Misteri d’Italia… e d’Europa
di Simona Maria Frigerio
Ad agosto 2021, quando mi sottoposi alla prima dose di Comirnaty (BioNTech/Pfizer), mi fornirono il famoso consenso informato (che ho gelosamente conservato, anche perché appartengo alla categoria delle persone che hanno subito effetti avversi gravi e sono state abbandonate a se stesse).
Tale ‘consenso’, aggiornato il 27/03/2021 (1), sebbene poi risulti appartenere a una versione 03 dell’11.06.2021 (pagina 3) riportava queste testuali parole: “Comirnaty è un vaccino utilizzato per la prevenzione di Covid-19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2. Comirnaty viene somministrato agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni. Il vaccino induce il sistema immunitario (le difese naturali dell’organismo) a produrre gli anticorpi e le cellule del sangue attive contro il virus, conferendo così una protezione anti Covid-19. Poiché Comirnaty non contiene il virus per indurre l’immunità, non può trasmettere Covid-19”.
Da questa semplice lettura si comprenderà che il Comirnaty non adduceva di essere immunizzante contro il virus SARS-CoV-2 – anzi, dichiarava esplicitamente il contrario, ossia di indurre una produzione di anticorpi che ci avrebbero protetti dalla malattia (immaginiamo dagli effetti più severi della stessa).
Il 27 dicembre 2020, il cosiddetto Vaccine Day, fu la data che segnò il via ufficiale alla campagna di vaccinazione di massa contro la Covid-19 in tutta Europa (come riporta il sito dell’Istituto Superiore di Sanità). Ma in quel momento cos’era un vaccino?
Secondo un documento dell’ISS datato 20 aprile 2017 (2): “I vaccini sono preparati biologici costituiti da microrganismi uccisi o attenuati, oppure da alcuni loro antigeni, o da sostanze prodotte dai microorganismi e rese sicure (come ad esempio il tossoide tetanico che deriva dal trattamento della tossina tetanica) oppure, ancora, da proteine ottenute con tecniche di ingegneria genetica. Generalmente i vaccini contengono anche acqua sterile (o una soluzione fisiologica a base salina) e alcuni possono contenere, in piccole quantità, anche un adiuvante per migliorare la risposta del sistema immunitario, un conservante (o un antibiotico) per prevenire la contaminazione del vaccino da parte di batteri, qualche stabilizzante per mantenere inalterate le proprietà del vaccino durante lo stoccaggio”. Più oltre si legge: “Esistono varie tipologie di vaccino: vaccini vivi attenuati (come per morbillo, rosolia, parotite, varicella, febbre gialla e tubercolosi): prodotti a partire da agenti infettivi resi non patogeni; vaccini inattivati (come per l’epatite A, la poliomielite e l’antinfluenzale split): prodotti utilizzando virus o batteri uccisi tramite esposizione al calore oppure con sostanze chimiche; vaccini ad antigeni purificati (come per la pertosse acellulare, l’antimeningococco e l’antinfluenzale a sub-unità): prodotti attraverso raffinate tecniche di purificazione delle componenti batteriche o virali; vaccini ad anatossine (come per tetano e difterite): prodotti utilizzando molecole provenienti dall’agente infettivo, non in grado di provocare la malattia ma sufficienti ad attivare le difese immunitarie dell’organismo; vaccini proteici ricombinanti (come per epatite B e meningococco B) cioè prodotti mediante la tecnologia del DNA ricombinante che prevede l’inserimento di materiale genetico codificante l’antigene (una proteina o parte di essa) in microrganismi che produrranno l’antigene; quest’ultimo verrà poi raccolto e purificato”.
