L’Italia, patria dell’arte anche contemporanea
La redazione di InTheNet
Il nostro Paese è indubbiamente meta culturale ma la sua immagine è soprattutto legata ai nostri siti archeologici, ai palazzi rinascimentali, alle chiese gotiche o barocche, alle case-torri medievali e alle ricche collezioni museali. Eppure l’Italia è punta di diamante anche per l’arte contemporanea, con gallerie e artisti che hanno riscritto la storia dell’arte fin dai primi del Novecento.
Il tour che vi proponiamo è, quindi, fra esposizioni di nicchia e artisti delle avanguardie del secolo scorso, ospiti internazionali e mostre curatorali (ovvero, in cui conta l’idea del curatore) che potrebbero aprirvi a nuovi percorsi intellettuali ed estetici.
Partiamo dal MA*GA di Gallarate (in provincia di Varese) dove, fino al 7 aprile 2024, si terrà Dadamaino 1930-2004, retrospettiva di un’artista della quale il nostro Direttore ha un ricordo personale: donna minuta e volitiva, determinata e ironica. 80 opere che partono da Volumi per arrivare a Il movimento delle cose, “un rotolo di poliestere che svolge la ‘scrittura’ di Dadamaino su una superficie di trenta metri”. Un viaggio nella lunga carriera di una artista che ha reinterpretato sempre in maniera personale e originale le tensioni ideali, estetiche e formali di quasi mezzo secolo di creatività italiana.
Solo fino al 16 marzo 2024 alla Fondazione ICA di Milano, protagonista di una personale sui generis Michael Stipe, con I have Lost and I have been Lost but for now I’m flying high. L’ex voce iconica degli R.E.M. – di cui ricordiamo un mitico concerto nella afosa notte milanese del 26 luglioo 2008 – torna protagonista della ‘scena’ attraverso una galleria di fotografie, copertine di libri, ceramiche, sculture e opere audio. Il personaggio Stipe reinterpretato, secondo il curatore, attraverso la ‘vulnerabilità’ dell’uomo.
Nella prestigiosa sede del Mart di Rovereto, fino al 14 aprile 2024, prosegue la mostra Global Painting, dedicata al movimento denominato Nuova pittura cinese – con opere, inedite in Italia, di artisti nati tra gli anni 80 e il ‘95.
Gonzalo Borondo, che abbiamo visto recentemente nella suggestiva installazione, Non Plus Ultra, presso la Chiesa di Santa Maria della Spina di Pisa (1) ha creato il site-specific Tempo perso per la Galleria Tempesta di Milano – visitabile solo fino al 1° marzo 2024.
Un omaggio a uno tra i periodi storici più fertili e creativi è quello proposto dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma, fino al 5 maggio 2024. Il titolo è «La Poesia ti guarda». Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023), il movimento che ha meglio interpretato nel nostro Paese il tentativo di dialogo tra scrittura e immagine, arti visive e poesia.
Inquietante come sempre Jean Tinguely, ospitato presso la Fabbrica del Vapore di Milano, fino al 7 aprile 2024, in un’ampia retrospettiva. Maestro del nuovo realismo, lo scultore svizzero è universalmente noto per le sue opere di arte cinetica, con le quali spesso il visitatore può e deve interagire; e per l’uso di materiali vicini all’arte povera, come il legno carbonizzato o macchine agricole bruciate. A metà strada tra la leggerezza di Alexander Calder e la corrosività dei Meccano di Baj.
Sempre al di fuori degli schemi, la mostra a Palazzo Magnani di Reggio nell’Emilia, fino al 17 marzo, intitolata Marionette e avanguardie. Picasso, Depero, Klee, Sarzi. Tra la vita e la sua imago, hanno interagito in maniera subliminale i maggiori esponenti del surrealismo, del futurismo e dell’astrattismo. A completare la ‘scena’, l’eredità della Famiglia Sarzi, teatranti e burattinai per generazioni. E durante i weekend, siccome “I teatri di marionette e i camposanti sono gli unici luoghi dove l’uomo possa prendere acuta coscienza di sé. Nei primi vede cos’è prima della morte – nei secondi quel che sarà dopo la vita”, come scriveva Giovanni Papini, grazie anche alla Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figlidi Milano e all’Associazione 5T di Reggio Emilia, saranno messi in scena micro-spettacoli/performance, interpretati da professionisti del teatro di figura.
La fotografia, erotica e non, è regina nella mostra dedicata a Helmut Newton, Legacy, fino al 10 marzo 2024 presso il Museo dell’Ara Pacis a Roma. 250 fotografie, riviste e documenti con scatti inediti e alcuni che hanno fatto epoca, “come la serie ispirata ai filmdi Alfred Hitchcock, Francois Truffaut e Federico Fellini”. Un percorso che si snoda dall’Australia degli anni 40 del Novecento fino agli ultimi scatti, poco prima della morte avvenuta nel 2004. Dal bianco e nero al colore, dalla libertà creativa agli stilemi fashion degli anni 80: tutto Newton e molto altro.
E queste sono solo alcune delle proposte per i primi mesi del 2024…
(1) https://www.inthenet.eu/2023/11/17/festival-della-strada/
venerdì, 16 febbraio 2024
In copertina: Foto di Peggy e Marco Lachmann-Anke da Pixabay