Cosa sappiamo sull’attacco terroristico a Krasnogorsk
di La Redazione di InTheNet (traduzioni di Simona Maria Frigerio)
Venerdì 22 marzo quattro uomini hanno commesso una tra le stragi di civili più sanguinose degli ultimi vent’anni – con almeno 143 vittime e quasi 150 feriti.
Vedendo le immagini del Crocus City Hall viene da pensare ai 137 morti (compresi gli attentatori, alcuni dei quali appartenenti ad Al-Qāʿida e all’ISIS) degli attacchi terroristici, avvenuti contemporaneamente, presso la sala concerti Bataclan e in diversi bar e ristoranti parigini il 13 novembre 2015; alla serie di esplosioni causate da quattro attentatori suicidi (britannici, con legami con l’estremismo islamico, sebbene non comprovati quelli con Al-Qāʿida, che rivendicò le stragi) nella metropolitana di Londra e su un autobus, il 7 luglio 2005, che uccisero 52 persone e ne ferirono 700; ma anche gli attentati di Oslo e Utøya, in Norvegia, del 22 luglio 2011, che causarono 77 vittime e il cui ideatore ed esecutore nulla c’entrava con i gruppi islamisti (e infatti non si suicidò), essendo un rappresentante dell’estrema destra norvegese, bianco, razzista e xenofobo; o quella di Duisburg, del 15 agosto 2007, che si cerca di dimenticare perché a uccidere sei giovani tra i 16 e i 39 anni fu la ‘Ndrangheta italiana, ormai ben infiltrata ovunque, dalla Calabria fino alla Germania.
Matrici diverse che dimostrano come, a differenza dei ‘martiri islamici’ votati a immolarsi per la loro ‘santa causa’ (idea nata in un contesto storico completamente diverso) e che riceverebbero in cambio della propria vita terrena, quella eterna in “giardini alla cui ombra scorrono i fiumi” accompagnati dalle “famose urì, le vergini del paradiso” (1); tendenzialmente i terroristi di altra provenienza politica e culturale preferiscono scappare – anche se difficilmente le forze dell’ordine li lasciano in vita.
In questo caso, la prima considerazione che ci viene in mente è la differenza che esiste indubitabilmente tra le forze di sicurezza russe e quelle statunitensi. Laddove lo Sceriffo a Stelle e Strisce avrebbe chiuso per sempre la bocca ai terroristi, come fa con quei giovani o meno giovani che, a intervalli più o meno regolari, sparano all’impazzata in scuole o supermercati o ai suoi serial killer (o anche semplicemente all’afroamericano che si trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato); i russi hanno arrestato i quattro sospetti attentatori (Dalerjon Mirzoyev, Saidakram Rachabalizodu, Shamsidin Fariduni e Muhammadsobir Faizov) e li stanno sottoponendo a interrogatorio. Certamente la Russia – come nazione e come popolo – vuole sapere la verità, invece di addossare la colpa a qualcuno per vendetta o cercare un facile capro espiatorio per scopi geopolitici che nulla hanno a che vedere con quanto realmente successo.
Ciò che al momento sappiamo per certo è che gli arrestati viaggiavano in direzione dell’Ucraina (e non della Bielorussia come avrebbe affermato qualche media italiano) e che la Russia ha rapporti diplomatici e/o amichevoli con tutti gli Stati a maggioranza o di fede islamica – tanto è vero che perfino i talebani afghani hanno condannato duramente l’atto terroristico a Mosca (2). Il terzo punto che apre nuove piste è che gli arrestati hanno confessato di aver commesso la strage per denaro – il che li rende più prossimi ai mercenari che non ai martiri di qualche visione distorta della religione.
Cos’altro sappiamo al momento? Ad esempio che, il 24 aprile del 2009 (3), di fronte a una sottocommissione dell’House Appropriations Committee, Hillary Clinton ammise ‘candidamente’ che per sconfiggere l’URSS in Afghanistan (intervenuta a sostegno di quel Partito Comunista afghano che portava avanti politiche davvero ‘inaccettabili’, come confiscare e redistribuire le grandi proprietà terriere ai contadini poveri, abolire la decima medievale, nazionalizzare le banche, alfabetizzare la popolazione e vietare i matrimoni combinati e l’imposizione del burqa), il “Presidente Reagan in partnership con il Congresso guidato dai Democratici” pensò fosse “una buona idea… avere a che fare con l’ISI e i militari pakistani e reclutare i mujahideen”. In pratica, i vari gruppi islamisti che insanguinano da decenni l’Occidente furono organizzati, addestrati e finanziati dagli States: questa ormai è storia.
Sappiamo anche che nella stessa tragica notte del 22 marzo scorso, ben 17 droni ucraini hanno tentato di colpire la città di Belgorod – come sempre avendo per target edifici civili. Sappiamo che l’Ucraina in questi anni non si è tirata indietro quando si è trattato di fare esplodere infrastrutture, come il ponte di Kerč’ o di Crimea – e se le indagini occidentali sugli attentati al Nord Stream procedessero con la medesima celerità con la quale si addita l’IS, oggi, per l’attacco a Krasnogorsk, forse sapremmo chi ha manovrato nelle acque del Mar Baltico.
Sappiamo anche che gli ucraini non disdegnano l’omicidio mirato, come i loro istruttori statunitensi. Ma soprattutto sappiamo che, fin dal 2015 (grazie a un articolo del New York Times, 4), battaglioni estremisti islamici, anche di origine siriana o cecena (quei bravi ragazzi che i nostri media incensavano qualche anno fa), combattono a fianco di Kyiv, e contro le Repubbliche del Donbass. Infine, occorre valutare chi abbia fornito le armi e i mezzi per scappare agli attentatori. Perché gli stessi non si sono nascosti all’interno del Paese, né divisi e tanto meno hanno cambiato mezzo di trasporto? Mancanza di esperienza o volontà precisa dei mandanti che fossero eliminati dalle forze speciali russe?
In queste ore altri arresti si stanno effettuando per chiudere il cerchio anche su basisti e fiancheggiatori ma, ovviamente, come ha dichiarato alla Tass il Portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “L’indagine è ancora in corso. Non sarebbe corretto fare speculazioni a questo punto”. Dal canto suo, sempre preciso e puntale, il Presidente Putin lunedì 25 marzo ha affermato che Mosca è consapevole di chi abbia realizzato l’attacco ma vuole altresì capire chi sono le menti che lo hanno progettato.
Vi aggiorneremo quando avremo notizie certe da fonti ufficiali.
(1) https://www.ismu.org/wp-content/uploads/2018/07/Cuciniello_Morte-e-aldilà_Paper_lug2018_ed.pdf
(2) https://www.rferl.org/a/afghan-moscow-shooting-crocus-attack-taliban-condemnation/32874357.html
(3) https://www.dawn.com/news/847153/us-created-taliban-and-abandoned-pakistan-sayshillary
(4) https://www.nytimes.com/2015/07/08/world/europe/islamic-battalions-stocked-with-chechens-aid-ukraine-in-war-with-rebels.html
venerdì, 29 marzo 2024
In copertina: 25 marzo 2024, fonte: http://en.kremlin.ru/events/president/news/73732. Il Presidente Putin in videoconferenza con i Capi di Governo, delle regioni, i servizi di sicurezza e le forze dell’ordine sulle misure prese dopo l’attacco terroristico al Crocus City Hall