Solo il 22 aprile 2022 (nel mio caso, otto mesi dopo la somministrazione della prima dose di Comirnaty) l’ISS aggiornerà un documento del 13 dicembre 2019 (3) spiegando nuovamente cos’è un vaccino, e modificando in parte quanto precedentemente affermato. Ossia: “Il vaccino è un farmaco che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi, deputati a combattere i microrganismi causa di malattia. In pratica, quando ci vacciniamo, il nostro corpo reagisce come se stesse affrontando un’infezione, senza tuttavia averla contratta. La vaccinazione lo rende cioè capace di riconoscere, attraverso lo sviluppo della memoria immunologica, l’agente estraneo contro cui il vaccino è diretto e di innescare una risposta immune. Molto più velocemente di quanto avverrebbe in risposta a una infezione naturale in una persona che non abbia precedentemente contratto la malattia”. Come ha fatto notare un contributor al Canale Telegram del professor Bellavite, a questo punto non si specifica più che il vaccino antivirale debba essere principalmente con virus inattivati o vivi attenuati, o ancora purificati, bensì qualsiasi farmaco – basta che stimoli il sistema immunitario a produrre anticorpi. Ora, se nel post sul succitato Canale Telegram si dichiara che, in questo modo, “si fa uscire dalla definizione di ‘vaccino’ quelli anti-allergici, visto che non fanno produrre anticorpi contro i virus”, ci pare più pericoloso che il consumatore possa credere che utilizzare sostanze già ampiamente presenti sul mercato (da banco o nelle parafarmacie della grande distribuzione), che affermano di aumentare le difese immunitarie, sia equivalente a fare una dose di vaccino.
Un secondo punto su cui riflettere: Green Pass e immunizzazione
È Cominarty stesso (come abbiamo letto) ad affermare di non essere un prodotto che induce immunità, e non sarebbe dovuto essere necessario che tale dichiarazione fosse ripetuta, nella seduta del 10 ottobre 2022, di fronte al Parlamento Europeo, da Janine Small – presidente dei mercati internazionali di Pfizer, in rappresentanza del Ceo, Albert Bourla. In effetti, la Small ha risposto che non avevano testato il prodotto (somministrato come vaccino) per bloccare il contagio e, di fatto, non si sapeva se fosse un vaccino immunizzante. Di conseguenza, tutte le imposizioni, quali il Green Pass, basate sul fatto che chi si vaccinava non si contagiava né contagiava gli altri erano illegittime.
Ma, come ripetiamo da anni: bastava leggere il famoso Consenso informato per accorgersene! Eppure, come si leggeva su AltaLex (4), il TAR del Friuli Venezia Giulia, “con la sentenza 10 settembre 2021, n. 261”, rigettava il ricorso proposto da una dottoressa – che aveva rifiutato di vaccinarsi – e affermava quanto segue: “L’equiparazione dei vaccini a ‘farmaci sperimentali’ […] è frutto di un’interpretazione forzata e ideologicamente condizionata della normativa europea, che deve recisamente respingersi”. E più oltre: “La pronuncia è degna di nota non solo per l’affermazione secondo cui la sperimentazione è cessata con la commercializzazione, ma perché affronta molteplici argomenti. Ad esempio, il giudice amministrativo – tramite il richiamo dei dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – afferma che profilassi vaccinale ha efficacia preventiva anche della trasmissione dell’infezione e non solo dei sintomi”. Ora sappiamo (ma lo si sapeva già allora grazie al semplice bugiardino) quanto questa affermazione fosse fallace e non dovrebbero risponderne solo la Magistratura e la Politica, ma anche l’ISS – che, difatti il 18 gennaio 2024, scriverà: “L’obiettivo della vaccinazione è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19” senza fare cenno all’immunizzazione o al blocco del contagio (5) .
Eppure la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che aveva negoziato privatamente con Bourla (senza tenere in considerazione regole basilari come la libera concorrenza, la trasparenza in operazioni finanziarie miliardarie con fondi pubblici, i reali poteri delle Commissioni e della UE in fatto di salute), avrebbe addirittura acquistato o opzionato una decina di dosi (6) per ogni cittadino europeo (mentre al comune spettatore italiano, i media, spostando leggermente ma costantemente la versione in auge, da mesi non solamente diminuivano l’efficacia del prodotto rispetto all’immunizzazione ma aumentavano il numero di dosi necessarie al singolo per non contrarre la malattia – prima una sola dose, poi due, quindi occorreva anche il famoso booster e, a seguire, la quarta dose o seconda dose di richiamo… Le altre sei, nel frattempo, scomparivano dalla carta stampata e ci si domanda se siano mai state consegnate, se siano state regolarmente pagate dai contribuenti e, se scadute, dove e come siano state smaltite.
