Veemente l’accusa dell’OHCHR al termine della missione per la Palestina
di La Redazione di InTheNet
Lo scorso 25 giugno, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha fornito alla stampa internazionale il suo rapporto. Passato sotto silenzio dai giornalisti mainstream, e ignorato dagli italiani forse troppo presi a vedere gli Azzurri farsi battere dalla Svizzera, riportiamo per intero il comunicato tradotto in italiano.
Questo l’incipit: “Stati e aziende devono smettere immediatamente di trasferire armi a Israele o rischiano di assumersi la responsabilità per le violazioni dei diritti umani”.
La Commissione di Inchiesta nei Territori Occupati Palestinesi ha concluso che entrambi, le autorità israeliane e Hamas, sono responsabili di crimini di guerra. La Commissione – che ha ricevuto mandato dalle Nazioni Unite per verificare il comportamento di Israele nei Territori Occupati fin dal 1967 – si è mostrata: “orripilata dalle violazioni contro i palestinesi detenuti in Israele e i livelli di impunità per i soldati israeliani impegnati nella disumanizzazione dei palestinesi, con comportamenti crudeli e umilianti verso gli stessi, inclusi donne e bambini”.
La Commissione ha denunciato come: “Il personale di sicurezza, pubblicamente e senza vergogna, condivide foto sulle piattaforme dei social media che violano la privacy e la sfera intima delle donne palestinesi, al fine di deriderle, umiliarle e disonorarle”. Inoltre: “Molteplici organizzazioni hanno riferito un aumento considerevole dei casi di molestie e abusi sessuali, minacce di stupro e stupri, incluso con oggetti estranei, contro uomini, donne, e persino bambini, e l’intimidazione attraverso l’uso di cani da parte delle forze di sicurezza israeliane”.
La Commissione ha espresso preoccupazione circa l’impatto della distruzione del sistema sanitario operata, sistematicamente e in maniera totale, dalle forze israeliane a Gaza, che ha costretto le donne a partorire in condizioni drammatiche. Allarmante, a proposito, l’aumento drastico degli aborti spontanei a Gaza: “Questo è in parte dovuto direttamente ai bombardamenti sostenuti di Israele contro le strutture ospedaliere, e all’uccisione del personale medico”.
La Commissione ha altresì relazionato circa le condizioni dei palestinesi nelle prigioni e nei centri di detenzione, incluse le migliaia di detenuti di Gaza, i quali hanno poche possibilità di contatto con le famiglie, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), o di usufruire delle garanzie di salvaguardia legale e procedurale come da leggi internazionali.
“L’aumento vertiginoso dei casi di abusi denunciati contro gli agenti di sicurezza israeliani, indica uno schema sistematico di trattamento inumano, portato avanti come politica dello Stato di Israele per privare i palestinesi delle loro libertà”, si legge e, di seguito, sebbene la Commissione condanni come orribili crimini di guerra i fatti del 7 ottobre 2023, condanna altrettanto decisamente la reazione dello Stato di Israele: “L’assalto violento a Gaza è stato indiscriminato, sproporzionato e spietato, in grado di tagliare le risorse essenziali alla vita in maniera da soggiogare, disumanizzare e punire collettivamente la popolazione civile palestinese”.
A proposito della tanto vituperata UNRWA, la Commissione ha ispezionato il Campo di Baqa per i rifugiati di Gaza ad Amman, incontrando i bambini in età scolare, il personale medico e gli educatori: “A oggi, 193 membri dell’UNRWA sono stati uccisi. Le loro famiglie e i loro affetti sono anch’essi morti a causa dei bombardamenti continui su Gaza” e ha continuato: “La comunità internazionale deve essere solidale con l’UNRWA attraverso il supporto politico e finanziario, e aumentare i fondi a essa destinati grazie a un budget regolare” istitiito presso le Nazioni Unite.
La Commissione ha chiesto a entrambi i gruppi armati, israeliano e palestinese, di arrivare velocemente a un accordo per un cessate il fuoco duraturo, per la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani ma anche dei palestinesi detenuti arbitrariamente da Israele, oltre che per l’apertura di tutti i valichi di frontiera al fine di permettere il passaggio degli aiuti umanitari a Gaza.
Veemente e precisa l’accusa: “Israele deve smettere di attaccare il sistema internazionale basato sulle regole”; e di seguito: “Sollecitiamo tutti gli Stati e le aziende che forniscono assistenza, al fine di prolungare l’occupazione, a cessare dette attività. Altrimenti, correranno il rischio di essere considerati complici nella violazione dei diritti umani, internazionalmente garantiti, e nella violazione di leggi del Codice penale e umanitarie, incluso – possibilmente – il crimine di genocidio”.
Nel documento si fa presente che Israele non aveva risposto positivamente alle richieste di contatto e di accesso ai Territori Occupati anche in Golan: “Il persistente rifiuto di Israele di aprire un dialogo credibile col presente Comitato delle Nazioni Unite mostra la sua mancanza di volontà a rispondere delle azioni e politiche che persegue nei Territori Occupati palestinesi”.
Infine il documento punta il dito, oltre che sull’occupazione della Palestina, sul sistema di apartheid che è al suo servizio, e che tutto ciò non potrà continuare se si vorrà mai giungere a una pace duratura tra israeliani e palestinesi”.
Continuate a darvi al calcio, italiani, tanto non siete voi quelli che morite!
venerdì, 19 luglio 2024
In copertina: Il Logo dell’OHCHR