A chi affideremo la nostra salute e le nostre libertà?
di La Redazione di InTheNet
Alcuni mesi fa avevamo espresso dubbi (1) sulla Bozza di accordo dell’OMS sulla prevenzione, la preparazione per e la risposta alle pandemie, ovvero il WHO CA+. Per non ripeterci, vi rimandiamo a quell’articolo per comprendere le ragioni dei nostri tentennamenti.
Oggi, dopo l’appello del Direttore Generale dell’OMS ai giovani per sostenere questo accordo, proseguiamo la nostra inchiesta chiedendoci chi è l’uomo che non è riuscito a far fronte all’epidemia di Covid-19 e che adesso vorrebbe che tutti gli Stati del mondo demandassero a lui le loro scelte sanitarie (comprese, immaginiamo, restrizioni e obblighi vaccinali magari con prodotti a mRNA).
Nato ad Asmara, biologo e immunologo ma non medico, Tedros Adhanom Ghebreyesus – quando fu candidato a ricoprire il ruolo di Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – fu osteggiato da molti, fra i quali l’Amhara Professionals Union, che motivò tale posizione con un documento estremamente dettagliato che alleghiamo (2). Prima di analizzarne alcuni contenuti facciamo una premessa. Gli Amhara sono una tra le minoranze etniche che compongono l’Etiopia, da anni perseguitati e uccisi da gruppi paramilitari – come l’Elo, che negli ultimi anni ha preso le distanze dal Fronte di Liberazione Oromo, ed è stato accusato da Amnesty International delle uccisioni sommarie di oltre 400 amhara, avvenute a Tole Kebele, nella regione di Oromia, il 18 giugno 2022 (3).
Nel succitato documento, l’Amhara Professionals Union scrive precisamente quanto segue: “Il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, già Ministro della Sanità e degli Esteri in Etiopia, è accusato dai suoi oppositori politici per il ruolo giocato nelle violenze sistematiche genocidarie e per le gravi violazioni dei diritti umani che includono ma non sono limitate alle detenzioni arbitrarie e alle esecuzioni extragiudiziali”.
A tale proposito anche l’economista statunitense David Steinman avrebbe accusato Tedros Adhanom Ghebreyesus, di essere uno dei tre decision maker fondamentali che avrebbero diretto le azioni delle forze di sicurezza etiopiche tra il 2013 e il 2015 (4 e 5). E la relativa denuncia penale è stata depositata da Steinman alla Corte di Giustizia Internazionale dell’Aia per “genocidio e crimini contro l’umanità”. Precisiamo che Ghebreyesus, dal 2012 al 2016, ha ricoperto il ruolo di Ministro degli Esteri etiope ed era membro del Comitato Esecutivo del Fronte per la Liberazione del Popolo dei Tigrè, partito che è rimasto al potere dal 1991 fino al 2018. L’FLPT è stato, successivamente, considerato dal Governo Federale etiope organizzazione terroristica – fino al 22 marzo 2023, data a cui è seguita la firma dell’Accordo di Pretoria per mettere fine ai precedenti due anni di guerra civile (in parte causata dal grave risentimento delle varie etnie etiopi che avevano dovuto subire i quasi trent’anni di regime ininterrotto dell’FLPT).
Negli anni in cui Ghebreyesus era parte del Governo retto dall’FLPT, Amnesty International ha più volte denunciato casi di tortura, uccisioni e arresti arbitrari della minoranza Oromo (6), così come la “violenta repressione dei media indipendenti, delle organizzazioni della società civile e dell’opposizione politica” (7). Denunce reiterate anche da Human Rights Watch (8) che, in occasione dell’elezione dell’Etiopia a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, aveva pubblicato un rapporto (9), datato 15 giugno 2016, in cui si denunciava la repressione governativa delle proteste pacifiche degli Oromo, e l’uccisione di manifestanti, molti dei quali erano studenti, oltre a migliaia di arresti.
Tornando ai giornalisti e ai blogger arrestati, si veda lo scambio di Twitter (11) pubblicato dal Development Research Institute della New York University, nel 2014, a cui aveva partecipato anche l’allora Ministro degli Esteri etiope, ossia Ghebreyesus, e l’appoggio statunitense a quel medesimo Governo che azzerava la stampa e le voci critiche. Un appoggio, quello statunitense, denunciato da Steinman anche su Forbes, il 3 marzo 2017 (12), dove spiegava che il Paese che secondo il Segretario Generale dell’Onu, António Guterres, era “pilastro di stabilità” nel tumultuoso Corno d’Africa, e nel quale la siccità aveva portato quasi 20 milioni di persone alla fame – ragione per cui si chiedeva al mondo “totale solidarietà” – sembrava ignorare che quello stesso regime che avrebbe ‘garantito la stabilità’ era, in realtà, una “dittatura impopolare, che aveva tentato di celare l’estensione della carestia dell’ultimo anno”. Sempre Steinman aggiungeva, nel medesimo articolo che, se anche “la narrazione incoraggiante del Segretario Generale fosse [stata] vera, solleva[va] una domanda: Perché, nonostante l’ammontare sempre crescente del supporto straniero, questa nazione di 100 milioni di persone abili e intraprendenti non [riusciva] a nutrirsi?”.
