Le parole che non ti ho detto
di Simona Maria Frigerio
Hannah Arendt scrisse a proposito di Adolf Eichmann che “non capì mai cosa stava facendo” data la sua “inabilità a pensare dal punto di vista di qualcun altro”. Il nazista, burocrate della soluzione finale “commise i suoi crimini in circostanze che gli resero quasi impossibile capire o sentire cosa stesse facendo di male” (1).
Oltre 75 anni dopo la Shoah, il Governo di Israele grazie al coacervo di Eichmann che lo sostiene, sta attuando la propria idea di ‘soluzione finale’ per il popolo palestinese. I bambini e ragazzi israeliani che oggi prendono in giro su Tik Tok il dolore dei loro coetanei palestinesi (2) dimostrano fino a che punto è arrivata la disumanizzazione dell’altro da sé – meccanismo psicologico utile al potere e simile a quello che rese facile per il Governo statunitense sganciare due bombe atomiche o, anni dopo, l’agente arancio sui vari ‘musi gialli’ o per quello fascista emanare i Provvedimenti per la difesa della razza italiana, dopo anni di incitamento all’odio e alla supremazia bianca (ricordate Faccetta nera?).
Per liberarci da questa spirale dolorosa e dalla vergogna di essere italiani ed europei abbiamo scritto a Fida Touma, Direttore Generale della A. M. Qattan Foundation, ente benefico britannico che opera in Palestina dal 1998, portando avanti progetti culturali, educativi e artistici per creare un humus sociale ove risiedano libertà, dialogo e rispetto dell’altro da sé. Sentivamo il bisogno, prima ancora che come redazione come esseri umani, di sentire le parole di Fida, sempre improntate a questi valori. Avevamo bisogno di evadere dall’orrore e dal senso di impotenza. Per le nostre domande, Fida non ha trovato parole (nelle note, la traduzione in italiano della sua lettera, 3).
Dear Simona,
I tried to answer the questions many times, and every time I start typing I revisit my answers to you. It feels like words have lost meaning; actually, everything has. So many things we have known as Palestinians deep inside, and maybe have forgotten or taken for granted along the way as we tried to lead what we thought is a normal life, or a life that would eventually contribute to a better future for our country and children, have come back to bite us in the face.
We knew that the world has let us down ever since 1947; we knew that many who preach about freedom of speech, human rights and equality will not stand their ground when it comes to Palestine but still, we went on. I thought I had reached that realization when the Ukraine war happened, and we all saw how easily and efficiently the “international community” could mobilize towards what they deemed as a rouge country. But still was shocked to see the unprecedented impunity granted to Israel. All the information is out there for people to read and learn, and yet governments and official organizations are not listening to people or to anyone.
I answered then decided not to send my answers to you because I do not want my personal rage on what is happening be translated by readers in ways that would sway the conversation from the basic issue now. Please forgive me for this.
Best
Fida
(1) Un libro che consigliamo: Eichmann a Gerusalemme. Rapporto sulla banalità del male, titolo originale: Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil, 1963, Hannah Arendt
(2) Si veda l’articolo con video originali: https://tuttonotizie.eu/2023/10/27/il-macabro-trend-su-tiktok-degli-israeliani-che-si-fanno-beffe-delle-sofferenze-dei-palestinesi/
(3) La traduzione: “Ho tentato di rispondere alle domande molte volte, e ogni volta che inizio a scrivere riconsidero le mie risposte. Mi sento come se le parole avessero perso di senso; in effetti, tutto ha perso di senso. Ci sono tante di quelle cose che sapevamo come palestinesi nel profondo – e magari avevamo dimenticato o dato per scontate lungo la strada, mentre tentavamo di condurre quella che pensavamo essere una vita normale, o una vita che avrebbe eventualmente contribuito a un futuro migliore per il nostro Paese e i nostri figli – e adesso ci si stanno ritorcendo contro.
Sapevamo che il mondo ci ha traditi fin dal 1947; sapevamo che molti tra quelli che predicano la libertà di parola, i diritti umani e l’uguaglianza non mantengono la posizione quando si tratta di Palestina ma, in ogni caso, siamo andati avanti. Pensavo di aver raggiunto quella consapevolezza quando è scoppiata la guerra in Ucraina, e tutti noi abbiamo visto come la ‘comunità internazionale’ abbia potuto mobilitarsi facilmente ed efficientemente rispetto a quello che giudicava uno Stato ‘canaglia’ (rogue State). Eppure sono rimasta scioccata nel vedere l’impunità senza precedenti garantita a Israele. Tutte le informazioni sono a disposizione delle persone per essere lette e apprese, eppure i governi e le organizzazioni ufficiali non ascoltano nessuno, nemmeno il popolo.
Ho risposto e poi ho deciso di non inviarti le mie risposte perché non voglio che la rabbia che sento per ciò che sta accadendo sia tradotta dai lettori in modi che facciano scivolare la conversazione dalla questione di fondo. Per favore, perdonami per questo” (t.d.g.)
venerdì, 10 novembre 2023
In copertina: Una bambina di Gaza. Al 7 novembre 2023, in un mese di bombardamenti indiscriminati da parte di Israele, sono stati già uccisi 4008 bambini palestinesi (fonte ufficiale). Foto di Hosny Salah da Pixabay