«Xin chao a tutti e tutte!»
di Francesco Angiolini
Ebbene sì, anche in Vietnam ci si saluta con un «ciao!» come da noi in Italia.
Con gli occhi colmi delle forme e dei colori di Sa Pa ritorno con un altro sleeper bus (1) nella capitale, Hanoi. Ora al caos ci arrivo decisamente più preparato e l’impatto non è quello di qualche giorno fa. Ho perciò modo di fare un po’ il turista per 5 giorni: mi godo diverse pagode, musei militari, il tempio della letteratura (ovvero anche la sede della prima università vietnamita) e il passaggio di un treno proprio in mezzo alle case, un po’ come avviene a Bangkok.
Inoltre detesto il caffè ma, essendo un po’ ‘crazy’, devo assaggiare tutto ciò che è tipico! Perciò provo il conosciuto caffè vietnamita all’uovo – che non è nient’altro che caffè espresso con sopra una crema che ricorda molto il tiramisù. Ovviamente bevo con grossa difficoltà la metà tazzina di caffè ma assaporo la metà con la crema con piacevole sorpresa. È davvero buona! Vi lascio la ricetta se qualcuno ha piacere di provarla fatta in casa:
4 tuorli d’uovo
200 ml caffè espresso
150 ml latte condensato
un po’ di estratto di vaniglia o cannella
Bisogna mischiare il tutto (a parte il caffè) con un frullatore elettrico per 5 minuti e, una volta soffice, versare il composto sopra il caffè.
Arriviamo dunque al 29 settembre – ultimo giorno ad Hanoi. Mi sono fermato così a lungo apposta per questa giornata, che sto attendendo da una settimana: la festa di metà autunno secondo il calendario lunare. Ho letto di grandi festeggiamenti con danze e canti. La realtà è, però, molto deludente in quanto spostandomi nei luoghi più centrali di Hanoi assisto solamente a uno spettacolo di marionette, un concerto e una piacevole danza di quattro ragazzi che, travestiti, formano due dragoni. Da quanto ho capito è caratteristico di questa festa, un po’ come il ‘dolcetto o scherzetto’ di Halloween, andare nelle case altrui a danzare travestiti da dragoni. Il dolce tipico è la Moon cake, la torta lunare.
Con la delusione addosso per essermi fermato apposta dei giorni in più ad Hanoi per questo appuntamento e aver poi visto così pochi festeggiamenti, mi avvio verso il mio ristorantino di fiducia. Neanche a dirlo è pieno, ma dopo cinque minuti di attesa mi fanno accomodare in un tavolino di fronte a un’altra ragazza la quale, non aspettandoselo, è più imbarazzata di me – se possibile! Dopo la breve impasse iniziale, cominciamo a chiederci a vicenda che cosa stiamo facendo ad Hanoi ed è così che scopro qualcosa di fantastico! Dalla delusione di una festa tanto attesa nasce un incontro unico con una ragazza che sta viaggiando in Asia da dieci mesi, lavorando on line. Wow! Il caso mi ha portato a mangiare in un tavolino di forse nemmeno un metro quadrato davanti a una vera nomade digitale: un po’ il mio sogno! Nora è una ragazza belga sulla trentina che ha viaggiato in tantissimi posti in Asia. È così che capiamo di essere sulla stessa linea d’onda e mi regala delle perle di vita. Mi racconta di alcune isole malesi poco turistiche ma, a suo dire, il posto dove ha visto il mare più bello, mi parla dell’India, mi racconta di quando ha provato la meditazione Vipassana, ossia proprio quella che ho intenzione di provare io! La meditazione Vipassana consiste in dieci giorni in cui non puoi avere alcun contatto né un dialogo con altre persone. Devi, infatti, abbandonare il tuo cellulare, all’inizio del periodo, per concentrarti esclusivamente su te stesso e condividere la meditazione con gli altri in appositi spazi giornalieri. Mi racconta anche di quando ha fatto delle danze un po’ strane a Bali, di cui non ho capito bene il significato. Per me è già tanto riuscire ad avere una conversazione così complessa poiché il mio inglese non è eccezionale e, ogni tanto, qualche pezzo me lo perdo. La serata con Nora è stata per me un grande insegnamento e un grande dono.
È così che lascio Hanoi per raggiungere Hạ Long. L’approccio con la città è terribile! Nella zona del mio ostello è un continuo susseguirsi di hotel lussuosi e altri in costruzione ma abbandonati, probabilmente a causa della pandemia. Inoltre, da buon crazy tripper cerco in maniera assidua un modo per vedere la Baia di Hạ Long (3) senza pagare come minimo 30 o 40 euro – ma sembra davvero impossibile. La mia follia mi consegna a un’altra giornata in stile trekking (come a Sa Pa). Leggendo i vari blog su internet decido infatti di vedere la baia dall’isola di Cat Ba, e non la zona più turistica di Hạ Long Bay. L’unico modo per visitarla, in maniera economica, è prendere il traghetto che collega la città di Hạ Long a Cat Ba, ma lo stesso parte unicamente dall’isola di Tuần Châu (collegata a Hạ Long città tramite un ponte di 2 km). Si parla di 13 km per andare e 13 per tornare, ossia l’equivalente di 6 ore totali di camminata. Decido che, però, è così che voglio vederla e perciò mi faccio coraggio da solo, dicendomi che… “me ne pentirò ben presto!”.
In questo modo, con grande fatica e con un traghetto un po’ sgangherato al costo di 4,67 euro andata e ritorno riesco a godere dello spettacolo di una tra le 7 meraviglie naturali del mondo. Le formazioni rocciose della Baia di Hạ Long sono veramente affascinanti! La leggenda narra che, durante la guerra contro gli invasori cinesi, gli dei abbiano inviato dei dragoni per salvare i vietnamiti. I dragoni avrebbero sputato gioielli per creare una muraglia e difendere la costa vietnamita e questi gioielli sarebbero, oggi, gli oltre 2.000 isolotti che formano questa meravigliosa baia.
(1) Gli sleeper bus, in Vietnam, sono comodi ed economici e permettono di dormire sdraiati nelle cuccette mentre si viaggia
(2) Per chi voglia approfondire il discorso sulla meditazione Vipassana: https://www.dhamma.org/it/about/vipassana
(3) La Baia di Hạ Long si estende tra la città di Hạ Long e Cẩm Phả e confina altresì con l’isola di Cat Ba, da cui è visibile in parte; occupa 120 km di costa e copre un’area di oltre 1.500 km², comprendendo quasi 2.000 isolotti
venerdì, 13 ottobre 2023
In copertina e nel pezzo: Foto e video di Francesco Angiolini (vietata la riproduzione)