“Siedo sulla schiena di un uomo, soffocandolo, costringendolo a portarmi” (1)
di La Redazione di InTheNet
A marzo avevamo raccontato la vicenda kafkiana di Mauro Gennari (2) che, in poche righe può essere sintetizzata con l’incipit di quanto scrivemmo allora: tutto «inizia nel lontano 2016 quando, dopo anni (come si diceva un tempo) di onorato servizio presso la sede Inps Monteverde, in cui svolgeva mansioni varie (lavorazioni, sportello, consulenza), è sanzionato con tre mesi di sospensione e poi, nel 2019, è addirittura licenziato – illegittimamente in quanto il regolamento di disciplina dell’Inps non prevederebbe che un lavoratore sia sanzionato per la stessa inadempienza da due provvedimenti disciplinari diversi. Tutto ciò a causa di 44 pratiche ritenute irregolari, spalmate su un arco temporale di ben 11 anni. Le pratiche in causa sono rendite vitalizie – ma non si pensi a parlamentari e soliti noti. Qui si tratta di dipendenti che hanno versato contributi volontari, omessi dai loro datori di lavoro e ormai prescritti. Ovviamente non era Gennari a essere responsabile, dopo un controllo accurato dei dati, dell’erogazione di tali rendite, bensì i suoi superiori – quei dirigenti citati dalla Circolare n. 78/2019 che stabiliva come: “la verifica dei requisiti formali e sostanziali necessari per l’accoglimento delle domande di riscatto ex art. 13 legge n. 1338/1962 (rendite vitalizie)” spetti in via esclusiva ai responsabili del procedimento».
Dopo una serie di procedimenti giudiziari e, nonostante nella sentenza in appello della Corte dei Conti del 28 luglio 2022 si scagionasse, nella sostanza, l’impiegato da ogni responsabilità, i giudici contabili hanno continuato ad attribuire a Gennari (nonostante si sia accertato non vi fosse dolo) un terzo dei danni quantificati. Un semplice impiegato della PA dovrebbe versare a risarcimento 900mila euro, somma che per qualsiasi lavoratore onesto non sarebbe ripianabile neanche in tre vite lavorative. Gennari contro tale sentenza ha presentato un ricorso in Cassazione che, ad oggi, è ancora pendente, oltre a un ricorso per revocazione alla stessa Corte dei Conti, contestualmente alla sospensione dell’esecuzione. E infine ha impugnato, con il ricorso per revocazione, «anche la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato il suo licenziamento in quanto anch’essa viziata da errori e sviste». Tutti e tre i ricorsi ‘grazie all’efficacia ed efficienza’ della nostra giustizia sono tuttora pendenti.
Dato che i casi che denunciamo cerchiamo di seguirli, anche perché potrebbero coinvolgere – domani – ciascuno di noi, abbiamo deciso di ricontattare Enzo Perfetto, delegato CUB Pubblico Impiego INPS, che ce lo aveva segnalato a suo tempo.
Perfetto, prima di affrontare l’attuale situazione dell’ex collega, ha inteso inquadrare la vicenda nella cornice più ampia del lavoro nella Pubblica Amministrazione. La credibilità dei sindacati confederali negli ultimi anni sarebbe venuta meno: «Vi ricordate i Protocolli firmati da CGIL, CISL e UIL e l’ex Ministro della Sanità Roberto Speranza per avallare la dittatura sanitaria nei luoghi di lavoro? I farmaci genici, denominati ‘vaccini’, erano inefficaci per fermare l’epidemia di Covid-19» ma solamente oggi «Speranza e Nicola Magrini, allora direttore generale dell’Aifa, risultano indagati dalla Procura della Repubblica di Roma per svariati reati, tra i quali l’omicidio plurimo. La notizia è emersa mercoledì 22 novembre, nel corso della trasmissione Fuori dal Coro condotta da Mario Giordano, che ha mandato in onda un servizio di Marianna Canè sui cosiddetti Aifa Leaks (3).
A proposito, se sarà compito della Magistratura nostrana fare chiarezza su quanto accaduto in Italia riguardo all’epidemia e alle misure prese per contrastarla (oltre che all’efficacia e innocuità dei cosiddetti vaccini), ricordiamo che ad aprile è stata presentata una denuncia penale nei confronti della Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, “riguardo lo scandalo degli scambi di SMS con la casa farmaceutica Pfizer” da parte dei Tribunali Belgi (4).
Ma dopo che i Sindacati confederali hanno derogato al dovere di difendere l’autodeterminazione del lavoratore sul proprio corpo e persino il suo diritto di lavorare in streaming (se over 50 non vaccinato) o di avere, in compensazione, un assegno alimentare (se sospeso nei settore Scuola e Sanità), Perfetto ricorda che: «Le condizioni economiche e lavorative nel settore del pubblico impiego sono progressivamente peggiorate» negli ultimi trent’anni, anche a causa dei contratti via via sottoscritti proprio dai Sindacati confederali. Questo anche a causa dell’assoluta mancanza di «orgoglio nell’essere dipendenti pubblici».