Tornando alla questione della libertà di stampa, in Etiopia, negli anni in cui ha governato l’FLPT, sono fioccate denunce di uccisioni, incarcerazioni e chiusure di media sia da parte di Reporter senza Frontiere sia di Amnesty International (13).
Gli anni come Ministro della Sanità
Va notato che anche durante il periodo in cui fu in carica come Ministro della Sanità (ossia dal 2002 al 2012), Ghebreyesus avrebbe agito in maniera, secondo alcuni, criticabile. Su Eritrea Etiopia (14) leggiamo che: “Non contento di negare l’aiuto ai dissidenti politici, Tedros era anche ministro della sanità in un momento in cui il regime era accusato di nascondere le epidemie. Un focolaio di colera si diffuse nella regione nel 2007, colpendo migliaia di persone nei paesi vicini. Al momento dello scoppio dell’epidemia in Etiopia, il governo ribattezzò semplicemente l’epidemia e la definì ‘Acute Watery Diarrhea’ (AWD)” e ancora (riprendendo anche un articolo del Washington Post, 15): “Le organizzazioni internazionali furono messe sotto pressione per evitare che lo definissero colera (nonostante le Nazioni Unite avessero individuato il virus infetto), così come si intimò ai dipendenti pubblici di non rivelare il numero di infetti. Un’altra straordinaria vittoria per il ministro della salute (sic!)”.
Leggendo tutti questi articoli, denunce e inchieste ci nasce un dubbio proprio riguardo ai ritardi dell’Oms nel varare misure di contenimento per il virus di Wuhan, così come sull’altrettanto tardiva ammissione che la Covid-19 si era trasformata da epidemia in endemia e la dismissione delle misure coercitive imposte alla popolazione (aldilà che il virus si fosse ormai completamente modificato rispetto a quello del 2019). Solo il 5 maggio 2023 l’Oms dichiarava la fine dell’emergenza sanitaria, mentre la Norvegia aveva rimosso ogni restrizione già il 12 febbraio 2022 e il Regno Unito il 1° aprile 2022; mentre la Russia aveva continuato a garantire le libertà di movimento e imprenditoriali/lavorative dei suoi cittadini senza mai sottostare a imposizioni vessatorie e, visti i dati sulla mortalità e la diffusione del contagio, forse discretamente inutili? Ma non solo, dalla guerra tra produttori di vaccini (perché lo Sputnik V è stato tanto ostracizzato in Occidente o è stato vietato l’AstraZeneca prodotto in India?) alla campagna fallimentare del Covax, dalla scarsità di studi su come curare la Covid-19 fin dai primi sintomi – con conseguente diffusione deficitaria di tali studi tra nazioni – alle fake news sull’efficacia immunizzante dei vaccini fino all’acquisto degli stessi via whatsapp, si può tranquillamente affermare che a livello di Oms, ma anche di singoli Paesi, tutta la questione pandemica andrebbe indagata seriamente e senza riguardi per niente e nessuno.
Tornando a Eritrea Etiopia (14) riportiamo un’altra denuncia che coincide con quanto scritto da Steinman (più sopra), ossia che: “L’OMS stessa dopo pagine di sgargianti rapporti su come stava andando il settore sanitario dell’Etiopia, ha ammesso che nel 2016 almeno 8,6 milioni di persone avevano ancora bisogno di aiuti alimentari per sopravvivere e che la situazione non era migliorata egli ultimi quattro anni. Quindi alla fine dell’illustre mandato politico di Tedros, il Paese poteva vantare un netto restante 8% della popolazione, che sarebbe rimasto a morire di fame perché privato di aiuti stranieri (sic!)”.
Non va dimenticato anche un altro tassello. Ossia che oggi l’Oms è principalmente finanziata dalla Bill and Melinda Gates Foundation. Oltre l’80% dei contributi provengono dal settore privato e non dagli Stati membri dell’Onu. E però i donor decidono anche le politiche a cui indirizzare i fondi – che dovrebbero, al contrario, donare liberamente, lasciando all’Oms il compito di capire quali settori e quali Paesi finanziare maggiormente (16).
In questo amalgama non propriamente cristallino, si può leggere un’inchiesta leggermente datata, scritta nel 2020 da Milena Gabanelli e Simona Ravizza (proprio nel momento in cui esplose l’epidemia da Covid-19), che poneva dei dubbi, mettendo in relazione il peso della Cina nell’economia etiope con la tardività con la quale Ghebreyesus avrebbe preso le misure per contenere la nascente epidemia (17).