Secondo Report (che è andato in onda l’11 febbraio 2024), “l’Europa ha comprato 4,2 miliardi di dosi, e con la sola Pfizer ha fatto un mega contratto da 1,8 miliardi di dosi nel 2021 […]. L’Italia, calcolando tutti i vari vaccini sul mercato, ha opzionato ben 381 milioni di dosi di cui una buona parte sono in eccesso” (7). Secondo EuropaToday, in un articolo del 18 dicembre 2023: “I vaccini Covid buttati nella spazzatura ci sono costati oltre 950 milioni di euro. Secondo una stima, in Italia quasi 50 milioni di dosi sono andate al macero”; e più oltre: “in tutta l’Unione Europea sono state almeno 215 milioni le dosi che sono finite nella spazzatura, per un costo di 4 miliardi di euro” (8).
Ma, come vedete, sono sempre dati parziali, se è vero che le dosi acquistate dovevano essere oltre 4 miliardi (circa dieci per ogni cittadino europeo).
Cosa significa off label e autorizzazione per uso emergenziale
Nel medesimo post pubblicato sul Canale del professor Bellavite (firmato solo con le iniziali dell’autore), si fa presente che per “somministrare un trattamento al di fuori delle indicazioni della scheda tecnica (uso ‘off-label’ di un farmaco) quando non esista un’alternativa terapeutica, si deve ricorrere alla Legge 648/1996 (tutt’ora valida)” e più oltre “l’uso off-label di un farmaco non consente obblighi o imposizioni di qualsivoglia genere” e tale trattamento “si rivolge solo agli affetti da quella data patologia”, mentre i cosiddetti vaccini a mRNA erano somministrati “ai sani per prevenire la malattia e le sue complicanze”. Questa è la prima contraddizione sulla quale occorrerebbe che la Magistratura facesse chiarezza (o la Commissione parlamentare, anche se sappiamo che fine fanno le conclusioni di tali commissioni in Italia…).
Ne deriva anche un’altra. In effetti, l’Istituto Mario Negri fa un esempio interessante dell’uso off-label connesso alla Covid-19 ma completamente differente, quando scrive: in “Italia la legge autorizza l’utilizzo di alcuni farmaci per impieghi diversi da quelli per i quali sono stati autorizzati. In gergo tecnico si parla di farmaci off-label, letteralmente fuori etichetta. Un esempio è quello successo durante la pandemia Covid-19: durante le prime fasi, infatti, i medici non avevano a disposizione nessun medicinale specifico contro il virus SARS-CoV-2 e quindi hanno cercato di curare l’infezione utilizzando antivirali o altri farmaci già noti” (9). Ovviamente nessun riferimento alle battaglie dei medici per curare i propri pazienti secondo scienza e coscienza, evitando di seguire pedissequamente le linee guida del Ministero della Sanità che imponevano ‘Paracetamolo e vigile attesa’ (e, implicitamente, impedivano proprio l’uso di farmaci off label).
Vi è un ulteriore fattore che andrebbe valutato da chi di competenza, ossia l’autorizzazione per uso emergenziale (10) e le specifiche che dovevano possedere tali cosiddetti vaccini: “l’uso proposto nell’ambito di un EUA è ‘per l’immunizzazione attiva’ (11) per la prevenzione della Covid-19 causata da SARS-CoV-2 in individui di età pari o superiore a 16 anni”. Solo il 21 settembre 2022, ossia quasi due anni dopo il Vaccine Day europeo, “il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha raccomandato di convertire le autorizzazioni all’immissione in commercio subordinate a condizioni dei vaccini anti-Covid-19 Comirnaty (vaccino di BioNTech/Pfizer) e Spikevax (vaccino di Moderna) in autorizzazioni all’immissione in commercio standard, che non dovranno più essere rinnovate annualmente” (12).
