Harold Pinter: questo sconosciuto
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
The Birthday Party è il primo dramma teatrale a tre atti di Harold Pinter, scritto nel 1957 e portato in scena l’anno successivo a Londra.
In nuce vi sono già tutte quelle caratteristiche stilistiche e di contenuto che permetteranno al suo autore di vincere il Nobel per la Letteratura quasi mezzo secolo più tardi – l’incomunicabilità (tema anche bergmaniano ma declinato in dialoghi secchi, in cui lo snocciolarsi delle battute sembra una partita di ping-pong); i difficili equilibri di potere all’interno della coppia, tra i due sessi e nella società; il peso del non detto che implica anche una dose di violenza mal celata (che talvolta esplode); l’impossibilità per lo spettatore di prevedere l’evolversi della vicenda – il che aumenta l’ansia in platea, e la carica emotiva dei minimi scarti linguistici o delle inflessioni di voce in scena. E non vanno dimenticati lo humor nerissimo e molto British e una sotterranea, corrosiva critica contro il potere costituito.
Autore, quindi, difficilissimo in quanto si deve lavorare in sottrazione, limando ogni intonazione e calcolando il peso di ogni sillaba quasi si stesse recitar-cantando. Come Alexander Pope scrisse: “Fools rush in where angels fear to tread”. Ovvero, occorre partire con il freno a mano tirato, essere lievi, camminare in punta di piedi quando si affrontano un testo e un autore così complessi perché lo spettatore non empatizzerà mai con Stanley – personaggio a metà strada tra Blanche DuBois e Josef K. (1) – se apparirà come uno ‘schizzato’ fin dalla prima battuta; non lo seguirà nella sua discesa negli inferi à la Sam Lowry (2) né sarà assalito dall’angoscia per la resa finale al Grande Fratello.
Maddalena Crippa tenta la strada dell’accento dialettale nordico ma è convincente solamente quando ‘balla da sola’ nel finale – indugiare in toni più prossimi a quelli della beckettiana Winnie, le avrebbe giovato. Sobrio e misurato Fernando Maraghini nel ruolo del marito, mentre Gianluigi Fogacci è sicuramente l’interprete che meglio ha trasposto il raffinato gioco di scarti linguistici ed emotivi di Pinter.
Scenografia che, con i mattoni a vista, vuole sfondare la quarta parete e poi permette agli attori uscite – di casa e di scena – da ogni dove (la porta o il sipario laterale: occorre scegliere).
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Manzoni
corso Antonio Gramsci, 129 – Pistoia
domenica 3 dicembre 2023, ore 16.00
Il Compleanno
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Peter Stein
con Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sampaoli ed Emilia Scatigno
scena Ferdinand Woegerbauer
costumi Anna Maria Heinreich
luci Andrea Violato
Produzione Tieffe Teatro Milano
(1) la protagonista di Un tram chiamato desiderio di Tennessee Williams e il personaggio principale de Il Processo di Franz Kafka
(2) il protagonista del cult, Brazil
venerdì, 15 dicembre 2023
In copertina: La Locandina dello spettacolo (particolare)