Un limbo dantesco ipertecnologico
di Simona Maria Frigerio
Nello spazio espositivo della Tenuta dello Scompiglio, sabato 8 giugno, è stata agita la performance intermediale, Trascendenze Artificiali, di Santa Cecilia & Semionauta.
Calati in uno spazio immerso nella penombra e, a tratti, nel buio, circondati da una nebbia artificiale abbiamo vagato tra anime in pena, al suono di un flauto traverso, tra strutture metalliche che parevano trasposizioni meccaniche di quegli alberi che, Kahlil Gibran, definiva: “poesie che la terra scrive sul cielo”. E ancora, video maker; microfoni appesi al soffitto che cascavano come liane nello spazio; una profusione di casse ad amplificare silenzi frammezzati da voci distorte su una base elettronica post-industriale – un po’ in stile NEU! e un po’ Officine Schwartz; flash e fasci luminosi a tratti accecanti; ambigui esseri in nero con look à la Matrix e altri, candidi e quasi diafani, che si spostavano nello spazio come gli eroi e i filosofi dell’antichità del limbo dantesco – senza requie perché privati della luce di dio.
E poi, a passo di gigante, ci siamo calati come anime impotenti, traghettate sullo Stige, fino alle sponde del gorgo rosso infernale, al limite di corpi che si sopravanzavano arrampicandosi gli uni sugli altri, come in certi quadri di Bosch o in un particolare della Cappella Sistina, in cui Caronte minaccia i dannati col remo perché si affrettino a lasciare la sua barca; mentre il suono di una chitarra elettrica si mischiava ad altri strumenti a corda su una base pre-registrata. Il visitatore di questo Oltretomba iper-tecnologico ha potuto anche interagire coi performer via whatsapp o wifi, in tempo reale. Noi non ci abbiamo provato – forse troppo dinosauri per un tale scambio, forse perché più interessati all’esperienza esperita dal vivo, di corpi tra corpi – e suoni, voci, colori, rumori e luci.
Una performance che si protrae per ore: ogni visitatore di questo limbo è libero di abbandonare le suggestioni o le sue rive quando sente di avere raggiunto la sua dose di compartecipazione/comprensione. Ha senso che ognuno vi segua un proprio percorso fisico ed emotivo, adagiandosi nel magma o riemergendovi quando si senta sazio di input e suggestioni.
Calcolato, ma non freddo. Al contrario, soprattutto grazie alla rumoristica, al sound design e alle luci perfettamente funzionali in questo ambiente, a tratti, coinvolgente. Alcune figure e azioni, purtroppo, si disperdono: forse occorrerebbe una maggiore univocità nel processo che parzialmente langue o si frammenta. Anche una maggiore compattezza dei tempi potrebbe raggiungere il medesimo risultato di sfrangiare un po’ il superfluo.
In ogni caso, un’esperienza intensa, da vivere, da compartecipare con i vari sensi, tutti prepotentemente sollecitati.
Emozionale.
La performance si è tenuta:
Associazione Culturale Dello Scompiglio
Tenuta Dello Scompiglio / SPE – Spazio Performatico ed Espositivo
via di Vorno, 67 – Vorno (Lucca)
sabato 8 giugno 2024, ingresso continuo dalle 15.00 alle 19.00
Trascendenze Artificiali
di Santa Cecilia & Semionauta
regia Santa Cecilia
live music & composition Semionauta
interventi live Demetrio Cecchitelli
performer Sofia Kaloterakis, Linda Favero, Eva Luna Thomann, Marianna De Vito, Marinella Melegari, Eleonora Marzani, Alessia De Francesco, Roberta Indolfi, Alessandra Indolfi ed Eleonora Gambini
fashion project Kasei Archive
venerdì, 21 giugno 2024
In copertina: Foto gentilmente fornita dall’Ufficio stampa dell’Associazione Culturale Dello Scompiglio