“…life flows on within you and without you”, George Harrison
by/di Pamela Goldman (traduzione in italiano al fondo pagina)
“LOST TREES” by Babs Reingold
In Her Own Words
Beauty, climate change and poverty are my focus for the last two decades. The newest series “Lost Trees” is borne of the conscious attempt to flip to a positive message; to reveal the beauty of an individual tree through the meditative process of drawing and sewing. The installation “Lost Trees” is a contemplation on the amazing contribution of trees. “Lost Trees” establishes and recognizes the importance of and gives reverence to trees. It is also a comment on biodiversity and the interdependence of all living matter. With the creation of this ethereal and sacred space I hope to convey the wonderment of life.
Scientists record twenty-two benefits of trees. They encompass air quality, oxygen, climate change, prevent soil erosion and water pollution, and conserve energy among many more. Tree markings — scars and burns — and tree-ring dating provide yearly climate history and provide knowledge. The markings speak of an existence affected by elements beyond their control, drought, fire, disease and of course, humans. Yet, trees endure.
Entering “Lost Trees” imparts a sense of reverence. The site-specific installation is inhabited with drawings and sculptures of trees as silk organza columns and actual trees. Each silk organza column is hand-stitched and appliqued with a variety of yarns and graphite rubbings of cut tree limb wounds on cotton organza. The diaphanous columns float among actual trees encased by stones (marble, granite, glass, pond) in battered old pails atop and among tree stumps. The white silk columns evoke a sense of loss. At the same time their beauty conveys the possibility of hope. Delicate graphite drawings of trees on modeling paste coated panels are sparsely placed. A spiral path of cast bricks made of up-cycled shredded paper junk mail and my old files conjures ancient cultures, energy and a sacred space. Perhaps by inhabiting this ethereal cluster of trees, we may better understand our relationship to that which sustains life.
Throughout the hours of rendering each large drawing and hand sewing silk tree columns, I am conscious of two overwhelming facts: a tree’s resilience to withstand destructive human action, and conversely, our duty to care for these trees, a critical sustainable infrastructure of the planet. To destroy trees is to eventually destroy ourselves.
I would like to end with an anecdote about “Lost Trees” that touched me. One that speaks to the amazing positive power of art to rejuvenate the soul. I have been told by viewers entering “Lost Trees” that they were overcome with feelings of wonderment and a sense of peace. A friend posted a video on social media of herself walking through my installation and began to talk about the awful day she was having. She had just left a contentious meeting with people at work. She had planned to stop and see my show but thought her bad mood would ruin it and maybe she shouldn’t. But changed her mind and there she was, recording a walk through my installation. She began by talking about the horrible earlier part of her day and moved on to what happened to her the moment she walked into “Lost Trees”. She said she instantly felt the bad feelings wash away. She thanked me for creating this beautiful installation and for helping her feel revitalized and awash with positive peaceful energy.
My Website: https://babsreingold.com/
Lost Trees on my website : Direct link to“Lost Trees” solo installation HCC Gallery221 Tampa FL https://babsreingold.com/lost-trees-at-hcc-gallery221/
You Tube channel with Video of “Lost Trees”:
This exhibit was compiled by Pamela Goldman, Curator and Founder of Museum Mile Contemporary, a non-profit institution.
To send a message to the artist or the administration click the link:
https://www.museummilecontemporary.org/
Traduzione in italiano
di Simona Maria Frigerio
“…la vita fluisce in te e senza di te”, George Harrison
Alberi perduti di Babs Reingold
Con parole sue
La bellezza, il cambiamento climatico e la povertà sono stati i miei focus negli ultimi vent’anni. L’ultima serie, Lost Trees, è carica del tentativo consapevole di lanciare un messaggio positivo; rivelare la bellezza di un singolo albero attraverso il processo meditativo del disegno e del cucito. L’installazione è una contemplazione del contributo sorprendente degli alberi. Lost Trees stabilisce e riconosce l’importanza e offre rispetto agli alberi. È altresì una considerazione sulla biodiversità e l’interdipendenza di tutte le forme di vita. Con la creazione di questo spazio etereo e sacro spero di comunicare la meraviglia della vita.
