colpi mortali per una avversaria (ancora citando Gabriele Martelli). Di conseguenza, l’alzata di scudi pro gender-fluid è assolutamente fuori luogo e sarebbe stato molto più equo e nello spirito olimpico che Khelif e Lin Yu-ting non avessero mai preteso di esercitare la boxe femminile ma, se appassionate di tale sport, si fossero dedicate all’allenamento. Qui non si tratta di una partita a scacchi bensì di dare e ricevere pugni che, come ben sappiamo, possono causare da un distacco retinico fino all’encefalopatia traumatica cronica.
Le donne e le femministe che, invece di difendere le atlete donne e il pensiero della differenza, stanno cedendo alla retorica ideologica mainstream stanno ‘uccidendo’ valori etici laici professati dalle stesse per mezzo secolo. E questo basandosi proprio su una ‘fluidità di genere’ confusa con l’uguaglianza, che porterà alle medaglie d’oro – oggi e in futuro – persone che, se fossero donne, probabilmente sarebbero considerata dopate.
(1) https://www.torrinomedica.it/andrologia/testosterone/perche-il-testosterone-e-doping/
(2) https://www.medicina33.com/articolo/il-sesso-genetico-il-sesso-gonadico-e-il-sesso-morfologico-685/
(3)
(4) Epigenetica: branca della genetica che si occupa dei cambiamenti fenotipici ereditabili da una cellula o da un organismo, senza variazione del genotipo
(5) Gli interferenti endocrini sono molecole e/o miscele di sostanze che alterano la normale funzionalità ormonale dell’apparato endocrino, causando effetti avversi sulla salute di una persona ed ereditabili dai figli. Nel 2015 The Endocrine Society ha pubblicato un testo intitolato Endocrine-Disrupting Chemicals, EDCs, nel quale indica l’obesità, il diabete, la riproduzione femminile e maschile, tumori ormono-sensibili nelle donne, il cancro alla prostata nei maschi, patologie tiroidee e dello sviluppo neurologico e neuroendocrino come patologie possibilmente causate da EDC
(6) https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1382668921001976
venerdì, 16 agosto 2024
In copertina: Foto di Peter Fischer da Pixabay