Perfetto puntualizza che, proprio per riconquistare il rispetto di sé e del proprio ruolo nella società occorre: «Aiutare Mauro Gennari, evidenziando l’enorme differenza in termini di diritti e di stipendio tra dirigenti e responsabili di ufficio rispetto alla stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici» e che «la vicenda di Mauro evidenzia che non possiamo contare né sui sindacati né sulla magistratura ma occorre auto-organizzarsi senza tessere e appartenenze ideologiche: va ripristinato un sindacalismo conflittuale che non esiste più!».
Sostenere Gennari e pretendere una PA efficace ed efficiente serve, oltre che per difendere il singolo lavoratore – che è chiamato a ripianare un debito enorme per errori che potrebbero capitare a ognuno di noi e che i suoi superiori avevano il dovere di correggere con un controllo puntuale e doveroso – per dimostrare che i cittadini italiani pretendono un cambiamento di rotta in una Pubblica Amministrazione che si sta «privatizzando da almeno trent’anni, smantellandone progressivamente i servizi».
Perfetto ribadisce che «se Mauro perde la sua battaglia legale per ottenere giustizia perdono tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori dell’Inps come di tutta la PA. Perché? Perché se perde Mauro viene pericolosamente avallata la violazione agli articoli 4-5-6 della legge 241/90. Cosa vuol dire? Vuol dire che in caso di errore nella lavorazione di una tipologia di pratiche la responsabilità di eventuali danni patrimoniali sarà addossata solo all’ultima ‘ruota del carro’ salvando responsabili di ufficio e dirigenti». E questo per il privato cittadino significherà ulteriori lungaggini burocratiche dato che nessun impiegato si fiderà più a licenziare alcuna pratica senza la certezza matematica di non aver sbagliato nemmeno una virgola!
(1) Tratta da Libertà e schiavitù di Lev Tolstòj: “Siedo sulla schiena di un uomo, soffocandolo, costringendolo a portarmi. E intanto cerco di convincere me e gli altri che sono pieno di compassione per lui e manifesto il desidero di migliorare la sua sorte con ogni mezzo possibile. Tranne che scendere dalla sua schiena”
(2) L’intera vicenda di Mauro Gennari: https://www.inthenet.eu/2023/03/03/la-vicenda-kafkiana-di-mauro-gennari/
(3) Le indagini della Procura di Roma: https://lanuovabq.it/it/speranza-e-magrini-indagati-hanno-taciuto-gli-effetti-avversi-del-vaccino
(4) Denuncia penale nei confronti della Presidente Ursula Von Der Leyen riguardo allo scandalo degli scambi di SMS con la casa farmaceutica Pfizer: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2023-001254_IT.html
(5) Legge 241/90
Articolo 4
(Unità organizzativa responsabile del procedimento)
1. Ove non sia già direttamente stabilito per legge o per regolamento, le pubbliche amministrazioni sono tenute a determinare per ciascun tipo di procedimento relativo ad atti di loro competenza l’unità organizzativa responsabile della istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonché dell’adozione del provvedimento finale.
Articolo 5
(Responsabile del procedimento)
1. Il dirigente di ciascuna unità organizzativa provvede ad assegnare a sé o ad altro dipendente addetto all’unità la responsabilità della istruttoria e di ogni altro adempimento inerente il singolo procedimento nonché, eventualmente, dell’adozione del provvedimento finale;
2. Fino a quando non sia effettuata l’assegnazione di cui al comma 1, è considerato responsabile del singolo procedimento il funzionario preposto alla unità organizzativa determinata a norma del comma 1 dell’articolo 4;
3. L’unità organizzativa competente, il domicilio digitale e il nominativo del responsabile del procedimento sono comunicati ai soggetti di cui all’articolo 7 e, a richiesta, a chiunque vi abbia interesse.
Articolo 6
(Compiti del responsabile del procedimento)
1. Il responsabile del procedimento:
a) valuta, ai fini istruttori, le condizioni di ammissibilità, i requisiti di legittimazione ed i presupposti che siano rilevanti per l’emanazione di provvedimento;
b) accerta di ufficio i fatti, disponendo il compimento degli atti all’uopo necessari, e adotta ogni misura per l’adeguato e sollecito svolgimento dell’istruttoria. In particolare, può chiedere il rilascio di dichiarazioni e la rettifica di dichiarazioni o istanze erronee o incomplete e può esperire accertamenti tecnici ed ispezioni ed ordinare esibizioni documentali;
c) propone l’indizione o, avendone la competenza, indìce le conferenze di servizi di cui all’articolo 14;
d) cura le comunicazioni, le pubblicazioni e le notificazioni previste dalle leggi e dai regolamenti;
e) adotta, ove ne abbia la competenza, il provvedimento finale, ovvero trasmette gli atti all’organo competente per l’adozione. L’organo competente per l’adozione del provvedimento finale, ove diverso dal responsabile del procedimento, non può discostarsi dalle risultanze dell’istruttoria condotta dal responsabile del procedimento se non indicandone la motivazione nel provvedimento finale.
Art. 6-bis
(Conflitto di interessi)
1. Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale
Per chi volesse sostenere Gennari, Perfetto ricorda che si può versare un piccolo contributo, utilizzando il Codice PayPal: @mgennari118 o, a mezzo conto corrente bancario, utilizzando le coordinate IBAN del suo C/C: IT24J0760103200000047437116
venerdì, 1° dicembre 2023
In copertina: Foto di Alexa da Pixabay