Meno pubblicità, più indagini
di Simona Maria Frigerio
Per una volta userò uno spazio pubblico per raccontare la mia esperienza personale.
Come tutti vedo, ogni sera all’ora di cena, la pubblicità del 1522. Come giornalista ho fatto l’esame deontologico sul Codice Rosso, ossia la legge del 19 luglio 2019, n. 69. Come donna ho appreso che se qualcuno presenta una denuncia per minaccia nei suoi confronti (ai carabinieri o, direttamente, alla Procura della Repubblica) le conseguenze dipendono dalla gravità della minaccia. “Se si tratta di una minaccia aggravata (come può essere la minaccia di morte), essa comporterà il sorgere di un procedimento penale”. Se, però, il fatto denunciato è qualificato dal Pubblico Ministero come minaccia lieve, allora si potrà procedere… solo se il denunciante avrà sporto una formale querela (e il reato sarà punito con una multa fino a euro 1.032). La minaccia aggravata, al contrario, è un reato procedibile d’ufficio (punito con pena della reclusione fino a un anno), per cui basterà una semplice denuncia perché sia celebrato un processo dinanzi al giudice monocratico.
Ora io ricevo una minaccia aggravata, telefonica, in presenza di testimoni, in cui per ben due volte persona a me ben nota, anzi appartenente al mio nucleo parentale, non solo mi minaccia personalmente ma adduce di avere amicizie ‘tali’ che io, letteralmente: «Finirò male». Presento denuncia/querela adiuvata da avvocato e, dopo una mesata, senza nemmeno essere stata convocata dal magistrato, mi arriva la notifica di archiviazione.
Perché in Italia muore una donna ogni tre giorni? Perché se le leggi si fanno e poi non si applicano, gli uomini hanno gioco facile.
Peggio ancora quando (come avviene nella maggior parte dei casi) è un familiare, un parente, un marito o un caro amico. Allora alla donna, anche solo attraverso la minaccia, si distrugge un pezzo di vita, di passato, di affettività, forse di amore. A me hanno distrutto solo un pezzo di infanzia, quella che ho narrato ne I racconti del tempo che non c’è più. Almeno come scrittrice ho salvato un frammento. Alle altre donne resta solo la disillusione, soprattutto verso le istituzioni. E una pubblicità che, come cittadini, chissà quanto ci costa!
venerdì, 28 giugno 2024
In copertina: Foto di Adina Voicu da Pixabay