Gli scienziati elencano ventidue benefici procurati dagli alberi. Vanno dalla qualità dell’aria, l’ossigeno, il cambiamento climatico, la prevenzione dell’erosione del suolo e l’inquinamento delle acque, oltre a conservare l’energia, tra i molti altri. Tre marcatori – cicatrici e bruciature – e tre anelli di datazione forniscono la storia annuale del clima e il sapere. I marcatori raccontano che l’esistenza è condizionata da elementi aldilà del proprio controllo, siccità, incendi, malattie e, naturalmente, gli esseri umani. Eppure gli alberi resistono.
Entrare in Lost Trees trasmette un senso di rispetto. L’installazione site-specific è abitata da disegni e sculture di alberi, fatte con colonne di organza di seta e veri alberi. Ciascuna colonna di organza è ricamata a mano con applicazioni di vari filati e frottage in grafite su organza di cotone di ferite impresse sui rami. Le colonne diafane fluttuano tra veri alberi rinchiusi tra pietre (di marmo, granito, vetro e di stagno) disposte in vecchi secchi malconci e tra (o sopra, n.d.t.) ceppi d’albero. Le colonne di seta candida evocano un senso di perdita. Allo stesso tempo la loro bellezza trasmette la possibilità della speranza. I delicati disegni in grafite degli alberi su pannelli ricoperti di pasta modellante sono sparpagliati nello spazio. Un sentiero a spirale di mattoni fatti di carta riciclata e triturata, spazzatura di posta e dei miei vecchi documenti rievoca antiche culture, l’energia e lo spazio sacro. Forse abitando questo cluster etereo di alberi, possiamo comprendere meglio la nostra relazione con quanto sostiene la vita.
Nelle ore trascorse a riprodurre ciascun grande disegno e a cucire a mano le colonne di seta degli alberi, mi sono resa conto di due fatti straordinari: la resilienza di un albero nel resistere alla dannosità dell’azione umana e, al contrario, il nostro dovere di prenderci cura degli alberi, una struttura ecosostenibile fondamentale del pianeta. Distruggere gli alberi significa distruggere, alla fine, noi stessi.
Vorrei terminare raccontando un aneddoto su Lost Trees che mi ha toccata profondamente, e che esprime il potere straordinariamente positivo dell’arte nel rigenerare l’anima. Mi è stato detto da molti visitatori che hanno abitato Lost Trees di essersi sentiti sopraffatti da sentimenti di meraviglia e pace. Un’amica ha postato un video sui social di se stessa mentre cammina attraverso l’installazione e inizia raccontando la pessima giornata avuta. Aveva appena lasciato una riunione conflittuale al lavoro. Aveva deciso di fermarsi e vedere l’installazione ma pensava che il suo pessimo umore avrebbe rovinato l’esperienza e, quindi, sarebbe stato meglio non farla. Ma aveva cambiato idea ed era venuta, registrando la passeggiata attraverso la mia installazione. Aveva iniziato parlando della orribile prima parte della giornata e poi aveva proseguito raccontando che cosa le era accaduto nel momento in cui era entrata in Lost Trees. Aveva istantaneamente sentito che il suo cattivo umore era stato lavato via. Mi ha ringraziata per aver creato un’installazione tanto bella e per averla aiutata a sentirsi rinnovata e piena di un’energia positiva e un senso di pace.
Mostra virtuale a cura di Pamela Goldman, Curatore e Fondatore del Museum Mile Contemporary, istituzione no-profit.
Per inviare un messaggio all’artista o all’amministratore del sito, cliccare: https://www.museummilecontemporary.org/
Friday, January 5, 2024 / venerdì, 5 gennaio 2024
On the cover: a portrait of the artist; in the article: all images, courtesy by the artist ©Babs Reingold (all rights reserved. Reproduction prohibited) / In copertina: un ritratto dell’artista; nell’articolo: tutte le immagini, courtesy l’artista ©Babs Reingold (tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione)