A. da Agatha e il teatro che era specchio della realtà più intima e vera
di La Redazione di InTheNet
Lunedì 3 giugno, al Villaggio Gramsci di Pontedera – patria, insieme alla vicina Buti, del teatro non mainstream – è stato inaugurato il murale dedicato alle attrici, purtroppo scomparse, Silvia e Luisa Pasello.
Pontedera, soprattutto negli anni 70, è stata al centro di un grande rinnovamento del palcoscenico, portando il teatro fuori dagli spazi canonici e dando la possibilità di esprimersi al meglio a figure ormai leggendarie, come il padre del teatro povero, Jerzy Grotowski, o a Dario Marconcini e Giovanna Daddi (anche loro presenti), che a lungo hanno lavorato (in quel di Buti) con i cineasti culto, Jean-Marie Straub e Danièle Huillet.
Il murale dedicato alle gemelle Pasello è stato realizzato da due street artist portoghesi. Frederico Draw, architetto e membro dal 2011 del Colectivo RUA, capace di usare (come hanno notato molti critici) le bombolette spray quasi fossero sottili pennelli di martora, coi quali realizza ritratti vividi ed espressivi; e Rodrigo Contra – il quale, con Draw, proprio a Pontedera ha già realizzato un omaggio a Enrico Piaggio, e alla sua mitica Vespa, oltre che al Premio Nobel, Dario Fo.
Presenti alla cerimonia, lo storico Michele Quirici, che ha ricordato come Luisa e Silvia Pasello, nate il 4 ottobre 1957 a Ferrara, all’inizio avessero preso strade diverse. Luisa, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, aveva iniziato la sua formazione professionale all’interno del progetto di ricerca teatrale, L’Eresia del teatro: Stanislawskij, diretto da Dario Marconcini e Paolo Pierazzini, con Jerzy Sthur e Ryzard Cieslak, il famoso Principe costante di Grotowski. Silvia, dopo aver frequentato il Dams a Bologna e aver trascorso un periodo presso Teatro Nucleo a Ferrara – fondato da Horacio Czertok e Cora Herrendorf – si era anch’essa unita alla gemella nel progetto L’Eresia del teatro: Stanislawskij. Da lì iniziò per entrambe una lunga carriera che le vide collaborare più volte sulla scena.
Presente alla cerimonia anche il regista ed ex direttore del Teatro Era, Roberto Bacci (marito di Luisa Pasello, che ha diretto le gemelle in molti spettacoli), il quale ha letto alcune parole di Peter Brook, che riflettono bene anche il modo di intendere il teatro delle Pasello. Per loro il teatro non era una maniera di ritirarsi dalla vita, sostituendola con la gratificazione dell’applauso, o dello spettacolo; pensavano bensì che si può praticare il teatro in quanto, attraverso lo stesso, si ‘entra’ meglio nella vita e, quando si scende dal palcoscenico, la si apprezza anche più compiutamente.
Marco Abbondanza è intervenuto in rappresentanza del Centrum Sete Sóis Sete Luas, che ha voluto fortemente il murale. In chiusura, l’attrice Maria Bacci Pasello e il bassista e contrabbassista Ares Tavolazzi hanno regalato agli spettatori un omaggio teatrale e musicale dedicato alle due interpreti: in primis, la poesia di Mariangela Gualtieri, Sii dolce con me, e poi una composizione della cantautrice irlandese Sinéad O’Connor.
Il murale è tratto da uno scatto del fotografo Maurizio Buscarino sulla scena dello spettacolo A. da Agatha, di Marguerite Duras, capolavoro del regista Thierry Salmon: una produzione ERT che valse alle due straordinarie attrici il Premio Ubu. Ma ricordiamo, tra i loro lavori, anche Aspettando Godot, il primo spettacolo in cui i protagonisti del più celebre dramma di Samuel Beckett furono interpretati da due donne – le Pasello, ovviamente, che riuscirono a metterlo in scena nonostante la contrarietà degli eredi dell’autore verso tale scelta poetica.
Un piccolo segno per un doveroso ricordo.
venerdì, 28 giugno 2024
In copertina: Il murale inaugurato a Pontedera