Kilowatt Festival 2024. Report di venerdì 19 luglio
di Simona Maria Frigerio
Si inizia la giornata con una performance scelta dai Visionari, Esercizi per scomparire di e con Amalia Franco – un mix di pensieri in libertà, danza, uso delle marionette, anche a grandezza umana, e delle maschere molto suggestivo (tra l’altro, ideate e realizzate dalla stessa performer con Gianluca Vigone).
Ciò a cui assistiamo è una serie di movimenti nello spazio pensati per accompagnare noi stessi o chi ci è caro nell’aldilà. Il dettato a volte si fa poetico, altre assurdo (come quando lasciamo che la mente vaghi prima del completo risveglio), altre ancora doloroso (soprattutto quando a dolersi è la marionetta/bambina, tra le parti più riuscite). Funziona bene il dialogo e il lavoro corpo/marionetta, meno comprensibile e coinvolgente la danza a se stante.
Nel complesso uno spettacolo suggestivo, nel quale si respirano alcune sollecitazioni anche visive della Compagnia del Cerretto. Forse manca una mano registica più forte ed esterna o un pizzico maggiore di crudeltà.
A seguire Giacomo Lilliù e Pier Lorenzo Pisano presentano Il teatropostaggio da un milione di dollari, che non ha nulla a che fare col teatro ma solo con il chattare su Telegram. Ovvero, il regista e una serie di amministratori chattano banalmente senza arrivare mai a nulla (similmente a come il potere vorrebbe usassimo i social) e al pubblico è tolta la facoltà di interloquire o semplicemente di andarsene. Il gioco è minato alla base: se si ha coraggio, si deve lasciare che anche lo spettatore, in chat o presenza, intervenga (ma può farlo solamente per qualche minuto quasi alla fine). Oppure i performer dovrebbero dimostrare – con una prova attorale – che ha ancora un senso esserci, in presenza, e recitare dal vivo (Goldoni o qualsiasi altro autore, ma facendo capire il perché di tale scelta). Al contrario, si gira a vuoto e il gioco quando dura troppo, stanca. Non comunica nulla. E critica sottilmente l’unico social, Telegram, che non sta censurando il pensiero critico o la controinformazione. Il consiglio è apprendere qualcuno degli esercizi per scomparire a tempo (ed evitare battute su tragedie, come la cartolina per andare al fronte in Donbass).
Ultimo spettacolo della giornata, per noi, è Welcome, firmato da Les Vagues – di e con Joachim Maudet. Virtuosismo allo stato puro. Ottimi ventriloqui, eccellenti mimi, con una sottile vena di ironia e capacità di agire col corpo nello spazio da atleti/danzatori di classe. Purtroppo la narrazione, suddivisa essenzialmente in tre quadri – arrivo alla festa e incontro con gli altri ospiti, evento destabilizzante, finale chiassoso e ubriaco ai limiti del parossismo – sono troppo lunghi. Il ritmo, soprattutto nel primo quadro, è di una lentezza esasperante, come il finale troppo concitato. O si inventano altri quadri per spezzare i ritmi o lo spettacolo potrebbe durare la metà del tempo. Ogni tanto risalta la battuta azzeccata (J’adore Dior) per sollecitare la risata. Ma, ancora una volta, pare latitare un occhio registico, esterno, che sappia tagliare.
Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di Kilowatt Festival:
Sansepolcro
venerdì 19 luglio 2024, ore 17.15
Auditorium di Santa Chiara
Amalia Franco presenta: Esercizi per scomparire
ore 19.00
Palazzo Alberti + ovunque nel mondo
Giacomo Lilliù – Pier Lorenzo Pisano presentano:
Il teatropostaggio da un milione di dollari
ore 20.15
Teatro alla Misericordia
Les Vagues / Joachim Maudet presentano:
Welcome
venerdì, 2 agosto 2024
In copertina: Esercizi per scomparire di e con Amalia Franco