Se si pensa all’impegno profuso, dall’altro lato, dalla Fondazione di Bill e Melinda Gates nello sviluppo dei vaccini a noi sorge un ulteriore dubbio, soprattutto dopo l’ammissione di fronte al Parlamento Europeo di Janine Small, presidente dei mercati internazionali di sviluppo della Pfizer, che l’azienda “non sapeva se il vaccino avrebbe impedito la trasmissione del virus, prima di immetterlo sul mercato” (18). Aver venduto un prodotto come immunizzante e, in alcuni Paesi averlo imposto alla popolazione in maniera ricattatoria, non dovrebbe essere considerato un reato? Il vaccino non era “stato testato per prevenire la trasmissione” (18): dichiarazione che non inficia solamente la base legale sulla quale era stato imposto il Green Pass, ma che è stata certamente tra le cause dell’esplosione del contagio stesso, visto che le persone con il GP sono tornate a fare una vita normale credendosi immuni. Sempre da La Nuova Bussola Quotidiana: “Prima dell’approvazione del vaccino negli Usa ed in Europa, la Pfizer sosteneva che gli studi dimostravano che il suo vaccino era efficace fino al 91,3% contro il Covid-19 e al 100% nella prevenzione delle infezioni in almeno uno studio (aprile 2021)” (18).
Chiudiamo da dove siamo partiti, ossia dalla veemente denuncia dell’Amhara Professionals Union, che vi invitiamo a leggere per intero (1). Oltre alle accuse rivolte al suo partito politico, di cui è stato ministro (come abbiamo visto) per anni e in posizioni di grande rilevanza, di genocidio e/o pulizia etnica nei confronti delle altre minoranze nazionali, andrebbero approfondite sia quelle di aver stornato fondi per la lotta contro l’HIV/Aids, la tubercolosi e la malaria (pagina 56) sia quella relativa all’incapacità di Ghebreyesus di gestire le epidemie, come dimostrato dai vari casi di colera (pagina 57), succedutisi in Etiopia (e, visto quanto accaduto con la Covid-19 come si può dar torto agli amhari?).
Moltissime ombre si addensano sul futuro della salute collettiva. La dichiarazione (19) della Commissione Europea che alleghiamo, datata 24 febbraio 2024, che auspica una felice conclusione dei negoziati sull’Accordo Pandemico e gli emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale, previsti per maggio 2024, oggi più che mai ci sembra un salto nel buio. Il pifferaio di Hamelin suona e noi lo seguiamo incapaci di vedere il baratro?
(1) https://www.inthenet.eu/2023/11/17/dopo-il-fallimento-col-covid-19-cosa-propone-loms/
(2)
(3) https://www.amnesty.it/etiopia-urgente-aprire-indagini-sul-massacro-di-oltre-400-amhara/
(4) https://moneybloodandconscience.com/press-release/
(5) https://www.dailymail.co.uk/news/article-9052247/WHO-chief-Tedros-Ghebreyseus-accused-aiding-genocide-Ethiopia-nobel-peace-prize-nominee.html
(6) https://www.amnesty.org/en/latest/news/2014/10/ethiopia-ethnic-oromos-arrested-tortured-and-killed-state-relentless-repres/
(7) https://www.amnestyusa.org/updates/ethiopia-human-rights-leadership-at-the-un-security-council-requires-human-rights-at-home/
(8) https://www.hrw.org/news/2016/06/29/dispatches-ethiopia-ascends-un-security-council-despite-dismal-rights-record
(9) https://www.hrw.org/report/2016/06/16/such-brutal-crackdown/killings-and-arrests-response-ethiopias-oromo-protests
(10) https://www.nyudri.org/blog-archive/2014/05/john-kerry-in-ethiopia-today-fails-to-change-history-of-rights-abusing-aid
(11)
(12) https://www.forbes.com/sites/realspin/2017/03/03/ethiopias-cruel-con-game/?sh=4b98e62a29d0
(13)
(14) https://www.eritreaeritrea.com/attualitagrave/i-crimini-di-tedros-adhanom-direttore-generale-delloms
(15) https://www.washingtonpost.com/gdpr-consent/?next_url=https%3a%2f%2fwww.washingtonpost.com%2fnews%2fworldviews%2fwp%2f2017%2f05%2f18%2fethiopias-candidate-for-the-world-health-organization-doesnt-like-mentioning-a-certain-disease%2f
(18) https://lanuovabq.it/it/lammissione-di-pfizer-rende-carta-straccia-il-green-pass
(19)
venerdì, 12 aprile 2024
In copertina: Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità all’AI for Good Global Summit, nel 2018 (particolare). ITU Pictures from Geneva, Switzerland – https://www.flickr.com/photos/itupictures/40316994230/