Il libro della vita
di Simona Maria Frigerio
Premessa: per alcuni anni il Funaro di Pistoia è stato tra le punte di diamante dell’offerta teatrale toscana con una serie di proposte che andavano ben aldilà del teatro borghese. Oggi quell’esperienza indipendente è confluita nell’Associazione Teatrale Pistoiese, che speriamo continui a coltivare il campo della sperimentazione. Questa recensione risale al 2014. Il tema si addice particolarmente a queste giornate.
*°*°*
Nel delizioso spazio del Centro Culturale Il Funaro, a Pistoia, il regista e antropologo Enrique Vargas conduce un ristretto gruppo di spettatori/sperimentatori all’interno di un suggestivo teatro delle emozioni con i suoi Piccoli esercizi per il buon morire.
Suggestioni tattili, olfattive, sonore. Il vento accarezza i capelli o è l’alito di uno sfarfallio a increspare la pelle, o le ali di angelo laico? Mormorio d’acqua, onde sonore e oceani sconfinati o un bacile nel quale purificarsi le membra? Delle corde pizzicate con indolenza. Foglie secche sotto la pianta dei nostri piedi, come in un bosco incantato. Quando l’uomo è privato della vista è noto che gli altri sensi si acuiscono e il primo esercizio del buon morire è proprio chiudere gli occhi, fare silenzio e lasciarsi cullare da un universo sconosciuto che ci avvolge come la copertina di Linus, protettivo e confortante.
Impossibile e improprio descrivere il viaggio sensoriale che si intraprende con i Caronte del Teatro de Los Sentidos. Lo spettatore perderebbe la poesia della scoperta, di sé e dell’altro. Delle proprie paure. Della dolcezza profonda del lasciarsi finalmente andare. Qualcosa, però, si può scrivere. Qualche suggestione che poi il lettore, dopo aver vissuto a fondo l’esperienza, potrà sottoscrivere o controbattere.
Il banchetto della vita e la convivialità dei funerali del nostro meridione; le spoglie mortali appese come povere cose a serbare per l’eternità ricordi ed emozioni unici; le maschere e le danze delle feste in strada – suggestioni lontane del Dia de muertos di Diego Rivera; Cloto che tesse il filo della vita, cucendo i destini degli uni agli altri; l’eterno ritorno che impone la rinascita: dal buio e dalla quiete al coito e all’inizio di una nuova vita. Cosa può suggerire un rumore, un respiro affannato, un fremito d’ali o il gentile tocco di una mano? La mente costruisce universi partendo da segnali quasi impercettibili. A ogni viaggiatore ricostruire razionalmente il viaggio. Enrique Vargas suggerisce una lettura – affascinante – all’inizio del percorso, ma chiunque può scoprire significati propri e altrettanto validi. Un consiglio: se potete, vivete l’esperienza in coppia. Il viaggio della vita vi parrà anche più emozionante.
Lo spettacolo è andato in scena:
Centro Culturale Il Funaro
via del Funaro, 16/18 – Pistoia
Enrique Vargas e il Teatro de Los Sentidos presentano:
Piccoli esercizi per il buon morire
Prima Nazionale
regia e drammaturgia Enrique Vargas
coordinamento artistico Patrizia Menichelli
coordinamento attori Arianna Marano e Giovanna Pezzullo
disegno dello spazio Gabriella Salvaterra
direzione musicale Stephane Laidet
paesaggio olfattivo Nelson Jara e Giovanna Pezzullo
luci Francisco Javier Garcia
costumi e maschere Patrizia Menichelli
direttore tecnico Gabriel Hernandez
con Francisco Javier Garcia, Gabriel Hernàndez, Stephane Laidet, Arianna Marano, Patrizia Menichelli, Giovanna Pezzullo, Gabriella Salvaterra, Joan Gerard Torredeflot
e con Massimiliano Barbini, Lisa Cantini, Rossana Dolfi, Emanuela Fiscarelli, Francesca Giaconi
con la partecipazione del Gruppo di Ricerca del Funaro
venerdì, 16 febbraio 2024 (la recensione riguarda lo spettacolo andato in scena il 27 giugno 2014, in originale in Anche i critici nel loro piccolo…)
In copertina: una tra le fotografie utilizzate nel 2014 per pubblicizzare lo spettacolo