Come riporta anche Report: “I dati grezzi del vaccino Pfizer non” saranno, però “disponibili prima del dicembre 2024” (13). Ma nel frattempo, persino la stampa mainstream, ha dovuto pubblicizzare che: “AstraZeneca ammette in tribunale nel Regno Unito che il suo vaccino può causare una rara sindrome da trombosi con trombocitopenia” (14) – fatto che era già ben noto, come da articolo del 17 marzo 2021 di Quotidiano Sanità (15) e molti altri che si sono succeduti nel periodo e in seguito.
Anche Pfizer ha dovuto, il 23 dicembre 2023, cambiare il proprio bugiardino aggiungendo effetti avversi gravi fino a pochi mesi prima negati (16): “Dopo la vaccinazione con Comirnaty è presente un aumento del rischio di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del rivestimento esterno del cuore) (vedere paragrafo 4). Queste condizioni possono svilupparsi pochi giorni dopo la vaccinazione e si sono verificate principalmente entro 14 giorni. Sono state osservate più spesso dopo la seconda dose di vaccino e nei maschi più giovani. Il rischio di miocardite e pericardite sembra essere inferiore nei bambini di età compresa fra 5 e 11 anni rispetto a quelli di età compresa fra 12 e 17 anni. La maggior parte dei casi di miocardite e pericardite si risolve. Alcuni casi hanno richiesto il supporto in terapia intensiva e sono stati osservati casi fatali”.
Sapremo mai la verità? L’Italia è il Paese dei misteri – dal Caso Mattei alle stragi di Stato, dal Golpe Borhese agli 81 morti di Ustica fino alle morti tra i militari italiani a causa dell’uranio impoverito. Più recentemente, però, vi sono state le indagini della Procura di Roma sull’ex “Ministro della Salute Speranza e l’ex direttore Aifa Magrini” per aver “taciuto gli effetti avversi da vaccino anti-Covid” (17).
L’Italia, questa volta, sembra in buona compagnia: perché è quasi l’intera Europa a tacere.
(1)
(2) https://www.epicentro.iss.it/vaccini/VacciniCosaSono
(3) https://www.iss.it/focus/-/asset_publisher/92GBB5m5b1hB/content/vaccini
(4) https://www.altalex.com/documents/news/2021/09/15/vaccino-anti-covid-non-e-un-farmaco-sperimentale
(5) https://www.epicentro.iss.it/vaccini/covid-19-vaccino-pfizer-biontech
(6) https://www.nicolaporro.it/non-lavevamo-testato-rivelazione-choc-di-pfizer-sul-vaccino/
(7) https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Una-dose-di-troppo-819f10c1-45b2-4b21-9de7-91d3e9eca5df.html
(8) https://europa.today.it/attualita/spreco-vaccini-covid-italia.html
(9) https://www.marionegri.it/magazine/farmaci-off-label
(10) https://www.ars.toscana.it/2-articoli/4469-coronavirus-fda-rilascia-autorizzazione-a-uso-di-emergenza-vaccino-pfizer-biontech.html
(11) Dal sito https://www.humanitas.it/enciclopedia/glossario-immunologia/immunizzazione:
“si parla di immunizzazione attiva quando il processo di immunizzazione viene effettuato grazie alla somministrazione di un vaccino; si parla di immunizzazione passiva, quando il processo è attivato mediante immunoglobuline. L’immunizzazione attiva ha una lunga durata nel tempo e protegge da malattie epidemiche, come per esempio morbillo, rosolia, influenza, tifo. L’immunizzazione passiva invece ha una durata più breve ed è efficace nel trattamento e nella profilassi di patologie virali o batteriche, come per esempio epatite, varicella, rabbia”
(12) https://www.aifa.gov.it/-/ema-raccomanda-autorizzazione-standard-comirnaty-spikevax
(13) https://www.facebook.com/ReportRai3
(14) https://www.lastampa.it/esteri/2024/04/30/news/astrazeneca_ammette_danni_vaccino_londra-14264797/
(15) https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=93627
(16) https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005389_050305_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
(17) https://lanuovabq.it/it/speranza-e-magrini-indagati-hanno-taciuto-gli-effetti-avversi-del-vaccino
venerdì, 21 giugno 2024
In copertina: Foto di Hakan German; nel pezzo due immagini di Gerd Altmann, tutte da Pixabay