Adulta a 13 anni: le donne di cui non si parla
di Simona Maria Frigerio
È un libro piccolo, quello di Patricia McCormick, scritto non con la penna della reporter (sebbene l’autrice si sia recata personalmente nel quartiere a luci rosse di Calcutta e in Nepal, prima di mettervi mano) bensì attraverso la viva voce di Lakshmi, una bambina nepalese che finisce nel giro della prostituzione indiana dopo essere stata venduta dalla sua stessa famiglia.
Il fatto che McCormick (anche giornalista) abbia fatto un passo indietro immedesimandosi nel suo personaggio e lasciando che la storia sia narrata in prima persona dalla fittizia ma credibile Lakshmi è da plaudire per ben due ragioni. Innanzi tutto, rende il libro adatto anche agli adolescenti e, in secondo luogo, permette una maggiore immedesimazione del lettore, grazie anche al suo essere scandito da capitoli brevi che, a volte, risuonano come poesie, e altre, come favole morali.
Venduta va aldilà della denuncia dello sfruttamento della prostituzione minorile dato che restituisce, attraverso il racconto di Lakshmi, un quadro preciso della vita dei contadini in un Paese che pare alla periferia del mondo, oltre i confini del tempo. Tra le montagne del Nepal si scopre che una bambina vale meno di una capra e che, per una donna, conta più avere un uomo accanto che preservare la propria figlia.
La povertà e la mancanza di istruzione non possono essere considerate le uniche concause di ciò che McCormick descrive: il maschilismo e la subordinazione del genere femminile paiono radicati profondamente non solo nella cultura ma anche negli usi e nelle pratiche di un Nepal rurale dove bastonare un animale o una moglie si equivalgono. Dove una madre chiude gli occhi pur di tenersi un paio di calzoni in casa, dove una notte di monsone può annientare i sacrifici di intere famiglie riducendole alla fame, dove una bambina può essere venduta per poche centinaia di rupie. Eppure la voce di Lakshmi è quella dell’infanzia, nonostante il duro lavoro nei campi, il sostegno a una madre debole e svuotata, i sacrifici per frequentare la scuola, la determinazione nel prendersi cura di chi ama – quella stessa madre o i fratelli che contano e valgono sempre più di lei perché “un figlio sarà sempre un figlio”, mentre “una ragazza è come una capra: buona finché ti dà latte e burro”.
L’altra faccia della medaglia è il commercio sessuale nei bordelli di Calcutta. Anche qui la voce di Lakshmi risuona cristallina e incontra la poesia – quando entra nella sua esistenza squallida il ragazzo del tè e lei scopre di essere, in fondo, ancora una ragazzina e di provare vergogna; quando un cliente è diverso dagli altri perché “giovane, pulito, gentile” e lei sente nuovamente la necessità di essere abbracciata; quando rivede Monica, che pensava di essersi riscattata ed essere sfuggita per sempre alla casa chiusa ma, tornata al proprio villaggio, è stata scacciata, bastonata dal padre e ha appreso che la sua bambina la crede morta.
Lakshmi attraversa le storie delle altre come la sua propria vita e, intorno a lei, si affacciano volti che, in poche righe o in brevi frasi, acquistano uno straordinario spessore su uno sfondo altrettanto vivido, seppure tracciato fugacemente – sia che si tratti dei monti del Nepal, sia delle strade sudicie di Calcutta.
In chiusura alcuni dati reali – purtroppo in parte datati, visto che il libro è del 2010. McCormick segnala che, ogni anno, 12 mila bambine nepalesi sono vendute ai bordelli indiani – a volte, involontariamente, quando i genitori credono di cederle a famiglie che poi le useranno come schiave domestiche. Nel 2021, possiamo aggiungere noi, secondo Vita.it, le prostitute minorenni nepalesi, presenti in varie città indiane, erano 40 mila.
Una favola nera con un lieto fine, adatto anche agli e alle adolescenti.
Venduta
Patricia McCormick
pagine 253
Brossura
Salani editore, 2010
venerdì, 8 marzo 2024
In copertina: Particolare della copertina originale